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Recensione "La Concubina Russa" di Kate Furnivall

Creato il 24 agosto 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Una nuova eroina si è affacciata nel panorama letterario romance: Lydia Ivanova nata dalla magistrale penna di Kate Furnivall. “La Concubina Russa” è il primo libro di una trilogia romantica di ambientazione storica, tra le cui pagine vi perderete in un viaggio dal sapore lontano. 
Titolo: La concubina russa Titolo originale: The russian concubine Editore: Leggereditore Autore: Kate Furnivall Prezzo: 14,00€ Pagine: 662 Uscita : 28 luglio 2011 Genere: Storico, Romance
Trama: Cina 1928. In una città insidiata da ladri, pericoli e sofferenze di ogni sorta, la giovane Lydia ha dovuto imparare presto a sopravvivere. Proviene da una famiglia dell’aristocrazia russa, esiliata in seguito alla repressione bolscevica. A cinque anni ha visto morire suo padre e da allora il suo cuore è andato in frantumi. Ma Lydia non ha tempo per volgersi al passato, sua madre ha bisogno di lei e farà di tutto per assicurarle una vita dignitosa, persino commettere piccoli furti. È durante una delle sue uscite in cerca di fortuna che incontra il giovane Chang An Lo. Fra i due è amore a prima vista, è come se si fossero riconosciuti nella solitudine terribile che li sovrasta. Tuttavia, la loro complicità li spingerà a introdursi in luoghi in cui non avrebbero mai dovuto avvicinarsi: quelli delle lotte di potere fra comunisti e nazionalisti. Nonostante tutto sembra ostacolarli, in un’epoca in cui l’amore sembra la scelta meno indicata, Lydia e Chang non sono in grado di ignorare un sentimento che mostra loro, forse per la prima volta, una promessa di felicità.
RECENSIONE La Concubina Russa è un romanzo che sin dalle prime battute si dimostra molto coinvolgente e ricco di sfaccettature: la classica trama romance si trasforma per assumere le inedite forme di un nuovo mondo, vivo e capace di trascinare il lettore dentro la storia accompagnandolo in luoghi sconosciuti e circonfusi da un alone di fascino. Kate Furnivall ha questo dono. L’intreccio della trama non è particolarmente originale, ma lo stile dell’autrice è talmente espressivo e intenso da affascinare il lettore sin dalle prime pagine.
Attraverso le vivide descrizioni delle steppe russe, l'autrice ci narra le vicende della piccola Lydia, in fuga con la famiglia dalla Russia durante l'imperversare della rivoluzione bolscevica. Costretta a vedere impotente il padre morire da bambina deve velocemente valicare le soglie della vita adulta: la ritroviamo, ormai adolescente, a vagare per la città di Pechino compiendo piccoli furti per permettere una vita dignitosa a lei e alla madre Valentina e la seguiamo durante le lezioni alla scuola inglese nell’insediamento internazionale (un quartiere di Pechino che gli europei hanno voluto per sé come risarcimento durante la guerra dei boxer), che frequenta grazie ad una borsa di studio. 
Lydia ha un carattere forte e indomito. Ha dovuto imparare a badare a se stessa sin da piccola, ma il suo animo è ancora puro e ingenuo e l’unica realtà che conosce è quella dell’ insediamento internazionale. Le sue scappatelle avventurose nel quartiere cinese sono solo una necessità. Quando incontra Chang An Lo, che le salva la vita, la sua percezione cambia completamente: i suoi sogni e i suoi desideri subiscono un profondo mutamento. La direzione che prenderà la sua vita sarà nuova e inaspettata.
Chang An Lo, un ragazzo cinese di buona famiglia orfano, è un comunista che desidera ardentemente che i Fanqui (gli stranieri) siano espulsi dalla Cina. Odia gli europei per ciò che stanno facendo alla sua amata Cina e lotta incessantemente per rovesciare il Kuomintang, che detiene il potere con la forza e l’aiuto degli stranieri. L’incontro con Lydia, però, lo mette profondamente in crisi: dovrebbe disprezzarla, ma lo spirito della giovane e la sua forza vitale l’attirano inesorabilmente. I due ragazzi si troveranno a lottare contro i loro stessi ideali e pregiudizi per comprendere e accettare un sentimento profondo che li aiuterà e guiderà nei momenti di maggiore pericolo. Entrambi provengono da mondi diversi e la strada per l'accettazione è lunga, difficile e tortuosa, in particolare per l'epoca e la nazione nella quale vivono e nel quale l’integrazione è un'utopia d’impossibile realizzazione. Il loro sentimento d'amore reciproco li farà perseverare, crescere e darà loro la forza di affrontare un mondo dove la corruzione, gli intrighi politici, le vendette sono all’ordine del giorno.
“Dice anche che gli stranieri sono l’unica speranza per il futuro della Cina, affinché questo paese possa uscire dagli anni bui e modernizzarsi”. “La ragazza volpe non conosceva niente…Faceva parte anche lei dei Fanqui privilegiati e avidi che avevano strappato grandi pezzi del suo paese con le navi da guerra e i suoi fucili ben oliati”. 
La grande forza di questo romanzo è l’atmosfera e il preciso affresco storico che l’autrice è riuscita a ricreare. Attraverso le vicissitudini dei due protagonisti e dei personaggi che ruotano attorno alla loro storia, il lettore si trova immerso in un mondo lontano ed esotico dove lo scontro di culture differenti è dilaniante. La Cina che l’autrice dipinge è un paese in bilico tra antico e moderno, ricco di sfumature e inconciliabilità in cui coesistono pregi e difetti intrecciati indissolubilmente fra loro. Ogni personaggi diventa uno specchio vivido e reale delle diverse sfaccettature di questa realtà. Lydia e Chang non solo rappresentano due innamorati divisi dalle loro differenze, ma diventano spettatori delle incompatibilità del mondo in cui vivono e dei personaggi che lo popolano.
Attraverso un intreccio perfettamente equilibrato, il lettore ha la possibilità di vivere su due livelli narrativi, da un lato può lasciarsi cullare dal vitale, puro e potente legame che cresce tra i due protagonisti, dall’altro può apprezzare un mondo e un’epoca magistralmente descritti attraverso i molti personaggi estremamente realistici che l’autrice ha creato: Il funzionario inglese moralista e nazionalista che non si fa remore a corrompere, ricattare e fare patti con le triadi cinesi per il proprio tornaconto personale; il direttore della scuola inglese, il personaggio forse tra i più obbiettivi creati dall’autrice, che ama visceralmente la Cina conoscendone anche i lati più bui, nascosti e misteriosi; il giornalista inglese che vive nella sua piccola e chiusa mentalità colonialista che si trova a confrontarsi con idee, stili di vita completamente diversi dai suoi, ma che deve accettare per amore; la madre di Lydia, tormentata dal dolore mai sopito per la morte del marito; la malavita Cinese (le triadi) che con fredda chiarezza sfrutta la situazione politico-sociale per il proprio tornaconto personale e non si esime dal mascherarsi dietro alla tradizione cinese per ottenere ciò che desidera; la casta politica europea e cinese che mostra tutta la sua debole forza e la sua meschinità. 
Durante il corso della storia la Furnival ci introduce in un mondo dove non esistono verità assolute, ma solo punti di vista e nel quale i differenti stili di vita, di pensiero, di tradizione e religione sono l’effetto e la causa portante dell’intera trama. Grazie ad un ritmo narrativo che non concede respiro e alle descrizioni estremamente evocative e calzanti, davanti agli occhi del lettore si apre un mondo affascinante, complesso e ricco di pathos. La scelta narrativa di utilizzare la terza persona permette al lettore di immedesimarsi nella storia e nelle mille sfaccetture che l’autrice presenta creando l’illusione di leggere un romanzo corale di un epoca e un mondo a noi sconosciuto dall’intenso sapore esotico.
Il libro ha le caratteristiche di un’epopea, dove il lettore accompagna passo per passo la crescita, la maturazione dei protagonisti. La trama è talmente intensa e coinvolgente che al termine della lettura si desidera ardentemente rituffarsi nuovamente nell’universo creato dall’autrice e nella vita dei personaggi da lei così magistralmente descritti.
“Ora sapeva che non si sopravvive da soli. Tutti quelli che toccano la tua vita ti inviano un onda e tutte le onde sono interconnesse fra di loro. Poteva sentirle dentro di lei, si sollevavano e scorrevano, tornavano indietro e si sovrapponevano, ripercorrendo il cammino dall’inizio. E al centro di tutte c’era Chang An Lo”
Kate Furnivall:
Nata a Penarth in Galles, ha passato gran parte della sua infanzia in Russia, India e in Cina. Tornata in Inghilterra si è laureata alla London university, ha lavorato nell’editoria e nella tv. Sposata con due figli, grazie alle sue esperienze di viaggio e confronto con diverse culture ha trovato gli spunti per scrivere il suo primo romanzo “la concubina russa”. La concubina russa è il primo libro di una trilogia, il suo seguito è  The Concubine's Secret (2009 conosciuto anche come: The Girl from Junchow) e il prequel The jewel of St. Peterburg (2010), inoltre ha scritto Under the blood red sky (2008) ancora inediti in Italia. 

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