1993, Garfagnana. Santo è alla ricerca di un tesoro, un tesoro che i suoi avi hanno nascosto per paura che qualche brigante lo potesse sottrarre agli abitanti di Col di Favilla. Sospetta che qualcuno sia sulle sue tracce e sia risoluto nel proprio scopo, tanto da poter commettere uno dei più atroci massacri ricordati nella storia delle montagne... Oggi, 2014, Garfagnana. Ottavio e Linda sono due semplici amici con la passione per la montagna, entrambi decisi a non impegnarsi. Almeno fino a quando si ritrovano dentro una spirale di morte, un incubo che prende forma da un ricordo lontano, ciò che è accaduto tanti anni prima. E che adesso è tornato, pronto a riportare il tormento sulle montagne... Qualcosa ha minato la quiete della foresta. Quel qualcosa ha provocato una reazione a catena, una serie di eventi temuti perfino dagli abitanti della montagna. La cosa si è risvegliata, decisa a vendicare le offese del passato, determinata a ristabilire un equilibrio ormai perduto. Niente può sbarrargli la strada, nessuno può scampare al destino scritto nel momento stesso in cui gli ingranaggi della vendetta hanno cominciato a girare di nuovo. Dopo anni di letargo, ora la pace sta per finire. Perché dopo anni di riposo la bestia ha riaperto gli occhi.
Recensione
La bestia dagli occhi di ghiaccio, seconda opera dell'autore emergente Davide Simoncini, è un romanzo che per lo più si potrebbe classificare nel genere thriller ma che sconfina anche nell'horror e ha un tocco di fantastico. Ambientato nei boschi e negli antichi borghi della Garfagnana, La bestia dagli occhi di ghiaccio racconta due storie parallele, una che si svolge nel passato, più precisamente nel 1993 e una nel 2014, quindi nel presente, collegate tra di loro. La prima, cioè quella che ha luogo nel 1993, narra di un uomo, Santo, alla ricerca di un mitico tesoro nascosto tra quei monti dai suoi avi; qualcuno però ha avuto la sua stessa idea e lo sta tenendo d'occhio per mettere le mani sul mitico tesoro prima di Santo... e questo qualcuno è disposto a tutto pur di impossessarsene, anche a commettere una delle peggiori stragi che la Garfagnana ricordi. La seconda, invece, cioè quella ambientata nel 2014, ha come protagonisti Ottavio e Linda, due amici appassionati di arrampicate in montagna che, durante una delle loro gite, vengono sorpresi da una tempesta e vengono soccorsi da un uomo, Jack, che li invita a rifugiarsi con lui e altri suoi compagni in una vecchia capanna nell'attesa che passi la bufera. Ottavio è un po' insospettito da questa spontanea offerta d'aiuto e lo diventa ancora di più quando uno dei membri del gruppo, Daniele, si mostra assai ostile nei confronti suoi e di Linda. Questo atteggiamento e alcune risposte poco chiare fanno sorgere in Ottavio il dubbio che Jack, Daniele e gli altri non siano semplici escursionisti come vogliono far credere, ma nascondano qualcosa e il vero motivo della loro presenza in quel luogo sia ben altro. Quello che Ottavio e Linda non sanno è che nei boschi "qualcosa" si è risvegliato dopo tanti anni e ora sta cercando la sua vendetta, una vendetta che affonda le radici nel passato tragico di quei luoghi e ha come oggetto proprio Jack, Daniele e i loro compari che iniziano a morire uno dopo l'altro. Cos'è la "bestia" che Ottavio ha visto nei boschi e perchè si è risvegliata proprio adesso? Sarà proprio Ottavio a scoprire cosa si cela dietro questa terrificante creatura e cosa l'ha spinta a uccidere quegli uomini... Una lettura discreta, quella de La bestia dagli occhi di ghiaccio, non eccezionale, lo dico, ma, alla fine, migliore di quanto mi aspettassi dopo il primo impatto nient'affatto positivo. In un primo momento, infatti, questo libro non mi è piaciuto per niente, l'ho trovato lento e pesante, nonchè confuso; non mi spronava ad andare avanti, anzi, l'ho lasciato lì qualche giorno nell'attesa che mi arrivasse quella spinta a continuarne la lettura. Dopo questo inizio che mi ha fatto temere il peggio, l'ho ripreso in mano, anche perchè quasi mai lascio un libro incompiuto, e ho pian piano iniziato ad appassionarmi maggiormente alla vicenda, soprattutto da quando entrano in scena Jack e i suoi compagni con i loro oscuri intenti: da questo momento in poi la storia si fa più interessante, proprio grazie all'inserimento mistery. C'è da dire però che, nonostante il racconto diventi più accattivante dopo quei primi capitoli più noiosetti, non riesce comunque mai a decollare per davvero, resta sempre poco incisivo e nebuloso in alcune parti, i personaggi poco caratterizzati non spiccano e mancano quella suspense e quella tensione che ci si aspetterebbe da una storia così drammatica come è quella raccontata in questo romanzo. Il maggior punto debole di questo libro è costituito proprio dai personaggi che rimangono dall'inizio alla fine tratteggiati in modo superficiale, abbozzati senza una particolare profondità e non ispirano nel lettore empatia o un particolare coinvolgimento per la loro sorte; come ho affermato poco fa, nessun personaggio emerge e forse il solo che, in parte, riesce a farlo, è proprio la "bestia", questa creatura che sembra essere uscita dagli incubi, che vive in simbiosi con i boschi in cui si è rifugiata e nel cui animo si agitano emozioni primordiali. Non ci sono solo difetti in questo libro, comunque, ho trovato anche dei pregi, anche perchè altrimenti non avrei detto all'inizio della recensione che l'ho trovato una lettura tutto sommato non così male. Una delle cose che ho apprezzato moltissimo, ad esempio, è la suggestiva ambientazione nei boschi e sui monti della Garfagnana, luoghi che io personalmente non ho mai visitato e che non conosco, ma che l'autore è riuscito a descrivere in modo molto evocativo, tanto che sembra davvero di vedere le creature che abitano nel bosco o di sentire il fruscio delle foglie mosse dal vento. E, se anche la storia a volte appare non chiara, soprattutto nel passaggio tra passato e presente, questo libro non è scritto male a livello puramente formale, anzi, trovo che l'autore sappia scrivere in modo soddisfacente e sia riuscito a trovare un registro stilistico adeguato a un romanzo di questo tipo, con una scrittura stringata e asciutta che va dritta al punto. La bestia dagli occhi di ghiaccio è un libro che avrebbe avuto tutte le carte in regola per essere un ottimo romanzo, perchè effettivamente l'idea che sta alla base non è per niente male, tutt'altro, è molto interessante e avrebbe potuto dar vita a una storia potente, solo che l'autore non è riuscito a sviluppare questo potenziale nel migliore dei modi; dopo averci riflettuto a lungo (ci ho messo un sacco a scrivere questa recensione) ho deciso di assegnare mezzo voto in più a questo romanzo, perchè, pensandoci su, non è stata una lettura poi così malvagia, anzi alla fine mi è anche piaciuto, magari non come avrei sperato, ma abbastanza da non dare un voto negativo.
Il mio voto: