“I luoghi più caldi dell’inferno sono riservati a coloro che in tempi di grande crisi morale si mantengono neutrali.”
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RECENSIONE Innanzitutto una precisazione: in questa recensione non farò riferimento alle imprecisioni (vero o presunte) che, secondo molti, sono presenti nel romanzo in relazione alla storia di Dante e ai dettagli del suo Inferno. Dan Brown è uno scrittore di fiction, e come tale va preso. Trovo questa crociata contro lo scrittore americano tanto stucchevole quanto inutile. Se è lecito considerare Dan Brown uno scrittore mediocre perché non riporta fedelmente tutti i dettagli storici, allora è anche lecito considerare mediocri tutti quegli autori di saggi che non inseriscono nelle loro opere suspense e azione. La narrativa non ha come priorità la divulgazione storica, bisognerebbe ricordarlo.
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Questo incipit in medias res (almeno per certi versi) è un ottimo espediente per aumentare la tensione narrativa e coinvolgere fin da subito il lettore, ma al contempo riserva delle insidie. Partendo dal mezzo, infatti, l'autore deve anche trovare il modo di spiegare (o meglio di far capire) al lettore quello che è successo prima, senza rallentare il ritmo o appesantire la storia. In Inferno, Dan Brown non è riuscito a gestire al meglio questo aspetto, con la conseguenza che l'evolversi della storia viene troppo spesso interrotta con parentesi necessarie ma noiose. In aggiunta di questo, poi, c'è l'enorme quantità d'informazioni che Dan Brown fornisce al lettore riguardo alla storia di Firenze, alle architetture dei palazzi e alle biografie degli artisti citati. Informazioni che aiutano il lettore a immergersi nell'ambientazione fiorentina, ma che, ancora una volta, spezzano il ritmo, allentando la tensione.
Nei precedenti romanzi, lo stile dell'autore si era distinto per semplicità, scorrevolezza e soprattutto per il ritmo incalzante (molto cinematografico), che incollava alla pagine e toglieva il respiro. In Inferno questa qualità viene meno e il lettore non prova quel bellissimo senso di apnea che trasmettono i thriller più riusciti. C'è poi da considerare l'intreccio. Sfrondando il romanzo di tutti gli orpelli descrittivi, si trova una storia intricata e interessante che, però, ha la pecca di essere dipanata in maniera un po' confusionaria, con colpi di scena e ribaltamenti spesso descritti troppo velocemente. Inferno di Dan Brown era uno dei romanzi più attesi del 2013, ma purtroppo si è rivelato deludente. Non un brutto libro, ma probabilmente il peggiore della serie dedicata a Robert Langdon. SERIE DI ROBERT LANGDON • Angeli e demoni – (Angels And Demons – negli USA nel 2000, in Italia nel 2004) • Il codice da Vinci – (The Da Vinci Code – negli USA nel 2003, in Italia nel 2004) • Il simbolo perduto – (The Lost Symbol – negli USA e in Italia nel 2009) • Inferno – (Inferno – negli USA e in Italia nel 2013)
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