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Recensione: Il richiamo del cuculo di Robert Galbraith

Creato il 25 ottobre 2014 da Coilibriinparadiso @daliciampa

Finalmente è arrivato Sabato! Spero che tutti voi abbiate passato una bella settimana e che passerete un bel weekend. Io voglio cominciarlo con una recensione: dato che sto leggendo Il baco da seta, vi propongo la recensione de Il richiamo del cuculo, primo capitolo della saga sulle indagini di Cormoran Strike. Buona lettura :)

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  • Titolo: Il richiamo del cuculo (The cuckoo’s calling)

  • Autore: Robert Galbraith (J. K. Rowling)

  • Casa Editrice: Salani
  • Data pubblicazione: Novembre 2013
  • Pagine: 464
  • Genere: Giallo
  • Trama: Londra. È notte fonda quando Lula Landry, leggendaria e capricciosa top model, precipita dal balcone del suo lussuoso attico a Mayfair sul marciapiede innevato. La polizia archivia il caso come suicidio, ma il fratello della modella non può crederci. Decide di affidarsi a un investigatore privato e un caso del destino lo conduce all’ufficio di Cormoran Strike. Veterano della guerra in Afghanistan, dove ha perso una gamba, Strike riesce a malapena a guadagnarsi da vivere come detective. Per lui, scaricato dalla fidanzata e senza più un tetto, questo nuovo caso significa sopravvivenza, qualche debito in meno, la mente occupata. Ci si butta a capofitto, ma indizio dopo indizio, la verità si svela a caro prezzo in tutta la sua terribile portata e lo trascina sempre più a fondo nel mondo scintillante e spietato della vittima, sempre più vicino al pericolo che l’ha schiacciata. Un page turner tra le cui pagine è facile perdersi, tenuti per mano da personaggi che si stagliano con nettezza. Ed è ancora più facile abbandonarsi al fascino ammaliante di Londra, che dal chiasso di Soho, al lusso di Mayfair, ai gremiti pub dell’East End, si rivela protagonista assoluta, ipnotica e ricca di seduzioni.

Opinione personale:

Ho letto Il richiamo del cuculo a Gennaio, in ritardo sulla data di uscita (Novembre 2013), ma in mia discolpa dico che mi stavo d

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edicando proprio in quel periodo alla lettura della saga Hunger Games! Posso definirlo come uno di quei libri di cui non guardo né trama né genere, ma mi accontento del nome dell’autore. In questo caso Robert Galbraith, come molto probabilmente saprete non è che uno pseudonimo del nome molto più altisonante di J.K.Rowling, autrice dei miei libri preferiti e genio (non mi stancherò mai di ripeterlo) del panorama letterario attuale.Proprio per questo motivo, mi sono ritrovata a leggere un giallo, genere che apprezzo ma che non è tra i miei preferiti, e ovviamente ad elogiarlo come qualsiasi altra cosa (lista della spesa compresa) che esca dalla penna della Rowling.
Il protagonista del romanzo, ora diventato saga con Il baco da seta, è Cormoran Strike, investigatore privato colmo di debiti e con una storia d’amore tormentata alle spalle. L’arrivo di Robin, nuova assistente mandata dall’ufficio di collocamento, coinciderà con l’arrivo di un caso che potrebbe segnare la sua fortuna o sfortuna: il presunto suicidio della modella Lula Landry. Cormoran indagherà e si immergerà totalmente nella vita della top model, fatta di stranezze e intrighi che portano perciò a un vasto panorama di sospettati.
La caratteristica che si riscontra immediatamente e che mi ha fatto dire «La Rowling è tornata!», è senz’altro la sua capacità di realizzare persone e non semplici personaggi. L’investigatore Strike è un ex soldato, figlio illegittimo di una famosa rock star, ma riservato e schivo. Le sue doti investigative sono impressionanti, così come la sua passione per il lavoro; il passato nell’esercito lo ha temprato, l’amore degli zii lo ha probabilmente salvato dalla madre instabile. E’ fuori da qualunque schema di detective: non è un nuovo Sherlock Holmes o una nuova Signora in Giallo o Commissario Montalbano: è totalmente nuovo e da scoprire. Robin è una dolce ragazza che rimane incantata dal lavoro di Strike, con la sua stessa passione e impegno. Diventa poco a poco la sua indispensabile assistente e rappresenta in modo tangibile una ventata di novità. Ci saranno poi tutti i personaggi eccentrici ma verosimili, provenienti dalla vita della Landry come John Bristow, suo fratello maggiore, vissuto nell’ombra della famosa sorella, che richiede l’intervento di Cormoran, non soddisfatto delle indagini della polizia. Ma poi tutto un intreccio
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di mogli, tradimenti, agenti e stilisti, feste e negozi. Tipico della Rowling, stupire con i suoi collegamenti impensabili che forniscono spiegazioni e dubbi: nel genere del giallo questa abilità e indispensabile. Lula Landry non comparirà direttamente nel libro, poichè la sua morte precede l’inizio, ma le testimonianze e le indagini tratteggeranno una ragazza quasi triste, bella ma in fondo sola.

Vedono solo quello che vogliono vedere, ciechi di fronte alla scomoda, implacabile verità.

Gli ambienti sono il secondo punto di forza dell’autore/autrice: Londra è presente in ogni punto della narrazione quasi come la vera protagonista delle vicende.
Terzo e ultimo punto di forza sono i colpi di scena, perfetti sia nella posizione nella narrazione sia nel modo in cui vengono svelati. Insospettabili fino all’ultimo.
Ci sono stati però dei punti dolenti, purtroppo: mi dispiace terribilmente dirlo, ma non sono stata molto presa dalla lettura, nonostante i gialli dovrebbero essere trascinanti e incalzanti. Semplicemente non mi ha appassionata, e nonostante io sia stata in grado di cogliere tutti i lati positivi (come non farlo?), il quadro dipinto con una tecnica impeccabile, mi è sembrato in fondo quasi vuoto, capace di emozionarmi (per fortuna) solo nella rivelazione del colpevole. Accorgermi di questo man mano che andavo avanti con la lettura è stato brutto anche per me: ho dovuto ammettere che dopo la saga di Harry Potter e dopo Il Seggio Vacante, libri bellissimi, questo non era assolutamente al loro livello! Ma soprattutto ho dovuto ammettere che la colpa non potevo darla al libro, che di per sé non ha nulla che non va.
In un certo senso non posso dare una spiegazione oggettiva al mio voto, forse solo un promemoria che leggere, nonostante tutte le recensioni possibili, resta quanto di più personale ci possa essere.
Il libro ve lo consiglio (e vi anticipo che Il baco da seta, sequel, mi sta piacendo di più). Ve lo consiglio e vi auguro di appassionarvi più di me, ma soprattutto di stupirvi, come è successo a me, delle capacità che ha zia Jo di creare mondi con le parole sempre.
P.S. Non trovate molto più bella la copertina originale (prima immagine)?

Com’era facile sfruttare la tendenza di una persona all’autodistruzione; com’era semplice spingerla verso la non-esistenza e poi fare un passo indietro e scrollare le spalle e dire che sì, era stato il risultato inevitabile di una vita caotica, catastrofica.

Il mio voto:

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L’autore:
Robert Galbraith è uno pseudonimo per J. K. Rowling: autrice britannica famosa in tutto il mondo grazie alla saga fantasy Harry Potter composta di sette libri tra i più venduti nella storia. Nel 2012 pubblica Il seggio vacante, primo libro non appartenente alla saga, e nel 2013 con Il richiamo del cuculo inizia una nuova saga di genere giallo che comprende anche Il baco da seta (2014). E’ considerata una delle donne più influenti e più ricche al mondo.


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