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Recensione in anteprima: Althea & Oliver by Cristina Moracho

Creato il 11 ottobre 2014 da Anncleire @anncleire

 Recensione in anteprima: Althea & Oliver by Cristina Moracho

Sai qual è il grande vantaggio della dignità?» chiede Matilda girandosi verso Althea. La sigaretta le arde tra le dita, pericolosamente vicina ai capelli. Il fumo le circonda la testa e Althea scruta attentamente la sua bocca minuta. «La dignità si rigenera. È come una stella marina. Puoi staccargli le braccia, ma ricrescono.»

 

“Althea & Oliver” è il libro d’esordio di Cristina Moracho ed è stato un grande regalo da parte di DeAgostini che lo porta in Italia, nella sua collana Young Adult il 14 ottobre quasi in contemporanea con l’uscita americana. Una storia intensa, speciale, che non mi sarei mai immaginata. Ammetto che ero piuttosto scettica, ma mi sono dovuta ricredere. A volte le storie più belle si nascondo lì dove non ce lo immaginiamo.

 

Althea e Oliver si conoscono da sempre e sono amici per la pelle fin dal primo giorno di scuola. Ora, a diciassette anni, la loro amicizia potrebbe trasformarsi in qualcosa di più, e Althea lo sa. Così una sera, dopo una festa e qualche bicchiere di troppo, si abbandona a un bacio appassionato con Oliver. Ma, prima che i due amici abbiano il tempo di chiarirsi le idee, succede una cosa inaspettata: Oliver si ammala e cade in un prolungato stato di semi-coscienza. Disperata, Althea prende una decisione che rischia di compromettere per sempre il suo legame con Oliver…

 

La Moracho è stata incredibilmente brava nel prendere una storia comune e trasformarla in qualcosa di straordinario. Non solo perché il libro offre molti spunti di riflessione, ma anche perché non c’è niente di scontato o ripetitivo. Tutto è incredibilmente vero, anche se a volte quasi eccessivamente ingigantito. La narrazione è in terza persona, ma alterna il punto di vista dei due protagonisti. Althea e Oliver sono amici fin da bambini, fin dal momento in cui la madre del ragazzo, Nikki, lo ha portato da Garth, il padre di Althea, per fargli da babysitter. Da allora i due sono inseparabili, due entità della stessa unità. Dove c’è Oliver c’è Althea e dove c’è Althea spunta anche Oliver. E se da bambini è tutto semplice ed esplosivo, alternando giochi inventati e rincorse apocalittiche, da adolescenti le cose iniziano a cambiare, la facilità con cui si interagisce da bambini si perde, nel corpo che cambia, nei battibecchi, nella malattia di Oliver.

Althea è una dura, una di quelle ragazze che vivono in maniera solitaria, con il blocco da disegno in mano e un filtro che passa per i colori, con cui guardare la realtà. Oliver non è solo il suo migliore amico, è il mezzo in cui riesce ad uscire da sé stessa ed interagire con il mondo. Althea è preda dell’istinto e dell’intraprendenza. Non si lascia fermare da niente e vive l’attesa di Oliver come in una veglia, nel seminterrato della sua abitazione preparando dolci e disegnando. Althea è quella strana, quella capace di gesti inconsueti, che si mette alla prova, ma che vive un grande disagio. È spaventata e non sa cosa fare quando perde il suo punto di riferimento più importante. Una specie di trottola impazzita che rimbalza contro i muri.

Oliver è quello ben piantato in terra, il bravo ragazzo, studioso, appassionato, espansivo ed estroverso. Quello che trascina Althea alle feste e che non si lascia fermare da niente. Appassionato di astronomia e fisica, ha grandi progetti e grandi sogni, che sembrano frangersi di fronte ad una malattia rarissima e incurabile, che sembra trascinarlo sul fondo della sua esistenza. Si ritrova a perdere giorni e settimane, con la consapevolezza di perdere anche le persone che ama. Anche lui in un certo modo diventa imprevedibile e non sa cosa fare. Un ragazzo spaventato e irriducibile.

E se inizialmente sembrano irriconoscibili, quasi identici, della stessa altezza e corporatura, lo stesso colore di capelli e atteggiamento, una coppia inossidabile, dopo un po’ ci si accorge che niente è come prima e le differenze emergono, come una immagine sulla pellicola fotografica, perché sono i dettagli a fare la differenza.

Il corollario dei personaggi secondari è fresco e avvincente, a partire da Minty Fresh e da Valerie, con i loro progetti sgangherati per cambiare il mondo, ma che forniscono un pretesto per qualcosa di nuovo e irraggiungibile. Cody con la sua aria strafottente e inquietante, che si prende quello che vuole e il primo a capire tutto. Matilda, perché in fondo non c’è niente di meglio che cambiare scenario. E naturalmente Kentucky e Ethan che offriranno non pochi spunti di riflessione.

È un libro di adolescenti, ma gli adolescenti di oggi, quelli che spezzano i vincoli del sesso e dell’alcol senza tanti problemi, che sembrano parlare con disinvoltura di ubriacature e preservativi, tranne poi pentirsi di scelte da cui non si può tornare indietro. Non si parla di una storia d’amore, ma una storia memorabile di gesti ed eventi che portano tutti in un nuovo anno pieno di possibilità.

Non ci si aspetta di finire in mezzo all’oceano con due ragazzi alle prese con un mondo nuovo.

La famiglia, l’amicizia, l’amore e la salute vengono scandagliati e analizzati, ma non ci sono risposte, solo tante domande che si accavallano. Ma la cosa meravigliosa è questa, questo è un libro sulla vita, con due protagonisti così meravigliosamente imperfetti, che non si può non adorarli. Forse si muovono troppo da adulti, ma alla fine non siamo tutti in un mondo che corre veloce e a cui ci si deve adattare, in cui gli standard si riducono e i diciassettenni devono correre e bruciare le tappe? Può sembrare assurdo, io a diciassette anni ero ancora una bambina ingenua, ma guardo i ragazzi di oggi ed inevitabilmente stanno passi avanti rispetto a dieci anni fa.

L’ambientazione scivola con disinvoltura da Wilmington in North Carolina a New York, in un’affermazione di indipendenza e crescita, ma anche caos difficile da negare. E se all’inizio siamo in una periferia piccola e stretta, ci allarghiamo sui grattaceli e l’immensità della Grande Mela, a passo sostenuto, con la corsa tipica di chi vive in una grande città.

Il particolare da non dimenticare? Un fiammifero…

Una storia matura ed emozionante, un libro intenso, composto da atti necessari ed emozioni autentiche che disegnano la vita di due adolescenti, amici per la pelle, che si abbandonano alla vita e alla scoperta. Perché niente è come sembra e non sempre riusciamo ad ottenere ciò che vogliamo. Uno stile fresco e accattivante ci conducono per mano tra sentimenti e scelte difficili per una storia difficile da dimenticare.


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