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Recensione "L'evoluzione di Calpurnia" di Jacqueline Kelly

Creato il 14 aprile 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
UNA PIPPI CALZE LUNGHE NELL’AMERICA DI FINE OTTOCENTO Una storia dal sapore vero che racconta la natura intorno a noi.
Cari lettori,
il libro che vi propongo oggi, è uno dei trofei che ho riportato dalla Bologna Children's Book Fair. Avevo in programma di leggerlo da un po’ di tempo, ma non si era ancora presentata l’occasione. Tra interviste, incontri inaspettati e corse per prender treni, in quella giornata, c’è stato spazio anche per curiosare tra i libri.Poteva essere altrimenti?
Se avete letto il resoconto di quella giornata (che potete trovare qui) saprete, che ho passato molto tempo allo stand Salani, dal quale sono uscita con una piccola perla della letteratura per ragazzi. Un’opera d’esordio, in corso di pubblicazione in ben 14 paesi, un romanzo
“Avvincente e godibilissimo. La storia cattura il lettore con l’accuratezza dell’ambientazione, la credibilità dei personaggi e un tocco di magia”. -Publishers Weekly

Una protagonista femminile straordinaria, che vi catturerà nella sua rete da esploratrice e che non vi lascerà più andare. Sto parlando di Calpurnia Virginia Tate, anima del libro “L’evoluzione di Calpurnia” di Jacqueline Kelly edito da Salani.
“Da anni non si vedeva un romanzo così bello… Fresco, divertente e profondo” -New Yorker

Autore: Jacqueline Kelly
Titolo: L’evoluzione di CalpurniaEditore: SalaniPagine: 286Prezzo: euro 16,80Trama: Nei prati riarsi della calda stagione texana, Calpurnia non può fare a meno di notare che le cavallette gialle sono molto, molto più grandi delle cavallette verdi. Perché? Sono di due specie diverse? Calpurnia ha sentito parlare del libro di un certo Darwin, in cui si spiega l'origine delle specie animali. Forse può trovare quel libro nella biblioteca pubblica? Sì, ma la bibliotecaria non glielo vuole mostrare. Poco male, quel libro si trova anche a casa sua: nello studio del nonno, il libero pensatore della famiglia. Accompagnata dal nonno e dal libro proibito, Calpurnia riuscirà a scoprire i segreti delle diverse specie di animali, dell'acqua e della terra. E scoprirà anche se stessa.
RECENSIONE
"Che cos'era di preciso un naturalista? Non lo sapevo, ma decisi che per il resto dell'estate lo sarei stata. Se significava soltanto scrivere ciò che vedevi intorno a te, potevo farlo. Inoltre, ora che possedevo qualcosa per prendere appunti, vedevo cose che non avevo mai notato prima..."
E’ con un taccuino tascabile in cuoio rosso, un’estate esageratamente calda e dei lombrichi, che inizia questa storia. Siamo in Texas nel 1899, il terreno è secco e assetato e Calpurnia, l'unica figlia femmina di sette fratelli, scopre che, i lombrichi possono essere addestrati. Dopo cinque giorni passati a bagnare il terreno ad ore stabilite, si accorge che i vermi a quelle stesse ore, percependo l’avvicinarsi dei suoi passi, uscivano dalle loro tane sotterranee, attirati dalla promessa d’acqua.
Et voilà, vermi a comando.
Sarà il fratello maggiore, Harry, a capire che in quella ragazzina così curiosa e ricca d’inventiva, si nasconde una “naturalista in erba” e il taccuino che le donerà, per annotare tutte le sue “osservazioni scientifiche”, cambierà il corso di quella torrida estate e della vita della bambina. Callie Vee, questo il nomignolo con cui la chiamano i fratelli (tre più grandi, e tre più piccoli), non è come tutte le altre bambine. Certo, conosce le buone maniere, a scuola segue i corsi d’educazione domestica e suona il piano come ogni signorina per bene, ma non sopporta niente di tutto ciò. I suoi lavori di cucito sono sbilenchi, le note spesso le sfuggono tra le dita e detesta tutti gli strati di vestiti che le viene imposto di portare. Una volta la madre la coinvolge nel creare a maglia, calzini per tutti gli uomini della famiglia:
“Feci i calcoli. Avevo sei fratelli, più babbo e nonno, e tra tutti di piedi ne avevano parecchi. Quindi significava che c’era l’indomani, e il giorno dopo ancora. La mia mente annaspava. Tutta la mia vita per voi, calze, calze che si allungavano all’infinito fino all’orizzonte, una sbadigliante vallata di tedio sferruzzante. Mi sentivo male.”
Star chiusa in casa e solfeggiare, sferruzzare, cucinare, mentre fuori c’è un mondo ricco e brulicante, tutto da scoprire e capire, non le da pace. In compagnia dell’ormai inseparabile taccuino, Calpurnia, osserva ciò che la circonda, ponendosi domande e cercando risposte tra chi la circonda e nei libri. Uno in particolare, ha attirato la sua curiosità: “L’origine delle specie” del signor Charles Darwin. Ma Callie ha solo 11 anni e, la bibliotecaria le nega l’accesso a quel tesoro. Arrabbiata torna a casa rimuginando sulla cosa:
“Un giorno avrei posseduto tutti i libri del mondo, scaffali e scaffali pieni. Avrei vissuto in una torre di libri. Avrei letto tutto il giorno mangiando pesche. E se qualche giovane cavaliere con l’armatura avesse osato passare sul suo bianco destriero e mi avesse implorato di calargli la treccia, lo avrei bersagliato di noccioli di pesca finché non se ne fosse andato a casa”
L’unica soluzione rimasta è chiedere aiuto al nonno. Il vegliardo, è una figura imponente e rispettata, sempre avvolto da un alone d’austerità, tutti i fratelli se ne tengono alla larga. Ma la curiosità e la voglia di sapere della bambina, sono una cura potente contro la paura, che la porteranno a varcare la soglia del laboratorio proibito, regno di quel nonno così inarrivabile. Questo evento segnerà un altro grosso cambiamento nella vita di Calpurnia, nella quale farà il suo ingresso, quell’uomo acuto e dolce, innamorato della scienza e ben presto anche della sua unica nipote femmina. L’anziano capostipite e la bambina, condivideranno la passione divorante della ricerca, l’eccitazione della scoperta e sì, anche la delusione del fallimento. Insieme, formeranno una coppia straordinaria di scienziati curiosi e attenti, il cui lavoro culminerà nel ritrovamento di una pianta che sembra essere unica nel suo genere.
Così, Calpurnia capirà che il futuro tracciato per lei dalla società e dalla madre, è ben lontano da quello che riesce ad intravedere con gli occhi della fantasia. Siamo alle soglie del novecento, in una società che vede nella donna la protettrice del focolare domestico come madre amorevole e moglie irreprensibile. A scuola vengono insegnate materie che serviranno alle bambine a destreggiarsi nei compiti da adulta: rammendo e cucito, cucina, ma anche buone maniere e musica. Le signorine, una volta raggiunta l'età adeguata, fanno il loro debutto in società, un'usanza dispendiosa e sicuramente divertente, che permatterà alle fanciulle di mostrarsi in tutto il loro splendore di abiti nuovi e cacconciature, con lo scopo di trovare un marito entro l'anno.
Ma questa, non è Calpurnia, a lei non interessano pizzi e merletti, la famiglia è quella in cui vive, con un nonno, dei genitori e dei fratelli, l'idea di separarsene è assurda ed inconcepibile ai suoi occhi. Osservando la madre, capirà di non voler passare giorni tutti uguali, a correr dietro ai figli, lavare montagne di vestiti e rammendare o cucinare tra vapori e farine per poi vader sparire il lavoro di ore in pochi minuti. Quello che vuole è essere libera di guadagnare, di studiare e scoprire cose, vuole lasciare un segno e forse l'unico modo è andare all'università.
Ecco perchè Calpurnia si sente diversa dalle compagne. Possibile che la sua fosse una specie diversa, unica? Sarà ancora una volta in nonno a dissolvere dubbi e infondere speranza: la storia era ricca di donne che avevano sfidato il mondo per inseguire i loro sogni; dottoresse, fisiche, viaggiatrici, naturaliste, tutte appartenenti alla stessa specie di donne con l’amore per la scienza, la scoperta, il superamento dei propri limiti.
“In realtà, la lucciola di Travis fu l’unica che vedemmo, quella sera. Nonostante sapessi che le lucciole sarebbero tornate l’anno dopo, sembrava l’estinzione di una specie. Che tristezza essere l’ultimo individuo della tua specie, emettere i tuoi segnali nel buio, da solo, al nulla. Ma io non ero sola, giusto? Avevo imparato che ne esistevano altre della mia specie, là fuori.”
Iniziamo il libro nell'afosa estate del 1899 e lo finiamo il primo Gennaio del 1900. La Calpurnia delle prime pagine è cresciuta, e non solo di età. Lo studio della natura e il tempo trascorso con il nonno le hanno aperto gli occhi, facendole notare con magggior vigore ciò che la circonda. Una migliore conoscienza degli altri, porta ad una maggior consapevolezza di se stessi, ed è questo ciò che accade alla ragazzina. Il futuro pianificato dai suoi, ora solidamente incombente, sarà qualcosa da disfare e plasmare. Ora che Callie ha le idee chiare e il nonno a sostenerla, niente potrà fermarla.Una storia, quella di Calpurnia descritta con tratti delicati, in uno stile semplice e leggero, che scorre via fluido, facendo sorridere ed appassionare lettori di tutte le età. Oltre ai personaggi ben caratterizzati, questo romanzo vanta diverse situazioni esilaranti e una protagonista tutta pepe sempre pronta a tirar fuori un asso dalla sua manica. Da notare che all’inizio d’ogni capitolo compare una citazione tratta da “L’origine della specie”, che guiderà la crescita di questa quasi dodicenne a piccola donna consapevole di se stessa e delle proprie possibilità. Un libro da non perdere, da regalare alle proprie bambine e ragazzine, per far capire loro, che fuori dalle mura di casa, c’è un mondo che le aspetta, che il futuro si sceglie e si costruisce. Basta volerlo.
BOOKTRAILERVi lascio al carinissimo booktrailer italiano, con belle immagini e una simpatica vocetta da bambina curiosa e introdurvi nella storia. Enjoy it!
L'AUTRICE:Jacqueline Kelly è nata in Nuova Zelanda. Cresciuta in Canada, ora vive in Texas, tra la città di Austin e la campagna di Fentress. L'evoluzione di Calpurnia è il suo primo romanzo, che si è aggiudicato, tra i molti altri premi, il Newbery Honor, ha dominato le classifiche in America e in Spagna, dove è stato definito «l'anello mancante tra Mark Twain e Charles Darwin», ed è in corso di pubblicazione in 14 paesi, dal Giappone al Portogallo.

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