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L'intreccio amoroso è dei più noti agli appassionati di letteratura, o anche solo di cinema: il nobile che si innamora di una ragazza del popolino, sfidando per questo amore le regole sociali alle quali i due dovrebbero sottostare. E' tuttavia coinvolgente e non banale il modo in cui viene raccontata e l'atmosfera in cui è ambientata. Come abbiamo già detto, i personaggi si muovono fra le calli di una Venezia decadente ma ancora fiera della sua grandezza: la città dove è sempre Carnevale.
Andrea Tron, membro di una delle famiglie più importanti di Venezia nonché fra le più alte cariche della Repubblica, è l'amato e stimato protagonista maschile del romanzo: uomo nobile non solo di stirpe ma anche di modi, abile politico, uomo d'onore leale e fedele alla sua città...e donnaiolo di gran fama. Fra le relazioni più illustri a lui attribuite figura addirittura Maria Teresa d'Austria, nonché tutte le più note e più belle dame di Venezia, Parigi, Milano. Famose sono le sue doti di seduttore ma altrettanto nota è la sua incostanza amorosa.
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"La festa in maschera" di Pietro Longhi, pittore del periodo
Una mantenuta che nel 1755 detta le regole al proprio protettore! Dobbiamo ammettere che è abbastanza inusuale, almeno quanto è raro che l'uomo acconsenta per tutta la durata della sua vita a non intromettersi nella vita privata della sua amante, le prometta di provvedere a lei anche dopo la rottura della loro relazione e mantenga poi le sue promesse! Il racconto è ancor più accattivante quando veniamo a sapere che è parte della storia. Andrea Tron e la donna che riuscì a tenere per sé il cuore di questo Don Giovanni salterino, Caterina Dolfin ( poi Dolfin Tron ) sono davvero esistiti, sebbene questa sia un'amore storico fra i meno conosciuti e "sfruttati".
Mi piace molto come la scrittrice Carla Maria Russo sa spiegarci la difficile condizione di una donna che nel Settecento decide, pur se in una società aperta come quella di Venezia, di fare richiesta di annullamento del proprio matrimonio e diventare la mantenuta dell'uomo più potente della città essendo ancora una donna sposata. ( Tanto più che la nostra eroina è stata avviata dal padre alla lettura delle opere dei philosophes francesi, letteratura proibita dall'Inquisizione veneziana ) Riesce quasi a farci sentire la sua solitudine, la sofferenza dell'esclusione sociale, gli sguardi gelidi dei passanti come dell'alta società.
L'approfondimento dei caratteri si intreccia e amalgama perfettamente con la descrizione dell'ambiente in cui si muovono e del periodo storico in cui vivono. Ci emozioniamo della loro travagliata storia d'amore ma impariamo anche a conoscere la Venezia settecentesca. Non ho letto nessun altro libro dell'autrice, quindi non posso parlarvi estesamente del suo stile. Posso dirvi che l'ho finito in un giorno e mezzo, quindi scorre molto fluidamente senza però diventare superficiale. Mi è piaciuto molto ed è riuscito a tenermi incollata alle sue pagine quasi senza interruzioni. Davvero un buon romanzo storico, nel quale si affacciano numerosi personaggi noti realmente esistiti e tutti ben gestiti nella narrazione dall'autrice.
Voto: 7 e mezzo