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Recensione "La giostra degli impiccati" di Ann Featherstone

Creato il 05 dicembre 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Un nuovo straordinario thriller tra i misteri della Londra di fine Ottocento
Editore: Newton Compton
Collana: Nuova Narrativa Newton
Prezzo: 9.90 € Pubblicazione: novembre 2011 Pagine: 287 Trama: Nella Londra di fine Ottocento le esecuzioni attirano sempre un vasto pubblico: uomini e donne, assetati di sangue e di orrore, accorrono al crudele spettacolo per inneggiare al boia. In prima fila c'è anche Barney, il giovane figlio di George Kevill, il condannato a morte. Il ragazzo sa bene che suo padre è innocente, ma non è l'unico a conoscere la verità: tra la folla ci sono proprio gli uomini che hanno mandato George alla forca e, quando il ragazzo inizia a gridare, qualcuno si precipita per metterlo a tacere... In fuga dai suoi inseguitori, Barney si rifugia all'East London Aquarium, uno strano circo, dove lo accolgono gli eccentrici amici di suo padre: l'addestratore di cani Bob Chapman, la Minuscola Principessa, il gigante tedesco Swann e l'aspirante romanziere Fortinbras Horatio Trimmer. Tra giochi di prestigio, esplosioni, botole, maschere e numeri acrobatici, lo stravagante gruppo di artisti accompagnerà Barney nei bassifondi della città, alla scoperta dell'inquietante segreto che si cela dietro la fine di suo padre...
RECENSIONE Ann Featherstone torna a deliziare le nostre menti con un altro thriller ambientato nell'umida e polverosa Inghilterra di fine Ottocento, e anche questa volta i protagonisti di questo piccolo capolavoro del genere sono gli spettacoli e la Morte, che sembrano quasi andare di pari passo insieme al mistero che li circonda.
Un'impiccagione. Uno spettacolo comune all'epoca, attorno al quale la gente si radunava, chi per giudicare, chi per vendere qualche patata arrosto o chi per gustarsi semplicemente l'orrore di una morte senza onore. Tra il pubblico un bambino grida disperato, cercando di sovrastare il roboante chiasso della gente che inevitabilmente fa mercato attorno a quel macabro spettacolo. E' Barney, il figlio di George Kevill, l'uomo che sta danzando la giga di Newsgate sul patibolo, e sta gridando al padre. Grida il suo dolore e la sua rabbia, grida che lo vendicherà. Tutto finisce in pochi secondi. La vita di Barney cambia all'apparire di un personaggio tanto largo di stazza quanto inquietante e sinistro: l'Uomo Cattivo. E questo bambino di 10 anni ancora non sa che cambierà per sempre la vita del semplice artista Bob Chapman e dei suoi cani.
La scrittrice ci narra le vicende attraverso gli occhi di Bob seguito dai suoi due cani sagaci Bruto e Nerone, i suoi fedeli ed incredibilmente intelligenti segugi, suoi compagni di palcoscenico all'Aquarium. La Featherstone passa dal raccontare l'esistenza tranquilla dell'uomo, intercalata da azioni e avvenimenti quotidiani, quasi rituali e sacri per Bob, ad una tensione sempre più crescente e un ritmo di narrazione sempre più serrato, che impediscono al lettore di staccare gli occhi dalle pagine. Le descrizioni degli ambienti, dei luoghi e soprattutto dei personaggi sono incredibilmente autentiche e storicamente accurate, visti i vasti studi della scrittrice in campo storico-artistico. Inoltre la Featherstone ha inserito nel quadro di questo romanzo i due protagonisti del suo primo libro, Il circo maledetto, citandoli nel corso della narrazione.
Con il procedere della narrazione, il lettore si addentra sempre più profondamente nella mente del protagonista venendo a conoscenza dei suoi pensieri e desideri: il voler mantenere le cose immutate, il bisogno di equilibrio e di quotidianità. Tuttavia la sua routine, così duramente guadagnata, viene ridotta in frantumi un giorno uggioso, quando un ragazzino gli viene addosso, buttandolo nel fango e procurandogli ben più di qualche misera macchia di fango sul cappotto buono. Ma insieme alle insidie la scrittrice ci svela anche l'affetto che Bob prova per i suoi cani, l'orgoglio nel fare il suo lavoro e di come, nonostante sia un codardo, riesca sempre a farsi coraggio e a fare qualcosa di coraggioso, benchè il primo pensiero sia sempre quello di scappare davanti a quello che lo attende. Conosciamo anche i suoi due migliori amici (umani): Mr. Lovegrove, l'affascinante attore, e Mr. Trimmer, l'aspirante scrittore di successo.
Poi l'orrore s'insinua nella sua vita. L'Uomo Cattivo è in agguato e sa che potrebbe portargli via tutto. Il terrore è palpabile e trasuda dalle parole, quasi come se questo Uomo Cattivo stesse seguendo noi, con il suo cappotto chiaro e i panciotti di colori sgargianti, la voce melliflua e untuosa e quelle mani così grassocce e infantili, che non si direbbero capaci di strangolare una persona.
Un secondo libro davvero accattivante e verosimile, quasi fosse una telecronaca dell'epoca in presa diretta. Un secondo capolavoro da gustare tutto d'un fiato godendosi atmosfere vittoriane perfettamente costruite e una galleria di personaggi, come al solito, originali e particolari che rimangono impressi nella mente del lettore in modo vivido anche dopo aver chiuso il libro. Un ritratto veritiero delle depravazioni della nobiltà e del clero, della facciata bene dell'epoca, svelate in un susseguirsi di colpi di scena che catturano talmente tanto l'attenzione da far sfuggire al lettore un particolare essenziale sul protagonista.
E voi, siete abbastanza veloci da scappare dall'Uomo Cattivo?

 


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