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Recensione "L’Incredibile Storia di Soia e Tofu" di Pallavi Aiyar

Creato il 11 giugno 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario

Pubblicato da Francesca Rossi

“Se volete scrivere di uomini, tenete con voi dei gatti" Aldous Huxley
 

Candore e leggerezza sono le parole chiave di questa tenera favola ambientata nella Pechino infestata dall’influenza aviaria. Due gatti alla scoperta del “Mondo” impareranno con l’esperienza il valore dell’amore, dell’amicizia e della solidarietà, dimostrando di avere il buon senso che manca a molti esseri umani. Abbiamo molto da imparare dai nostri amici a quattro zampe e questo romanzo ne è la dimostrazione.


Titolo: L’Incredibile Storia di Soia e Tofu

Autore: Pallavi Aiyar

Casa editrice: Feltrinelli

Numero pagine: 167

Anno: 2012

Prezzo: 14 euro

Trama:  Contrariamente all'opinione comune, non è per niente facile la vita di un gatto. Soprattutto a Pechino. Lo sanno bene Soia e Tofu. Soia è grosso, rosso e baldanzoso. È convinto di essere il più abile cacciatore al mondo di libellule, anche se non ne ha ancora catturata una. Tofu, invece, è una piccola randagia: nata in un bidone della spazzatura, è più timida e schiva. Pur essendo così diversi tra loro, quando vengono allontanati dalle rispettive famiglie e si ritrovano a vivere insieme nella stessa casa, i due diventano inseparabili. Soia, più esperto, guida Tofu nel mondo degli umani, queste creature così poco abili a comunicare che non comprendono nemmeno il significato dei suoi miagolii e dei movimenti della sua coda. E Tofu ben presto impara la regola più importante: mai varcare il cancello del giardino, là da dove un giorno spunta il volto sorridente di Xiao Xu. Trionfante, l'uomo annuncia che un'azienda che produce cibo per gatti ha scelto Soia come testimonial per una grande campagna pubblicitaria. È l'inizio di un'incredibile avventura, grazie alla quale i due gattini esploreranno il mondo al di là degli hutong del centro di Pechino e, affrontando sfide e pericoli, diventeranno grandi. Una toccante storia da leggere a mente aperta e senza preconcetti, come farebbe un bambino, per scoprire che gli animali protagonisti di questo romanzo non sono poi tanto diversi dagli uomini.
RECENSIONE

L’Incredibile Storia di Soia e Tofu è un romanzo da leggere accoccolati vicino al proprio amico a quattro zampe, gatto o cane non ha importanza. Se non avete un dolce compagno peloso, non fa niente. Anzi, può darsi che questa storia vi faccia venire voglia di prenderne uno con voi. Le avventure dei due piccoli Soia e Tofu sono solo all’apparenza semplici; in realtà nascondono tutta la vasta gamma di sentimenti e contraddizioni, non solo umani, che si dovrebbero definire universali. Amore, amicizia, solidarietà, paura, avidità, superbia, cattiveria, vita, morte giustizia e disonestà sono solo alcuni tra i temi affrontati. Il piccolo mondo di Soia e Tofu non è che uno specchio fedele del nostro “Mondo” (con la lettera maiuscola, proprio come riportato nel romanzo, per renderne al meglio la grandezza, il mistero e la complessità). Le due dimensioni si incontrano e combaciano fin troppe volte, a dimostrazione del fatto che i nostri amici animali non sono “altro” da noi e non è vero che non provano molte delle emozioni che anche noi proviamo. Spesso noi esseri umani, ren in cinese, ancora un po’ malati di antropocentrismo, non ci rendiamo conto di non essere il fulcro del Mondo. Nel libro di Pallavi Aiyar, tra l’altro, molti uomini non fanno una gran bella figura. Gli animali dimostrano, invece, una dignità che forse dovremmo imparare. Tutto questo racchiuso nel clima della favola, in cui i protagonisti felini sono personificazioni e voci narranti piene di coerenza, curiosità, spirito di osservazione e vivacità.

Soia è un bel gattone viziato, estroverso e un po’ egocentrico. Tofu, invece, è una micetta randagia, nata in un bidone della spazzatura, timida, riflessiva ed introversa. Entrambi vengono adottati da una famiglia di waiguo ren come dicono in Cina, cioè ‘stranieri’. Tra loro nasce una forte amicizia e sembra che il destino non debba riservare altro che giorni spensierati. Purtroppo, però, due elementi esterni vengono a turbare l’equilibrio dei due felini: Soia viene scelto come sponsor per una pubblicità di cibo per gatti, la Maomi Deluxe. Il simpatico gatto dal pelo fulvo, amato da schiere di ammiratori, finisce per montarsi la testa e atteggiarsi da vera e propria star, con tanto di capricci come da copione. Solo in seguito scoprirà di essere uno strumento nelle mani di uomini disonesti, avidi e senza scrupoli, che lo sfruttano per fini ignobili. L’altro elemento “di disturbo” è l’influenza aviaria, che getta nel panico milioni di persone. L’argomento è molto interessante e trattato senza nascondere i dettagli più scomodi: l’informazione data alla popolazione con il contagocce, o non data affatto, o addirittura nascosta da una coltre di bugie, la burocrazia farraginosa e il panico scoppiato tra i ren, che sfoderano il loro lato peggiore accanendosi sui cani e sui gatti accusati e perseguitati ingiustamente, in una sorta di “dagli all’untore” di manzoniana memoria.
Proprio durante una delle ronde “acchiappa animali”, il cui scopo è quello di ucciderli senza pietà, la piccola Tofu viene rapita e portata via da un furgone; mentre Soia è troppo distratto ad ammirarsi in televisione. Per fortuna, però, su Soia e Tofu vegliano, come una sorta di angeli custodi, i gatti randagi della banda di Ghost Street, capitanata dal padre di Soia e di cui fa parte anche uno dei fratelli di Tofu. In modo molto elegante e diretto viene riproposta non solo la realtà di Pechino, ma anche le divisioni sociali, formato gatto, che sono molto comuni nel Mondo umano. Nota di merito va anche alla franchezza con cui è trattato l’argomento dell’edilizia nella Cina in piena fibrillazione per i Giochi Olimpici, su cui tanto si è scritto. Viene messo in luce il desiderio di una nazione di presentarsi al meglio, senza ombre; anche se ciò vuol dire nascondere tanti scheletri nell’armadio. Il tema è davvero attuale. Come già accennato, molti degli esseri umani di questa tenera favola escono sconfitti dal confronto con i gatti: i felini stessi, infatti, li considerano poco svegli e stranamente fissati con le notizie sul meteo. 

Soia e Tofu imparano con l’esperienza a decifrare il comportamento, troppo spesso ambiguo, degli esseri umani. I primi insegnamenti in merito vengono dalle mamme gatte, ma in seguito saranno i due piccoli amici a doversi confrontare con le miserie e le dolcezze del Mondo. Per questo motivo L’Incredibile Storia di Soia e Tofu può essere considerato un vero e proprio romanzo di formazione. I protagonisti e anche i personaggi umani, che sono in secondo piano, subiscono una evoluzione inarrestabile. Lo sguardo di Soia e Tofu sul Mondo si fa via via meno ingenuo e più raffinato, proprio come succede agli esseri umani.
Pallavi Aiyar ha scritto una storia incantevole e piena di candore dalla sua grande passione per i gatti e dai suoi due gatti Tofu e Caramel. Lo stile è leggero, franco, diretto, vivace e molto ironico. L’autrice sa prendere in giro, con il garbo che nasconde solo apparentemente la verità, i vizi umani. È una storia adatta ai piccoli, ma anche ai grandi. Sono convinta che, se i gatti sapessero leggere, L’Incredibile Storia di Soia e Tofu vincerebbe il Premio “Vibrisse D’Oro 2012” 


Biografia Pallavi Aiyar scrittrice e giornalista indiana, ha conseguito una laurea in Filosofia all’Università di Delhi, un master in Storia a Oxford e uno in Comunicazione e Media alla London School of Economics. Ha vissuto per sei anni nel cuore dell’antica Città imperiale di Pechino lavorando come corrispondente estera per i quotidiani “The Hindu” e “The Indian Express”. Nel 2007, grazie ai suoi articoli, ha vinto il Prem Bhatia Memorial Award e nel 2008 ha scritto un saggio sulla sua esperienza in Cina che ha ottenuto numerosi riconoscimenti. Attualmente vive a Bruxelles con il marito, due figli e due gatti, e scrive per il quotidiano finanziario “Business Standard”.


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