RECENSIONE La Cappella dei Penitenti Grigi è un thriller storico, o meglio, un thriller che unisce una trama ambientata nel presente e una nel passato per creare un intreccio complesso. Un genere reso recentemente famoso da Dan Brown e Glen Cooper, per poi diventare preda di molti emuli, più o meno all'altezza.
Maurizio Lanteri e Lilli Luini hanno il pregio di non voler imitare gli illustri colleghi. La struttura narrativa del loro romanzo è basata sull'alternanza tra presente e passato (molto usata e tipica di Cooper), ma il ritmo è molto diverso e la ricostruzione storica molto più accurata.
Anche senza arrivare ai ringraziamenti finali, leggendo La Cappella dei Penitenti Grigi si capisce che il lavoro di ricerca e di preparazione dei due autori è stato certosino. Elementi e avvenimenti storici realmente accaduti si intrecciano con le vicende inventate in maniera talmente uniforme che risulta impossibile discernere il vero dal fittizio. Notevole anche la descrizione della Camargue, una zona molto particolare del territorio francese che viene fatta vivere al lettore con dovizia di particolari.La grande bravura degli autori nella ricostruzione storica e ambientale non è tuttavia accompagnata da un’eguale dimestichezza con la narrazione. Tutti i fatti vengono narrati in terza persona, al presente per quelli "moderni" e al passato per quelli "storici", con un punto di vista che cambia a seconda dei protagonisti coinvolti (nel romanzo ci sono molti personaggi) ma che viene gestito con naturalezza.
La prosa di Lanteri e Luini è ottima, in un giusto mix di ricercatezza e fluidità. Il problema è il ritmo narrativo, che non riesce mai a decollare. Colpa di alcune scelte narrative poco felici (come ambientare le vicende in un arco temporale di oltre un anno e narrare i fatti in maniera cronologica rinunciando a una partenza in medias res che avrebbe dato brio alla narrazione), ma soprattutto colpa dei dialoghi, molto usati, ma mai brillanti.
Leggendo La Cappella dei Penitenti Grigi si ha la sensazione di avere di fronte un complesso ingranaggio, progettato e realizzato con cura, ma che perde di vista il suo fine ultimo: intrattenere. Il romanzo di Lanteri e Luini non riesce mai a coinvolgere il lettore e, viste le 440 pagine di lunghezza, alla fine annoia. Un vero peccato perché le capacità degli autori appaiono ottime. GLI AUTORI Maurizio Lanteri è nato ad Albenga, in provincia di Savona. Medico Chirurgo specializzato in Pediatria, vive a Garlenda, in Liguria. Ama il mare e la natura, mentre detesta cordialmente la città. Nella coppia, lui è l’allodola che scrive al mattino. Lilli Luini è nata a Varese. Si è laureata alla Statale di Milano con una tesi in Sociologia sulla Scuola di Palo Alto. Vive sul Lago Maggiore, a Taino, e lavora in campo finanziario. Ama il caos delle metropoli e il mare. Nella coppia, lei è la civetta che crea dopo il tramonto.