Recensione "L’Amante di Goebbels" di Anna Kanakis
Pubblicato da Francesca Rossi "Un Ovale d’argento che raccoglie sorrisi innocenti e trecce bionde come aureole, mi schiaccia alla spalliera del divano. Sono prigioniera del più crudele dei carcerieri. Tua moglie, Joseph! Che mi mostra i vostri figli” La storia di un’ossessione amorosa, di una malattia che lascia sospesi tra il cielo e l’inferno, la speranza e la dura realtà, l’oblio e luce abbagliante, la pura felicità e la dilagante malinconia. Questo è l’intenso e sorprendente romanzo di Anna Kanakis. Un sentimento autentico, una passione infuocata che tenta di sopravvive rea dispetto della StoriaTitolo: L’Amante di Goebbels Autore: Anna Kanakis Casa editrice: Marsilio Pagine: 158 Anno: 2011 Prezzo: 16 euro Trama: "L'amante di Goebbles" è il racconto della malattia d'amore di Lida Baarova, una giovane attrice cecoslovacca che nel 1936 s'innamora di Joseph Goebbels, il Ministro della Propaganda del Nazionalsocialismo e ne diventa l'amante. L'uomo sarà presto padrone e ossessione per lei ("Joseph, tu mi abiti dentro ormai"), bisogno fisico di essere posseduta, occasione di una catarsi. La loro storia vedrà la fine a un anno dal suo inizio, interrotta bruscamente da Adolf Hitler che, informato dalla moglie del ministro, Magda Goebbels, lo richiama ai suoi doveri politici. E Lida Baarova, come una falena dalle lunghe ali delicate, attirata da una luce abbagliante, precipiterà nell'abisso.
RECENSIONE Amare l’uomo sbagliato e per giunta al momento sbagliato. La più grande condanna per chi ama, soprattutto se il suo sentimento non conosce limiti, né regole né convenzioni. D’altra parte quando mai l’amore chiede permesso? Quando mai entra in punta di piedi? E’ un uragano quello che travolge la bellissima attrice cecoslovacca Lida Baarova e Joseph Goebbels, uomo vicinissimo al Fuhrer, colto, abile ministro della propaganda nazista. Non si parla di un uomo qualunque, ma di colui che deteneva il controllo totale sui mezzi d’informazione, la vita sociale e culturale tedesca durante il regime. Lida vive il sogno d’amore, vede in Joseph l’uomo della sua vita e non vuole vedere la realtà: il suo amante è già sposato, con figli, ha tradito innumerevoli volte sua moglie, ma ogni volta torna da lei. La dolce Lida difende come una leonessa il suo amore. Sa che stavolta sarà diverso. Si isola, si auto esilia in questo sentimento che l’avvolge completamente, che la stordisce, alterando la sua percezione degli eventi che di lì a poco sconvolgeranno il mondo. La narrazione in prima persona, dal punto di vista dell’attrice, permette al lettore di entrare nel suo mondo inaccessibile a chiunque, di immaginare quei pensieri che il tempo e la Storia hanno sepolto per sempre. Dalle parole di Lida, però, si evince uno spasmodico desiderio di difendere l’operato, umano e politico, di Goebbels. E’ ovvio: la giovane lo vede con gli occhi dell’amore e non capisce, ma forse non vuole capire, la follia del culto della razza. Ella non può vedere, o forse non vuole vedere l’orrore che si profila all’orizzonte. Sarebbe troppo doloroso dover ammettere l’inammissibile, poiché ciò implicherebbe scegliere da che parte stare e quindi scendere a compromessi con la propria coscienza o, in caso contrario, rinunciare all’amore. Lida non è pronta a scegliere. Forse non è abbastanza forte per farlo. Questo “vivere sospesa” tra cielo e inferno non lo si può giudicare e nemmeno condannare. E’ il dramma interiore, umano, di una donna innamorata. Il lettore può solo ascoltare in silenzio questa storia dal tragico finale. Non c’è peccato, c’è solo il bisogno d’amore. E Goebbels? Qual è l’atteggiamento di uno degli uomini forti del regime? Il romanzo rende benissimo il ritratto di un uomo teso verso la riabilitazione della Germania agli occhi del mondo, preso totalmente dall’ideologia nazista. Esaltato nel pensiero e nei discorsi al popolo tedesco. Eppure anche quest’uomo ha un punto debole: Lida. Per lei perde la testa totalmente, sembra che abbia addirittura pensato di sposarla. Il suo amore, però, si frantuma contro l’inflessibile volere del Fuhrer, per cui un divorzio sarebbe stato uno scandalo e i doveri di Stato. Forse neppure Goebbels è abbastanza forte. Lui e Lida sono travolti dalla realtà e non riescono ad opporre resistenza. Joseph si arrende, viene sopraffatto da forze più grandi di lui e lascia la sua amante. E’ triste e deludente il suo comportamento finale, dettato da un atteggiamento succube, di sottomissione verso il regime. Ci sono tre momenti fondamentali nel libro: il primo è quello della violenza di Joseph su Lida, indifesa di fronte a lui e talmente malata d’amore da perdonargli quell’orribile umiliazione, pur sentendo dentro di sé la bruciante delusione. Il secondo momento avviene durante la cena in casa di Goring: è l’unica volta in cui Lida contraddice Joseph. La giovane, candidamente ma con grande serietà, critica la logica nazista per cui esiste un’arte superiore ed una “degenerata” perché non in linea con i dettami del regime. Il pensiero audace scandalizza i presenti ma non Joseph, sempre più innamorato della fierezza di Lida. Il terzo momento è quello più intenso e sconvolgente di tutto il romanzo: il dialogo tra Magda, la moglie di Joseph, e Lida. La prima, algida e determinata a conservare il posto di “regina del focolare”, la seconda spaventata e umiliata una volta di più. Magda propone a Lida un patto scellerato, contro natura, che lascia lei al suo posto di “First Lady del Terzo Reich”, unica donna capace di garantire a Goebbels una discendenza legittima e degrada Lida al ruolo di prostituta, di volgare concubina da harem. Il comportamento di Magda è intriso di odio, invidia e paura (per la prima volta) dell’ascendente di Lida su Joseph. Le sue parole un autentico delirio. Lida si ribella e per il suo sogno amoroso è l’inizio della fine. Anna Kanakis scrittrice è una piacevole sorpresa. Ha uno stile asciutto e diretto, con frasi taglienti che sono un pugno nello stomaco. Niente fronzoli, ma una scrittura intensa, piena di pathos e con un ritmo intrigante. L’Amante di Goebbels è un romanzo da non perdere. L'AUTRICE Anna Kanakis è nata in Sicilia da padre greco e madre messinese. Ha vinto il concorso di Miss Italia nel 1981. E’ attrice dal 1989. Per lei entrare e uscire dalle vite di personaggi dissimili è sempre stata una sfida. La scrittura, invece, una passione segreta. Con Marsilio ha già pubblicato Sei cosi mia quando dormi (2010), suo romanzo d’esordio.