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Recensione "Il precario equilibrio della vita" di Giorgio Marconi

Creato il 20 aprile 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario

Recensione "Il precario equilibrio della vita" di Giorgio Marconi

Pubblicato da Ossimoro Ecco a voi la recensione di un romanzo delicato, che parla della vita, dell’inestricabile groviglio degli eventi, delle piccole cose perfette che si susseguono nel viaggio insondabile, di durata incerta, che attende tutta l’umanità. Un libro intimista, che parla della dicotomia dolce e crudele tra amore e solitudine.
Titolo: Il precario equilibrio della vita Autore: Giorgio Marconi Editore: Montag Genere: narrativa generale Pagine: 112 Prezzo: 18 euro Trama: Giulio Matreschi, pittore, ricoverato in una casa di riposo, racconta la sua vita a Goffredo, impiegato delle poste che va a trovarlo per consegnargli una lettera giunta a destinazione con un ritardo di cinquant'anni. È la lettera di Clara, l'unica donna che il pittore abbia mai amato e che, se ricevuta nel 1939, avrebbe potuto cambiare la sua vita. Alla vicenda si intreccia la simpatia che nasce tra Goffredo e Yvonne, infermiera della casa di riposo. Le storie dei tre protagonisti si legano nella cognizione che l'Amore non è mai sprecato, ma trova il modo di esprimersi anche a distanza di decenni. Amore che riesce finalmente ad abbracciare le loro esistenze, in bilico e sempre alla ricerca di un equilibrio pur nella consapevolezza della sua inconfutabile precarietà.
RECENSIONE Il precario equilibrio della vita è un romanzo che ti porta, quasi per mano, al seguito di Goffredo, impiegato delle poste che parte da Torino alla volta di una casa di riposto per ex artisti di Parigi per recapitare una lettera rimasta intrappolata sul fondo di un ufficio postale dal 1939. Il destinatario è Giulio, un arzillissimo pittore novantottenne, e la mittente è Clara, il grande amore della sua vita, di cui non aveva mai più avuto notizie; una lettera che potrebbe far cambiare radicalmente il senso della sua lunga vita. Uno stratagemma che mi ha piacevolmente riportato alla mente (così come tante delle trovate ingegnose che trapuntano questo libro), Il favoloso mondo di Amèlie, di cui questo romanzo condivide l’ambientazione parigina e la riflessione sul tema della solitudine. Sì, perché la consegna della lettera non è che un pretesto per un viaggio interiore, ben più profondo, che porta le due solitudini, quella grigia e un po’ spenta di Goffredo e quella multiforme e popolata di ricordi di Giulio, a incontrarsi sul terreno comune dell’apertura nei confronti dell’altro.

Ed è così che il lettore cade, insieme a Goffredo, a capofitto nei ricordi di Giulio, seguendolo da un’infanzia di stenti e lavoro in Puglia, oltre la maturità classica, la passione per la pittura, l’incontro con la “cerulea” Clara, la partenza per gli Stati Uniti durante la seconda Guerra Mondiale, il ritorno e l’attività di ritrattista a Roma in Piazza Navona (con un’apparizione di Audrey Hepburn!), la convivenza spassionata con la “mecenate” Edvige e infine il presente, nella casa di riposo. Una casa di riposo che rifugge il luogo comune di triste e spento ricovero per aprirsi all’inattesa vitalità, ritratta da Giorgio Marconi con poche pennellate studiate, degli strambi artisti e personaggi un po’ folli che la abitano. Tra questi personaggi ve n’è uno speciale, la cui figura è coprotagonista del romanzo, insieme a Goffredo e Giulio: si tratta della dolcissima e pachidermica infermiera Yvonne, flagellata da una gioventù persa per seguire i genitori, entrambi malati di Alzheimer; una donna segnata dalla vita, che cerca una placida serenità nel lavoro all’ospizio, con l’unica consolazione delle lunghe mail dell’amica di penna Lotte, quasi certa che il destino non abbia più nulla in serbo per lei.

Un romanzo caratterizzato da un finale tutto in salita, dove il lettore si insacca quasi senza accorgersene in una comprensione del tutto opposta rispetto a quella che aveva ipotizzato all’inizio. Una storia delicata e sentita, scorci di vita in una struttura a “dettagli luminosi”, raccontata con uno stile globalmente lineare che talvolta si affaccia su un’attesa liricità quasi “espressionista”, come accade in questo passaggio:
Quello del piumone è l’abbraccio più caldo e sincero che riceve da troppi mesi, da troppi anni. Piange. Anche quello lo fa da tempo nel silenzio assordante di quelle quattro mura. Piangendo sente le forze esaurirsi. Sente che sta scivolando in un torpore molto simile al sonno, solo molto meno sereno. Le palpebre pesano sempre più. Pian piano si chiudono. Proprio in quel momento di sospensione tra sonno e veglia, in quell’interregno inaccessibile, ecco il respiro affannoso di papà farsi via via più rumoroso. Pian piano si trasforma in qualcosa di simile a un lamento, una richiesta di aiuto. Yvonne lo percepisce, ma quel torpore che l’ha presa non le consente di muoversi. Forse sta dormendo. Un sonno irresponsabile. Il rantolo lamentoso si fa più acuto e serrato. Sente dei cigolii.
I personaggi, poi, sono così minuziosamente cesellati da provocare un’immediata empatia: una nota di particolare cura anche per quelli secondari, come gli abitanti della casa di cura (tra tutti mi ha colpita il pittore cieco Woody, che inspiegabilmente fulmina tutti con lo sguardo!), i compagni di avventura di Giulio (in particolare gli amici italiani che lo accolgono a New York) e Lisetta, la bambina bellissima che sarà la prima “committente” dei suoi ritratti. 


Consiglio questo romanzo a chi ama le storie di vita, le intermittenze del destino e la riflessione sulla solitudine; ma anche, semplicemente, a chi è in cerca di una storia particolare, ben scritta e intrisa di quella strana magia che sa rendere irripetibili anche le storie che popolano il nostro quotidiano e che avvengono intorno a noi, in luoghi di cui spesso dimentichiamo l’esistenza.
L’AUTORE 
Giorgio Marconi è nato a Roma nel 1967. Vive e lavora a Roma. Opera nel mondo dell'informatica da 20 anni. È sposato con Alla e papà di Nicole. Ha avuto modo di viaggiare molto, non solo con la fantasia. Appassionato di letteratura classica e soprattutto contemporanea, amante di noir, gialli, thriller e racconti del mistero. Scrive, principalmente racconti, da poco più di 10 anni. Ha già ricevuto numerosi riconoscimenti in concorsi e iniziative letterarie. Sito: http://ilprecarioequilibriodellavita.blogspot.com/ (dove potete trovare un'anteprima del romanzo con i primi quattro capitoli in formato pdf).

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