Magazine Cultura

Recensione: Il ristorante dell'amore ritrovato

Creato il 12 luglio 2013 da Penny

Recensione: Il ristorante dell'amore ritrovato
Il ristorante dell'amore ritrovatodi Ito Ogawa

Prezzo di copertina: € 15,00
Editore: Neri Pozza Editore
Pagine: 192
Formato: Brossura
Lingua: Italiano
Lingua originale: Giapponese
Titolo originale: Shokudo katatsumuri
Traduzione: G. Coci
Genere: Narrativa straniera
«Uno straordinario bestseller su cibo, amore e rapporto madre-figlia». Times of Japan
Ringo, una ragazza che lavora nelle cucine di un ristorante turco di Tokyo, rientra una sera a casa con l'intenzione di preparare una cena succulenta per il suo fidanzato col quale convive da un po'. Con suo sommo sgomento, però, scopre che l'appartamento è completamente vuoto. Niente televisore, lavatrice, frigorifero, mobili, tende, niente di niente. Spariti persino gli utensili in cucina, il mortaio di epoca Meiji ereditato dalla nonna materna, la casseruola Le Creuset acquistata con la paga del suo primo impiego, il coltello italiano ricevuto in occasione del suo ventesimo compleanno. E, soprattutto, sparito il fidanzato indiano, maitre nel ristorante accanto al suo, un ragazzo con la pelle profumata di spezie. Lo choc di Ringo è tale che resta impietrita al centro della casa desolatamente vuota, la voce che non le esce più dalla bocca. Decide allora di ritornare al villaggio natio, dove non mette più piede da quando, quindicenne, è scappata di casa in un giorno di primavera. Là, appartata nella quiete dei monti, matura il suo dolore. Una mattina, però, osservando il granaio della casa materna, Ringo ha un'idea singolare per tornare pienamente alla vita: aprire un ristorante per non più di una coppia al giorno, con un menu ad hoc, ritagliato sulla fisionomia e i possibili desideri dei clienti.
Recensione: Il ristorante dell'amore ritrovato
Il libro inizia con una delusione amorosa. Ringo si ritrova con l'appartamento svuotato da quello che era il suo ragazzo indiano. Non le ha lasciato nulla, completamente, anche ciò che con tanta cura la ragazza aveva messo da parte per realizzare il suo sogno di aprire un ristorante insieme. Svuotata sia dal dolore che materialmente parlando, Ringo si ritrova costretta a ritornare nella sua casa d'infanzia dove ancora vive sua madre; casa da dove tanto tempo prima era scappata. Qui la ragazza piano piano cercando di riprendersi dallo shock subito e dalla delusione decide di aprire un piccolo ristorantino che prende vita risistemando il granaio della madre e grazie anche ad un amico di famiglia che la aiuta in ogni modo possibile. Al lumachino, così Ringo deciderà di chiamare il suo ristorante, c'è posto solo per un ospite o un gruppo di ospiti alla volta. E' un ristorante intimo, esclusivo che cerca di far sentire i commensali a casa propria e grazie alla sensibilità di Ringo, di risolvere i loro problemi con l'aiuto del cibo che cucinato con cura e attenzione arriva dritto al cuore e scioglie tutti i nodi. Ringo parla attraverso la sua cucina. Dopo la delusione amorosa ha deciso di non parlare più e tutto ciò che deve esprimere lo fa attraverso il cibo, come una voce che si adatta ad ogni occasione, a volte più decisa, a volte consolatoria, a volte nascondendo un prezioso consiglio. Con il suo ritorno a casa ovviamente, Ringo ha dovuto affrontare nuovamente il suo rapporto con la madre. Un rapporto burrascoso, non da definire tra i classici rapporti madre/figlia. Ma grazie al suo ritorno proprio questo rapporto maturerà. Segreti nascosti fino ad allora prenderanno vita e Ringo, inseguita dalle sorprese sia belle che brutte riuscirà a fare chiarezza nel suo passato e anche nel rapporto con la madre. La narrazione è lenta e nonostante sia un libro breve si fa fatica a concluderlo. Un libro carico di aspettative iniziali che poi con il procedere della lettura un pò vanno a smorzarsi. Un romanzo che è una riscoperta, a volte silenziosa fatta solo di immagini.


Durata totale della lettura: Due giorni
Bevanda consigliata: SakèEtà di lettura consigliata: dai 14 anni
Recensione: Il ristorante dell'amore ritrovato




“ Al Lumachino, il ristorante dell'amore ritrovato, dove si possono gustare prelibatezze che fanno bene al cuore.“
Ito Ogawa è nata nel 1973. E' una nota scrittrice giapponese di canzoni e di libri illustrati per ragazzi. Con Il ristorante dell'amore ritrovato, il suo romanzo d'esordio, ha ottenuto un grande successo di critica e pubblico, con centinaia di migliaia di copie vendute. Il romanzo si è aggiudicato il Premio Bancarella della Cucina 2011 e la versione cinematografica è uscita sugli schermi giapponesi nel 2010. Sul suo seguitissimo sito web (solo in giapponese), propone ogni giorno originali ricette di cucina.
Cosa ne pensate?



Recensione: Il ristorante dell'amore ritrovato

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :