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[Recensione] Il vento in testa di Franco Alesci

Creato il 17 dicembre 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] Il vento in testa di Franco AlesciTitolo: Il vento in testa
Autore: Franco Alesci
Editore: Arduino Sacco
ISBN: 9788863546934
Numero pagine: 202
Prezzo: € 18,90
Voto:[Recensione] Il vento in testa di Franco Alesci

Trama:
Lei giovane, fisicamente splendida, affamata di cose inconsuete. Lui uomo risaltante: quando si muove sui lobi degli orecchi tintinnano orecchini multipli, un tatuaggio vistoso gli esce dalle spalle salendo per il collo come erba matta, piantata in testa un’esplosione grigia: le rimanenze dei suoi capelli. In mezzo a tutto ciò un volto scassato dalle rughe e dal tempo. Si conoscono durante un’estate violentemente torrida, stesi, disarticolati, quasi svenuti, sugli scogli del Lido di Venezia.

Recensione:
Sono stato profondamente indeciso sul voto da dare fino alla fine, e la media l’ho fatta a malincuore sapendo che il giudizio non sarebbe stato positivo.
Perciò ho pensato che, almeno nella recensione, è il caso di tenere ben distinti i due filoni che mi hanno tanto confuso le idee per tutta la durata della lettura.
La storia narrata è bellissima, avrebbe meritato di per sé una valutazione molto alta. Sono spezzoni di vita, ambientati tra l’altro in luoghi che conosco molto bene, e fin da subito mi sono trovato a seguire il punto di vista dei vari personaggi come se stessi vedendo attraverso i loro occhi. Sembra quasi di condividerne lo stato d’animo; quello di chi vive in un’apparente normalità pur nascondendo e fingendo di ignorare una devastazione interiore che li logora, di chi si porta dentro un rimorso che spesso annulla anche la stessa coscienza. La lucida follia quotidiana è presentata con toni psichedelici, e pochi dettagli inquadrano in modo tanto essenziale quanto efficace l’ambientazione. I due protagonisti sono così umani e verosimili, pur nel loro progressivo delirio, che è impossibile non immedesimarsi: gli sguardi critici della gente che vede tra loro la differenza d’età come se fossero padre e figlia, le lunghe corse in moto inseguendo una libertà che sa di fuga da ogni pensiero, ma anche i sogni sbiaditi di due amanti che dalla vita non si aspettano più granché.
Quello che purtroppo ha affossato definitivamente una lettura così gradevole riguarda la forma del libro: non ho mai visto tanti errori in un solo volume. La punteggiatura è del tutto disastrata, tanto che più volte il senso della frase resta oscuro fino alla terza-quarta rilettura. I dialoghi sono introdotti a volte da trattini, a volte da virgolette, senza escludere un misto fatto da trattino in apertura e virgolette in chiusura. Ogni capitolo è zeppo di refusi e gravi errori ortografici e grammaticali. Tutto questo senza prendere in considerazione anche l’impostazione della pagina e degli spazi, forse troppo tecnici per poter essere inseriti in una recensione.
Una storia stupenda e una realizzazione concreta pessima: un dispiacere per un lettore perfezionista.
È comunque un libro che vale la pena di leggere e conservare, se si parte preparati alle difficoltà di questo genere.


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