Magazine Cultura

Recensione "Inferno" di Dan Brown

Creato il 12 giugno 2013 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Roberto Gerilli
“I luoghi più caldi dell’inferno sono riservati a coloro che in tempi di grande crisi morale si mantengono neutrali.”
Autore: Dan Brown Titolo: Inferno Titolo originale: Inferno Traduzione: Nicola Lamberti, Annamaria Raffo, Roberta Scarabelli Casa Editrice: Mondadori Collana: Omnibus Pagine: 522 Prezzo: € 25,00 (hardcover); € 9,99 (e-book) Data pubblicazione: 14 maggio 2013 Trama: Inferno è il titolo del quarto romanzo di Dan Brown che ha per protagonista il Professore di Harvard Robert Langdon. Ancora una volta, lo scrittore statunitense proveniente dal New Hampshire, mescola sapientemente le tematiche a lui più congeniali, dando vita ad un thriller dai risvolti misteriosi in cui arte, storia, codici e simboli fanno da padroni. Il docente di Simbologia di Harvard Robert Langdon è di nuovo in Italia. Questa volta si reca nel bel Paese per svolgere delle ricerche sulla Divina Commedia di Dante. Langdon viene risucchiato in un mondo sconvolgente la cui chiave di volta sembra risiedere nel capolavoro del Sommo Poeta, un’opera dai risvolti misteriosi ed oscuri, le cui parole sono pregne di un fascino in grado di travalicare i secoli. Langdon, nel tentativo di risolvere l’enigma in grado di condurlo alla verità, dovrà vedersela con un avversario temibile. Lo scenario in cui si svolge questa nuova avventura avente per protagonista Robert Langdon è caratterizzato dallo splendore dell’arte classica. Il nostro eroe per giungere alla risoluzione del mistero passerà attraverso gli arcani nascosti nelle opere d’arte, individuerà passaggi segreti e, per non far mancare nulla, usufruirà di strumenti scientifici all’avanguardia. Dan Brown, con Inferno, consegna ai lettori un altro incredibile thriller fatto di storia ed enigmi.
RECENSIONE Innanzitutto una precisazione: in questa recensione non farò riferimento alle imprecisioni (vero o presunte) che, secondo molti, sono presenti nel romanzo in relazione alla storia di Dante e ai dettagli del suo Inferno. Dan Brown è uno scrittore di fiction, e come tale va preso. Trovo questa crociata contro lo scrittore americano tanto stucchevole quanto inutile. Se è lecito considerare Dan Brown uno scrittore mediocre perché non riporta fedelmente tutti i dettagli storici, allora è anche lecito considerare mediocri tutti quegli autori di saggi che non inseriscono nelle loro opere suspense e azione. La narrativa non ha come priorità la divulgazione storica, bisognerebbe ricordarlo.
Detto questo passiamo a parlare di Inferno, l'attesissimo quarto romanzo che vede come protagonista l'ormai celebre Robert Langdon. All'inizio di Inferno troviamo un Langdon ferito, debole e affetto da amnesia. Pochi istanti dopo il suo risveglio in ospedale, il professore di simbologia più noto del mondo scopre di essere l'obiettivo di un killer e deve quindi scappare, cercando di ricostruire gli eventi degli ultimi due giorni, eventi di cui non ricorda assolutamente nulla.

Questo incipit in medias res (almeno per certi versi) è un ottimo espediente per aumentare la tensione narrativa e coinvolgere fin da subito il lettore, ma al contempo riserva delle insidie. Partendo dal mezzo, infatti, l'autore deve anche trovare il modo di spiegare (o meglio di far capire) al lettore quello che è successo prima, senza rallentare il ritmo o appesantire la storia. In Inferno, Dan Brown non è riuscito a gestire al meglio questo aspetto, con la conseguenza che l'evolversi della storia viene troppo spesso interrotta con parentesi necessarie ma noioseIn aggiunta di questo, poi, c'è l'enorme quantità d'informazioni che Dan Brown fornisce al lettore riguardo alla storia di Firenze, alle architetture dei palazzi e alle biografie degli artisti citati. Informazioni che aiutano il lettore a immergersi nell'ambientazione fiorentina, ma che, ancora una volta, spezzano il ritmo, allentando la tensione.

Nei precedenti romanzi, lo stile dell'autore si era distinto per semplicità, scorrevolezza e soprattutto per il ritmo incalzante (molto cinematografico), che incollava alla pagine e toglieva il respiro. In Inferno questa qualità viene meno e il lettore non prova quel bellissimo senso di apnea che trasmettono i thriller più riuscitiC'è poi da considerare l'intreccio. Sfrondando il romanzo di tutti gli orpelli descrittivi, si trova una storia intricata e interessante che, però, ha la pecca di essere dipanata in maniera un po' confusionaria, con colpi di scena e ribaltamenti spesso descritti troppo velocemente. Inferno di Dan Brown era uno dei romanzi più attesi del 2013, ma purtroppo si è rivelato deludente. Non un brutto libro, ma probabilmente il peggiore della serie dedicata a Robert Langdon. SERIE DI ROBERT LANGDON Angeli e demoni  (Angels And Demons – negli USA nel 2000, in Italia nel 2004) Il codice da Vinci  (The Da Vinci Code  negli USA nel 2003, in Italia nel 2004) Il simbolo perduto  (The Lost Symbol  negli USA e in Italia nel 2009) Inferno  (Inferno  negli USA e in Italia nel 2013)


L'AUTORE Dan Brown è stato insegnante di inglese e storico dell'arte, prima di diventare uno dei più acclamati autori di thriller. Da sempre appassionato di codici segreti, è spesso ospite di trasmissioni televisive e scrive su parecchie riviste fra cui "Newsweek" e "The New Yorker". I suoi libri sono stati tradotti in molte lingue. In Italia ha pubblicato Il codice da Vinci (Mondadori 2003), suo quarto romanzo, Angeli e demoni (Mondadori 2004), La verità del ghiaccio (Mondadori 2005), Crypto (Mondadori 2006) e Il simbolo perduto (2009)

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :