Titolo: Il principe dei fulmini
Autore: Mark Lawrence
Editore: Newton Compton
Anno: 2012
Genere: Fantasy
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VOTO:
Trama: Una storia di sangue e tradimenti, di magia e di amicizia. A otto anni ha visto uccidere la madre e il fratello. A tredici guidava una banda di fuorilegge assetati di sangue. Ora che ne ha quindici è intenzionato a diventare re…In un mondo da incubo, in cui la violenza è all’ordine del giorno e l’unica legge possibile è quella del più forte, il principe Honorius Jorg Ancrath ha coltivato la propria ira e meditato vendetta, fuggendo dal palazzo reale e diventando il capo di una spietata banda di fuorilegge. Nella sua vita non c’è più spazio per la paura: quando non si ha niente da perdere, la morte non è altro che la fine del gioco. Dopo anni di incursioni e razzie nei villaggi del regno, per Jorg è finalmente giunto il momento di tornare al castello di suo padre e riprendere possesso di ciò che gli spetta di diritto. Ma ora che è un ragazzo senza passato, ritagliarsi un futuro può rivelarsi più difficile e doloroso del previsto. Per chiudere una volta per tutte i conti con gli orrori della sua infanzia, il principe dei fulmini dovrà sconfiggere una schiera di oscuri nemici i cui poteri superano ogni immaginazione…
Recensione
Il principe dei fulmini è un romanzo che trasuda sangue da ogni riga, una storia di vendetta, narrata con cruda quanto molesta sagacia.
Jorg è un giovane principe, afflitto dall’immagine dell’efferata uccisione della madre e del fratello alla quale, imprigionato in un rovo, assiste impotente. Le spine penetrano silenziose nella carne mentre gli occhi del ragazzo imparano a sopportare l’orrore di un’innocenza irreparabilmente strappata. Il fortuito rifugio si trasforma in una dimora di rabbia e dolore e rappresenterà, nei continui ricordi di quell’episodio, un impedimento fisico dal quale il ragazzo non ha potuto o voluto liberarsi, combattuto tra la propria mortificante debolezza e l’istinto di sopravvivenza, emblema di un conflitto interiore che suggerirà sempre lo stesso amaro quesito. Nel tempo, il pensiero della scena cruenta lo tormenta.
Gli anni passano, il principe è cambiato, il suo cuore prende la consistenza di una pietra inscalfibile; fugge, abbandona il castello in cerca di un’appagante alternativa e il suo animo inquieto trova, in un gruppo di banditi senza scrupoli, un placido equilibrio.
La vita di strada scelta dal giovane Jorg diviene teatro di feroci scorribande compiute in rispettosa comunione con i suoi nuovi fratelli, come lui ama definirli, compagni di un viaggio assurdo, animato da presente oscure, al di là del reale, sospese in un limbo di nebbiosa consapevolezza. La strada è il luogo nel quale la natura di Jorg può espletare il proprio lato oscuro e trovare nella violenza senza fine, ma secondo la sua logica necessaria, una dimensione confortevole. Il desiderio di vendetta è incessante e il sangue reale che scorre nella sue vene rivendica il diritto a ricoprire il ruolo di re, spingendolo a tornare nel regno abbandonato.
La lettura si mostra a tratti impegnativa, l’autore non ha lesinato il richiamo a immagini forti, descritte con asprezza, che possono facilmente scuotere la sensibilità di un ignaro lettore poco avvezzo a tanta brutale veemenza. La storia sembra essere stabilmente ancorata alla figura di Jorg i cui ripetuti deliri interiori tendono, tuttavia, ad allontanare in alcuni momenti, l’attenzione dalla stessa trama.
Un romanzo che offre al pubblico una singolare prova narrativa in uno stile difficilmente non apprezzabile per l’ardito e convincente tentativo di trasformare un personaggio politicamente scorretto e dall’anima nera, in un eroe, pilastro di una annunciata trilogia.