Titolo: Il silenzio sulle donne
Autore: Antonio Steffenoni
Editore: Barion
ISBN: 9788867590001
Num. Pagine: 160
Prezzo: 12.00€
Voto:
Trama:
In una notte milanese un uomo precipita dal terzo piano di una clinica: è un famoso regista cinematografico ottantenne. Un amico, di trent’anni più giovane, gli ha appena fatto visita. Cos’è successo fra i due? Cosa si sono detti? È quello che un commissario di Polizia e un magistrato vogliono scoprire. Nel corso di un interrogatorio che si protrae per l’intera notte le figure di Santiago Conte, il regista, e di Antonio Lopez, l’amico, emergono appassionate, con la loro amicizia, il rispetto e i silenzi di tutta una vita: fra questi, il silenzio sulle donne che entrambi hanno amato. E si svela la figura enigmatica e dirompente di Clara, ultima fiamma di uno dei due.
Recensione:
La storia di un’amicizia bizzarra, nebulosa anche se salda, due individui che sono come rette che si intersecano, si guardano negli occhi e da lì basta poco per capirsi, per sentirsi simili, per far sì che le impercettibili affinità vengano in superficie suggellando una complicità che nel tempo non verrà mai meno, ma che anzi, si rivelerà definitiva quando arriverà l’ora della morte per Santiago.
Si tratta di un racconto discreto, delicato, che attraverso pagine di flashback ci narra di due passati differenti, di due caratteri che trovano l’uno nell’altro una sorta di limbo in cui crogiolarsi. Attraverso i pensieri di Antonio riviviamo il silenzio che ha sempre permeato la vita di Santiago nei confronti dell’amore, dei sentimenti forti che erano in grado di minare la sua forza, il suo carisma, da cui si era sempre tenuto alla larga e di cui non aveva mai fatto parola, per il semplice fatto che aveva timore di manifestare qualcosa di troppo grande per essere gestito anche da lui, da un uomo intenso e dalla natura introversa quale era.
Piccole rivelazioni vengono gettate durante la lettura, creando un quadro lineare, semplice ma espressivo, in cui vediamo anche l’entrata in scena di Clara e le scoperte che Antonio si ritrova a fare per forza di cose, traducendo sguardi, momenti di stasi e frasi di Santiago, dell’uomo che con la sua presenza – seppur lontana – gli ha sempre tenuto compagnia.
Un epilogo doveroso, seppur non scontato né banale, in cui quella stessa amicizia che li aveva sempre legati arriva al culmine, confermandosi e creando una traccia indelebile nell’esistenza di Antonio.
Si tratta di un libro che si beve senza problemi in un’oretta, un’opera di riflessione, una svelta (e non frettolosa) analisi psicologica che mette in evidenza quanto il carattere di un uomo possa portarlo alla solitudine e al dolore, e tuttavia non spogliarlo di quell’amena melanconia che non sarà mai in grado di strappargli la dignità di decidere per se stesso.