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[Recensione] La ragazza con l’orecchino di perla di Tracy Chevalier

Creato il 13 dicembre 2011 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] La ragazza con l’orecchino di perla di Tracy Chevalier
Titolo: La ragazza con l’orecchino di perla

Autore: Tracy Chevalier
Editore: Neri Pozza
ISBN: 88-7305-770-5
Prezzo: 15,00 euro
Numero di pagine: 236
Voto: 

[Recensione] La ragazza con l’orecchino di perla di Tracy Chevalier

Trama:
Delft, XVII secolo, una casa nella zona protestante della città… Griet, la giovane figlia di uno dei decoratori di piastrelle più rinomati di Delft – privato, per un incidente, “degli occhi e del lavoro” – è in cucina, intenta a sistemare, com’è solita fare,le verdure tritate (cavolo rosso, cipolle, carote, rape e porri ordinati splendidamente a cerchio e, in mezzo, una rondella di carota), quando ode voci decisamente insolite nella casa di un modesto decoratore… voci che suggeriscono «immagini di tappeti preziosi, libri, perle e pellicce». Sull’uscio, compaiono improvvisamente due figure: un uomo dagli occhi grigi come il mare e un’espressione ferma sul volto lungo e spigoloso, e una donna – piccoli ricci biondi, sguardo che guizza qua e là nervosamente – che sembra portata dal vento, benché la giornata sia calma. Sono Johannes Vermeer, il celebre pittore, e sua moglie Catharina, gente ricca e influente, proveniente da vicino, dal Quartiere dei Papisti, eppure lontanissima da Griet e dal suo mondo.

Griet ha sedici anni e quel giorno apprende dalla voce della madre il suo destino: andrà a servizio dei Vermeer per otto stuiver al giorno, dovrà fare le pulizie nell’atelier del pittore, e dovrà agire delicatamente senza spostare né urtare nulla.

Recensione:

“La ragazza con l’orecchino di perla” è uno dei pochi romanzi che parlano d’arte che mi ha colpito nel profondo. L’ho letto quasi due anni fa, eppure lo ricordo come se avessi finito di leggerlo pochi minuti prima di scrivere questa recensione.

Il modo di scrivere dell’autrice è diretto, molto scorrevole e semplice. La narrazione è fluida anche se è composta da moltissime descrizioni, che a volte sono scherzose, leggere, mentre altre sono talmente tangibili che sembra quasi di essere o di toccare ciò che viene descritto, usando parole incredibilmente azzeccate.

La domanda che mi è rimasta più impressa del libro è la seguente: “Che colore hanno le nuvole?” non è proprio scritta con questa parole, ma la sintesi è quella, e devo dire che la risposta mi ha costretto ad andare alla finestra a guardare se effettivamente aveva ragione.

Questo romanzo mi ha regalato emozioni intense, ma anche un viaggio nella piccola borghesia del XVII secolo, con i loro usi e costumi e con gli amori nascosti agli occhi grazie a semplici sguardi dati furtivamente.

Vi assicuro che quando finirete di leggere il libro, proverete un forte senso di perdita, come se un mondo meraviglioso vi fosse stato strappato a forza dalle mani mentre ancora lo gustavate con tutti i sensi a vostra disposizione.


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