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Recensione "La Religiosa": Come buttar via una buona idea

Creato il 06 settembre 2013 da Strippi

Recensione
Siamo nella Francia di fine '700, Suzanne è una giovane ragazzina che spera di poter vivere una vita normale ma il destino crudele e dei genitori con uno spiccatissimo senso della genitorialità pianificano per lei una vita da suora, segregata in un convento.
Questa in due righe due la trama de "La Religiosa" film ,in teoria, drammatico del 2013 diretto da Guillaume Nicloux e con Pauline Etienne nel ruolo di protagonista.
Partiamo cercando i lati positivi di questo film che , ve lo dico subito a scanso di equivoci, mi ha fatto veramente schifìo
COSA SALVIAMO?

Prima di tutto l'ambientazione; una delle poche cose che durante il film mi hanno comunicato un minimo di angoscia e tristezza è stata proprio la location. Tutta la prima parte del film trasuda desolazione e abbandono e si sposa in maniera perfetta con la trama.
Il secondo punto a favore è il concept di partenza; Suzanne è una sorta di Monaca di Monza al contrario, si ribella ad un destino che non sente suo e nonostante l'ostracismo fa di tutto per cambiare la sua situazione. Bello, mi ispira, potrebbe uscirne qualcosa di buono.... ma anche no purtroppo.
E poi... e poi niente i lati positivi finiscono qui.
UNA SEQUELA DI CONTRO

"La Religiosa" è un film dannatamente lento e noioso, tutta la trama con spoiler e colpi di scena inclusi potrebbe essere raccontata in un minutino abbondante e invece ci mettono quasi due ore a raccontare tre cose.
Non succede quasi nulla e quel poco che succede è talmente diluito nel tempo e nello spazio che se non stai attento rischi di non accorgertene.
Ok, ci sono film in cui succede poco ma ci si concentra un sacco sulla psicologia dei personaggi, so' scelte.
Ma magari.
La locuzione chiave di questo film è : "buttato là"
La protagonista non è mal tratteggiata ma è di una tale ingenuità da sfiorare l'idiozia, veramente irritante e la sua famiglia è sullo sfondo; percepiamo che sono brutte persone, ma sulla fiducia e non perchè facciano qualcosa di veramente malvagio.
Poi ci sono le madri superiore. Sono tre durante il film e in teoria dovrebbero rappresentare i tre diversi modi di concepire quel ruolo. In teoria poi la pratica è un altra cosa
Ora, passi per Superiora 1, buona prova di Isabelle Huppert e personaggio ben scritto, ma Superiora 2 è semplicemente un personaggio scritto male. Dovrebbe essere la cattiva ma a) è troppo giovane e risulta poco credibile e b) è cattiva a caso, non ci si spiega perchè. Lei è così perchè è così. Non sforzatevi troppo sceneggiatori eh, mi raccomando.
Superiora 3 però le batte tutte. E' un personaggio al limite della macchietta, non si capisce perchè fa quel che fa, dovrebbe portare una svolta importante nella vicenda e invece risulta un personaggio talmente insignificante da far fare bella figura a Superiora 2.
Gli altri personaggi? semplicemente abbozzati, dallo spessore tipo della carta velina. Compaiono, fanno qualcosa e poi spariscono. Talmente insignificanti che a volte rischi di confonderteli talmente li hanno ben caratterizzati.
E infine il vero motivo per cui un film del genere non va visto. A circa 3/4 di film c'è un dialogo tra la protagonista e Superiora 3 talmente demenziale da farmi iniziare a ridere come un mentecatto. E se in un film drammatico scoppi a ridere non è mai un buon segno.
RICAPITOLANDO:
Film lento e noioso, i personaggi non sempre sono ben caratterizzati e tutta la storia sembra buttata là, non che mi aspettassi un capolavoro ma mi sento davvero come uno che ha buttato via due ore della sua vita
Recensione

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