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[Recensione] La letteratura è un cortile di Walter Mauro

Creato il 29 agosto 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] La letteratura è un cortile di Walter MauroTitolo: La letteratura è un cortile
Autore: Walter Mauro
Editore: Giulio Perrone Editore
Anno: 2011
ISBN: 9788860041722
Formato: libro
Lingua: italiana
Numero pagine: 192
Prezzo: € 11,00
Voto: [Recensione] La letteratura è un cortile di Walter Mauro

Contenuto: Walter Mauro porta con sé quasi un’aria di leggenda. Critico, scrittore, musicista jazz, appassionato di calcio, professore eccentrico e memorabile. Qui, forse per la prima volta, si guarda indietro. Sceglie i ricordi. Cerca i segni del proprio destino, del come si diventa ciò che si è. Con un padre ufficiale pilota innamorato di Wagner, una madre pianista, Ungaretti per professore, non può che entrare nella vita in modo tutto suo. Questo libro è il cortile dove finalmente raduna tutti gli amici di una vita. Anche, soprattutto quelli che adesso gli mancano. Poeti con le tasche colme di fogli, scrittori. Calvino armato di forbici, Moravia e la sua impazienza, Pasolini spericolato, Sciascia taciturno. Rafael Alberti ripensa a García Lorca, Carlo Levi chiede notizie di Neruda, Montale lascia in eredità un cappotto, Marquez ha paura di volare. Gli entusiasmi e le sconfitte; la musica, tantissima musica – la partitura di un’esistenza irripetibile che è un lungo tratto di storia del ’900. Percorsa a ritroso con il passo allegro, mai nostalgico, “da marinaio appena sceso dalla nave che ha circumnavigato il mondo”.

[Recensione] La letteratura è un cortile di Walter Mauro
L’autore: Walter Mauro (Roma, 1925 – Roma, 3 luglio 2012) è stato un critico letterario, critico musicale e giornalista italiano.
Si è laureato presso l’Università di Roma con Giuseppe Ungaretti discutendo una tesi su Giacomo Leopardi e ha in seguito intrapreso la carriera di insegnante e di critico letterario.
Ha collaborato a riviste culturali e alla Terza pagina di diversi quotidiani ed è stato Soprintendente ai Conti della Società Dante Alighieri. È stato autore, inoltre, di molte monografie critiche, dedicate ai più significativi esponenti della narrativa italiana del secondo Novecento. Ha curato una collana di classici per la Giulio Perrone Editore.
Ha fatto parte della giuria di molti premi letterari, tra cui il premio per la poesia “Lerici – Pea”(dal 1963), il Premio Strega (dal 1964), il Premio Penne-Mosca e il premio di saggistica Città delle Rose. Ha avuto un lunghissimo sodalizio letterario e umano con la poetessa e ispanista Elena Clementelli (Wkipedia).

Di lui abbiamo recensito La trappola e la nudità.

Recensione: Tutto comincia a Bari, con il moto di stupore del quindicenne autore nell’accorgersi d’aver portato a casa un disco di Louis Armstrong (Saint Louis Blues) sotto le mentite spoglie di uno sconosciuto Luigi Fortebraccio (interprete de Le tristezze di san Luigi). Sfugge un sorriso nel cogliere l’aspetto farsesco prima che tragico della dittatura in atto , e la consapevolezza che cose ben più compromettenti circolavano, uscendo indenni dalle strette maglie della censura fascista, come per esempio La condizione umana di André Malraux.

Il lato tragico l’autore lo sperimenta subito dopo: il carcere prima, poi le manifestazioni di giubilo per la disfatta del fascismo soffocate nel sangue.

E’ allora che l’Autore comprende che ogni realtà tende ad avere due anime: la propria patria occupata a metà, l’amore per la letteratura e il jazz.

L' Agnese va a morire
In Ungaretti, il mentore d’eccezione, queste passioni si amalgamano nel linguaggio poetico, che diviene occasione di incontro. Scopre quindi una passione che lo spinge a indugiare lungamente sui medesimi versi di una poesia di Leopardi (La sera del dì di festa) per scovarvi sempre qualcosa di nuovo, di inaudito e sorprendente come un movimento jazz.

A ben vedere si tratta di due dimensioni che Walter Mauro vuole fare dialogare, congiungendo idealmente autori dal temperamento

Il sentiero dei nidi di ragno
discordante, però rovesci della stessa medaglia. Se Viganò incarna la chanson de geste (L’Agnese va a morire) e Calvino la chanson sans geste (Pin incantato davanti ai nidi di ragno), Walter Mauro si focalizza sull’incomunicabilità tra l’Esistenzialismo di un Sartre e il Marxismo di chi si parla addosso, quindi tra la letteratura e il suo eventuale universo ideologico.

È così che scopre, nella letteratura, la legge del cortile, la rivalità tra i figli della stessa madre, i quali preferiscono scontrarsi più che incontrarsi: Moravia contro Bassani; Ungaretti contro Quasimodo. Non manca tuttavia la presenza di un’altra progenie di fratelli e altre felici eccezioni. Come Sciascia, un sapiente amalgama di documentazione e invenzione, il mite Mario Luzi, tale nella definizione di Norberto Bobbio, “è mite colui che vuole lasciare essere l’altro quello che è”. Proprio perché mite quest’ultimo rivoluziona le cose che tocca, lasciandole dialogare tra loro. Rivoluzionario, infatti, è chi unisce, chi coinvolge l’altro da sé, per comprendere che, pur se da prospettive e dimensioni diverse, il linguaggio di chi si parla è lo stesso, quello dell’arte e non di una sola parte che mira a diventare un tutto.


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