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Recensione "L'Atlante di Smeraldo" di John Stephens
Creato il 03 maggio 2011 da Alessandraz @RedazioneDiarioCari Lettori, vi presento oggi la recensione di un libro uscito il 28 aprile scorso in contemporanea internazionale, L'Atlante di Smeraldo, romanzo d'esordio dell'americano John Stephens, pubblicato in Italia da Longanesi. Consigliato a lettori poco più che bambini, mi ha ricordato le vacanze di Natale della mia infanzia, quando passavo le nottate a leggere libri simili a questo, appena ricevuti in regalo. Adesso che sono "grande" mi sembra di non dormire mai abbastanza. Ma non ho saputo comunque resistere e ho "divorato" L'Atlante, una favola di quasi 500 pagine, in un paio di giorni. Meno male che solo il primo di una trilogia intitolata significativamente The Books of Beginning... In attesa di leggere il secondo libro, che spero venga pubblicato presto, ecco le mie impressioni.
Titolo: L' Atlante di Smeraldo Autore: John Stephens Titolo Originale: The Emerald Atlas
Traduttore: S. Piraccini
Editore: Longanesi
Collana: La Gaja scienza
Data di Pubblicazione: 2011
Pagine: 456
Prezzo: € 18,60
Trama: È la notte di Natale e Kate avrebbe voluto rimanere sveglia, ma i suoi occhi di bambina alla fine si sono arresi al sonno. Sono le mani di sua mamma a scuoterla e svegliarla di colpo: sta succedendo qualcosa. Qualcosa di brutto. Kate ha solo quattro anni, suo fratello Michael due, Emma è appena nata. Questa è l’ultima volta in cui vedranno i loro genitori. Dieci anni e moltissimi orfanotrofi dopo, i tre fratelli si imbarcano per quello che pare sia l’ultimo istituto disposto ad accoglierli: Cambridge Falls. Ma quando arrivano nella enorme casa tutta sbilenca, piena di torri, sotterranei e sale colme di bizzarrie, molte sono le domande che si affacciano alla loro mente. Come mai non ci sono altri bambini? Chi è l’enigmatico dottor Pym, il direttore di quello strano orfanotrofio? E soprattutto, cos’è quell’inquietante libro dalle pagine bianche e dalla copertina verde che sembra brillare di luce propria nel buio della camera segreta? Questa è la storia di Kate, che da sempre si prende cura dei fratelli, aggrappandosi alla disperata certezza che un giorno i suoi genitori torneranno a prenderli. Questa è la storia di Michael e della sua passione per le storie fantastiche. Questa è la storia della piccola Emma, che sembra non temere niente e nessuno al mondo ma ha nel cuore la paura più grossa di tutte: quella di perdere i suoi fratelli. Questa è la storia di tre bambini inseguiti da un potere oscuro e minaccioso. Questa è la storia di tre ragazzi e del libro che cambierà per sempre il loro destino.
RECENSIONE Il romanzo inizia subito in modo triste e coinvolgente. Kate, di appena quattro anni, viene svegliata la notte di Natale dalla madre che, stravolta, le fa promettere che proteggerà sempre il fratello e la sorella: Michael, due anni, ed Emma di appena uno. Subito dopo, Clare, questo è il nome della mamma, le appende al collo il suo medaglione con la foto di tutti e tre i bambini, e Kate viene portata via da lei e dal padre Richard insieme ai suoi fratellini, a bordo di un misterioso veicolo volante. Ad accompagnarli in un remoto orfanotrofio di suore, un misterioso dottore, amico di famiglia da lungo tempo.
Dieci anni dopo ritroviamo Kate, Michael ed Emma in un altro orfanotrofio, che sembra essere solo l’ultimo di un lungo elenco. A detta di tutti, curatori e compagni, per non parlare dei potenziali genitori adottivi, i tre fratelli “P” (questo è il cognome con cui sono stati registrati in origine) sono impossibili da gestire: non vogliono neanche essere chiamati orfani, e si ostinano ad affermare che i loro genitori sono vivi e un giorno torneranno a prenderli. Nel cuore di Kate è vivido il ricordo di quell’ultima notte in cui ha potuto respirare il buon profumo della sua mamma, avvertire la carezza dei suo capelli sul volto, e nonostante a volte lo sconforto prenda il sopravvento, a causa della situazione di grande precarietà in cui vivono, o meglio sopravvivono, tutti e tre non hanno mai smesso di sperare.
Dopo l’ultimo tentativo di adozione da parte di un’improbabile signora fissata con i cigni, i bambini vengono spediti lontano, in una remota località, dove sembra vengano destinati gli orfani “irrecuperabili”. Ma basta loro scendere alla stazione di Cambridge Falls, per rendersi conto che quella landa arida e desolata, totalmente priva di colore e vitalità, regno incontrastato di lupi selvaggi, non può che riservare delle sinistre sorprese. Anche la struttura dell’orfanotrofio appare singolare: una casa immensa, su diversi piani, con mille stanze piene di cianfrusaglie ma totalmente disabitata. A prendersi cura di loro, due membri della servitù: il tuttofare Abrahm, fotografo amatoriale, e la scorbutica signorina Sallow. E il direttore, il misterioso dottor Pym, che al momento dell’arrivo dei ragazzi è assente a causa di un imprecisato impegno urgente. Kate ed Emma avranno modo di incontrarlo il giorno dopo, e saranno subito colpite dalla singolarità del personaggio, dal suo atteggiamento rassicurante e inquietante insieme e dal suo sguardo affettuoso ma anche così profondo e ipnotico, capace di far loro raccontare ogni piccolo segreto. Tutti tranne uno, almeno per ora…
Perché le due sorelle, raccontando all’uomo che Michael non è in quel momento con loro perché indisposto, hanno nascosto una terribile verità: il giorno prima, andando a zonzo per la casa, i tre si sono ritrovati in quello che hanno subito pensato fosse lo studio del dottor Pym, un luogo più simile al laboratorio di un alchimista che ad un normale ufficio. E lì, come ad aspettarli, hanno trovato un misterioso libro con la copertina verde smeraldo e le pagine bianche. Dopo essersi interrogati sull’utilità di un simile tomo apparentemente intonso, Michael lo aveva preso per album per fotografie ci aveva poggiato sopra una delle foto di Abrahm, un’immagine di Cambridge Falls quando era ancora una cittadina di minatori, quindici anni prima, quando la diga che chiudeva il fiume non era ancora crollata trascinando via con se il destino dei suoi abitanti. Al gesto di Michael, i fratelli vengono catapultati indietro nel tempo e conoscono la crudele Contessa, strega (o vampiro?) di imprecisate origini russe, alla ricerca di un misterioso oggetto, commissionatole dal suo padrone, il Ferale Magnus. La donna ha preso prigionieri tutti i bambini della valle, li ha rinchiusi in una barca sul fiume, e ricatta i genitori affinché cerchino per lei il reperto nascosto, custodito in una misteriosa stanza nelle profondità dei cunicoli che attraversano il sottosuolo delle montagne. Si tratta naturalmente del libro trovato dai nostri amici protagonisti, il cosiddetto Atlante di Smeraldo, il primo dei cosiddetti Libri dell’Inizio, di origine occulta, attraverso i quali tutto i mondi, incluso quello magico, furono creati nella notte dei tempi. Testi unici e preziosi, attraverso i quali non fu solo possibile scrivere, ma anche riscrivere la storia del tempo e dello spazio. I tre fratelli “P” si ritroveranno pertanto a viaggiare con il libro avanti e indietro nel tempo, continuando a incrociare il dottor Pym e alleandosi con il belligerante (e spassoso) popolo dei nani, con grande felicità di Michael che ha sempre creduto nella loro esistenza; combatteranno contro creature simili a mummie putrescenti, le cui urla sembrano strappare l’anima a chi ha la sfortuna di ascoltarle, e ad altre simili a pipistrelli antropomorfi capaci di ridurre in breve tempo qualsiasi essere vivente in kebab, come fa notare saggiamente uno dei personaggi.
Ma conosceranno e approfondiranno sentimenti forti quali la fiducia e l’affetto, attraverso le figure della guaritrice Nonna Peet e del coraggioso Gabriel. E ognuno di loro scoprirà di non aver lottato invano per tutti quegli anni, rimanendo uniti e fedeli a loro stessi, al legame che li unisce e al ricordo dei loro genitori, ma che proprio da questo riusciranno a far scaturire la forza che li porterà a compiere gesta coraggiose ed eroiche. Perché il destino può essere cambiato, non solo se si hanno gli strumenti e la volontà per farlo, ma anche e soprattutto se non si è dominati dalla paura e dall’egoismo, da questi tre bambini, che ignorano di possedere un dono speciale che permette loro di trasformare realmente il mondo in un posto migliore. Questo primo libro potrebbe avere il titolo alternativo di "Libro di Kate". E' lei la chiave che sembra permettere che il libro venga usato per nobili scopi. Cosa ci riserveranno i libri di Michael ed Emma? Come minimo, altre belle sorprese.
Una favola nuova, che strizza l’occhiolino a Narnia, Harry Potter e Lemony Snicket, indubbiamente destinata ai bambini ma che può intrattenere facilmente adolescenti curiosi e adulti un po’ nostalgici come la sottoscritta. Lo stile è discorsivo, molto scorrevole e adeguato alla fascia d'età per cui è stato pensato. L'autore non eccede in descrizioni eccessive di caratteri, luoghi e situazioni, limitandosi abilmente a fornire (e qui si vede l'esperienza pluriennare di produttore televisivo e autore di serie di successo come Gilmore Girls e O.C.) degli input da cui il lettore può trarre spunto per immaginare e "sentire" le vicissitudini dei dei protagonisti.
In un’epoca di ricerca spirituale come la nostra, in cui i lettori “maturi” cercano risposte in universi cartacei “alternativi” popolati da vampiri, angeli e licantropi, mi sento di accogliere e consigliare positivamente una storia “classica” dove buoni e cattivi sono ben delineati e distinti, i bambini vengono ancora una volta designati come speranza del genere umano (e anche magico, se vogliamo), e il crimine paga, sempre. Per questo mi sento di dire a coloro che vogliono acquistarlo, o regalarlo, in qualità di zia, mamma e lettrice: per alcuni potrà anche non essere il libro per bambini del secolo, per altri è già l’evento del millennio. Voi continuate a scegliere i libri per voi e per i vostri cari ascoltando il vostro cuore. Difficile che sbagli.
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L'AUTORE: John Stephens vive a Los Angeles e ha lavorato per dieci anni come autore televisivo: è stato sceneggiatore e produttore esecutivo di importanti serie televisive americane. Ma la sua vera aspirazione è sempre stata quella di diventare uno scrittore. Per dedicarsi alla stesura dell’Atlante di smeraldo, il suo romanzo d’esordio, ha tolto ore al sonno per quattro anni. Il suo impegno e la sua dedizione sono stati ripagati da un enorme e unanime consenso. Tramite il suo agente letterario, lo stesso di Stephenie Meyer e Christopher Paolini, il dattiloscritto dell’Atlante di smeraldo ha fatto il giro del mondo. In Italia se lo è aggiudicato Longanesi, tra i primissimi in Europa, e nei giorni successivi è stato venduto in 33 Paesi. Un entusiasmo mai visto per un romanzo d’esordio. Un’attesa culminata nell’aprile 2011, in occasione del grande lancio in contemporanea mondiale. Il bellissimo sito italiano dedicato al romanzo: QUI
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