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Recensione: Il richiamo del cuculo, di Robert Galbraith (J.K. Rowling)

Creato il 09 giugno 2014 da Visionnaire @escrivere
Titolo: Il richiamo del cuculo
Autore: Robert Galbraith (J.K. Rowling)
Editore: Salani
Numero di pagine: 464
Prezzo: 9,99
Formato: eBook

Trama:
Londra. Una famosa top model, Lula Landry, precipita dal balcone del suo attico nel prestigioso quartiere di Mayfair, ed è subito notizia. Sono tanti i cronisti e i paparazzi che giungono da ogni parte per strappare anche una sola foto, ma tutti sono concordi nell’asserire che si è trattato di un suicidio: lei, la bella modella strapagata che tutto il mondo conosce, è sempre stata un tipo “tormentato”.
Chi non concorda con questa versione è il fratello della modella, che decide di rivolgersi al detective Cormoran Strike per far luce sul caso. L’uomo assoldato è un ex militare reduce dalla guerra in Afghanistan, dalla vita incasinata e dalle ferite ancora aperte – nel corpo e nell’anima – dal conflitto bellico.
Questo caso per Strike è una boccata di ossigeno, ma ben presto si renderà conto che c’è molto di più dietro questa morte, un mondo complesso e spietato, in grado di mettere in pericolo anche la sua stessa vita…

Recensione:
Il libro è il secondo lavoro della Rowling, slegato dal mondo di Harry Potter, che vede la luce in Italia. Questo è un tomo che ha una storia alquanto bizzarra. Uscì in Inghilterra sotto lo pseudonimo di Robert Galbraith e fu accolto positivamente dai critici, ma le vendite non furono rilevanti. Ottenne, invece, una certa attenzione nel momento in cui la Rowling confessò di esserne l’autrice dando, di fatto, nuova vita editoriale al testo. Una vendita, in precedenza stimata sulle 1500 copie, passò a sette milioni e mezzo. Tra le molteplici riflessioni che questa vicenda può indurre a pensare, quella che mi colpisce in modo particolare è che non esiste “una scrittura maschile” o “una scrittura femminile”. Le altre considerazioni le lasciamo immaginare a chi scrive i libri in assoluto anonimato e chi li legge senza badare nemmeno al nome dell’autore.
Il protagonista della storia è il detective Cormoran Strike, ex soldato ferito e mutilato in Afghanistan, il quale non ama rivelare di portare una protesi a una gamba che lo costringe a zoppicare quando è costretto a chiedere oltre al suo fisico. L’investigatore dovrà fronteggiare questo misterioso cuculo citato nel titolo, che sembra provenire dal soprannome affibbiato da uno stilista a Lula, ovvero ‘Cuckoo’, cuculo in inglese, ma non tutto in questo romanzo è così come sembra.
Pertanto, in questa recensione, ci rifacciamo a un’inchiesta “ornitologica”. Abbiamo, in questo modo, la facoltà di scoprire che Cormoran potrebbe essere un cormorano. I due soggetti sono entrambi pronti ad adattarsi a qualsiasi tipo di situazione, che si tratti di acqua salata o dolce, potendosi trovare in situazioni difficili oppure no. Sono entrambi abili a mettere a fuoco le situazioni: il detective durante i colloqui con le persone utili all’indagine e il volatile poiché ha una vista che arriva fino a nove metri. Il Cormorano è capace di ingoiare con facilità i pesci più grandi, si dice che sia di buon appetito. Anche Cormoran, infatti, possiede una non comune stazza. Possiamo affermare, infine, che sono molto scrupolosi quando sono impegnati nella “caccia”, che sia di notizie o cibo, riuscendo a spingersi fino a grandi “profondità”.
Di seguito la descrizione fornitaci dall’autrice su Cormoran Strike, di cui già si attende un continuo (“Il baco da seta” già prenotabile):
“Cento chili di maschio arruffato. La sua altezza e il suo aspetto peloso, insieme alla dolce prominenza del suo ventre, lo facevano assomigliare a un orso grigio. Strike aveva la fronte alta e sporgente, il naso largo e le sopracciglia folte di un giovane Beethoven che si era messo a praticare la boxe. I capelli folti e ricci, elastici come delle molle, gli erano valsi un sacco di soprannomi quando era ragazzo, incluso ‘Testa di pube’. Sembrava più vecchio dei suoi trentacinque anni”. Proseguendo troveremo: “Strike si sentì assurdamente grosso e con troppi peli: un mammut lanoso che tentava di passare in mezzo a un branco di scimiette”.
Fa da spalla, al nostro detective, una donna, la sua segretaria, Robin Elacott di anni venticinque, che dovrebbe sposarsi a breve con un certo Matthew (personaggio che conosceremo solo attraverso la fidanzata, ma non vedremo mai in azione). Non si esclude una possibile relazione tra questa inedita coppia di segugi.
Scovare questo cuculo, nonostante il richiamo possa essere forte e inequivocabile, è cosa non facile. Così proseguiamo l’investigazione ornitologica.
Questo pennuto non costruisce un proprio nido, ma utilizza quelli degli altri uccelli depositando lì le proprie uova, del tutto identiche alla famiglia scelta per accoglierle. Inoltre, il piccolo cuculo esce dall’uovo molto prima dei pulcini della specie che inconsapevolmente lo ospita e butta fuori le uova dei suoi presunti fratelli. Secondo queste informazioni e proseguendo con delle similitudini, possiamo dedurre che il cuculo tanto ricercato è un usurpatore, un parassita, un egoista e con istinti omicidi. Con questi indizi a disposizione non ci resta che scoprire il colpevole.
La Rowling è bravissima nel descrivere personaggi e ambientazioni, però questa sua caratteristica il più delle volte tende a far calare la tensione. Il romanzo scava a fondo nel tenebroso mondo delle star, degli imprenditori che si sono arricchiti senza farsi troppi scrupoli, così come lo sono le loro compagne. Leggeremo di donne disposte a tentare il tutto per tutto per rimanere aggrappate a tanto benessere, i loro sentimenti non sempre saranno sinceri. Lula Landry, la donna adottata da Sir Alec e Lady Yvette Bristow quando aveva solo quattro anni, sarà sommersa dalla popolarità conquistata come modella. È mora, luminosa, con un’ossatura perfetta e un’aria selvaggia: il sogno di ogni stilista. Il caso è chiuso come suicidio, ma sarà Strike a indagare per omicidio.

Voto:

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    Nuwanda


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