Recensione: "La melodia del vento" di Ellen Block

Titolo: La melodia del vento
Autore: Ellen Block
Editore: Corbaccio
Data uscita: 30 agosto 2012
Pagine: 300
Prezzo: 9,90 euro

Quando la lessicografa Abigail Harker si è trasferita a Chapel Isle, era alla ricerca di un posto dove vivere in solitudine dopo la tragica morte del marito e del figlio. Ma grazie alla pittoresca comunità locale, piano piano aveva incominciato a trovare un po' di serenità. Adesso è finalmente arrivata l'estate e l'isola si è riempita di turisti molesti, fra cui un gruppo di sub alla ricerca di un relitto che custodirebbe un tesoro e che infastidisce tutti gli isolani, anche Abigail che ormai si sente un po' parte di loro. E proprio a uno di questi, Nat, Abigail riuscirà forse ad aprire il suo cuore...

GIUDIZIO: 
IL TITOLO: Grazioso, anche se sarei volentieri rimasta fedele all'originale (The definition of wind), che si riallaccia maggiormente al libro precedente e rimane in tema "parole, definizioni, vocaboli", ovvero l'aspetto certamente più originale di questo romanzo.
LA COPERTINA: Mi verrebbe da dire "armoniosa". Ricalca molto lo stile di "Parole sulla sabbia", il prequel, con un font morbido e una delicatezza grafica che forse non colpisce subito, soprattutto dall'affollatissimo ripiano di una libreria, ma che nel suo piccolo si ritaglia uno stile tutto suo, semplice e raffinato al tempo stesso.
RECENSIONE: Con questo romanzo -  sicuramente all'altezza del suo predecessore - Ellen Block si ritaglia definitivamente uno spazio tra gli autori di tutto rispetto. Un racconto forse non sei più avvincenti, ma certamente ricco di tutti quegli elementi capaci di impreziosire una storia, donandole quel tocco di fascino e mistero che a volte può fare la differenza: un'isola che è di fatto un mondo a sè stante, un vecchio faro con tanto di leggenda sul fantasma di un suo precedente guardiano e la ricerca di un tesoro nascosto in una nave affondata più di un secolo prima. Questo è lo scenario che fa da sfondo alla vicenda che vede protagonista ancora una volta Abigail Harker, lessicografa, vedova, un grande dolore da lasciarsi alle spalle e i cocci di una vita da ricostruire. E' un personaggio semplicemente adorabile, con una professione tanto singolare quanto non casuale, poiché è proprio grazie alle elucubrazioni mentali di Abigail - o più spesso alle sue congetture ad alta voce - che l'autrice riesce ad   affascinare il lettore con uno stile elegante e una ricchezza di vocaboli da far invidia alla maggior parte dei libri attualmente in vendita. Questo aspetto mi aveva colpita già nel primo volume, tanto da proporre un'iniziativa (Parole sul blog) ad esso ispirata che aveva ottenuto un discreto successo. Canicola torrida, riflesso pavloviano... sono solo due delle molte espressioni inusuali che impreziosiscono il romanzo della Block, donandogli quello spessore linguistico che lo contraddistingue da mille altre semplici "storie". Sia chiaro, il linguaggio ricercato dell'autrice non vuole essere un vanto fine a sé stesso, un'accozzaglia di paroloni messi lì come giusto per pavoneggiarsi e sbandierare una colazione a base di caffè e una fetta di vocabolario. No, Ellen Block si limita a dare ad ogni oggetto, ogni sensazione, ogni azione semplicemente il giusto nome. E se il suo dizionario ci suona tanto ricco è forse perché ultimamente la letteratura spesso si appiattisce, propinandoci le solite trecento parole in cui si fanno forzatamente confluire tutte le sensazioni dell'universo. L'autrice prende quindi le distanze dall'effetto riduttivo di sole-cuore-amore, sfoderando una cura per i dettagli e le più piccole sfumature che rendono questo romanzo un po' diverso da tutti gli altri, conservandone al contempo uno stile leggero e fluido.
Da notare infine l'abbordabile costo del libro, 10 euro circa per un titolo alla sua prima edizione italiana, ben rilegato e con sovracopertina... Un dettaglio da non trascurare, soprattutto quando la maggior parte delle nuove uscite scuce al portafoglio generalmente non meno di 16 euro...
LIBRI CONSIGLIATI: Senza ombra di dubbio il libro precedente "Parole sulla sabbia" (recensione), senza il quale non è possibile comprendere ed apprezzare appieno questo secondo capitolo.