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Recensione, LA SENTINELLA di Claudio Vergnani

Creato il 11 giugno 2015 da Leggiamo
Buonaseraaaa! Finalmente tra un 730 e una busta paga, riesco a pubblicare la recensione de La Sentinella di Claudio Vergnani, autore dallo stile ricco e vivido che - se amate il genere - non potete non scoprire!
Ho visto abbastanza putridume e morte per dichiarare ufficialmente chiuso il mio periodo "buio".
Adesso forse riuscirò a orientarmi su qualcosa di più soft :)
La Sentinella di Claudio Vergnani
| Gargoyle Edizioni, 2015 | pag. 462 | € 18,00 |
Recensione, LA SENTINELLA di Claudio VergnaniEcco il futuro. E molte cose sono cambiate: si è aperta un'era di uguaglianza e di spiritualità. Ciò che prima era privilegio delle classi agiate ora è alla portata di tutti. Niente più polizia, né esercito. Ma disastri naturali, catastrofi legate all'incuria, la sovrappopolazione dovuta alle direttive di una religione che pretende famiglie sempre più numerose, carestia e degrado hanno fatto del mondo un luogo inospitale e pericoloso. Il dilagare del cannibalismo, il proliferare di antiche sette legate al culto dei morti, la demenza indotta dall'uso di droghe letali, una fauna mutante mostruosa e antropofaga portano la Chiesa a istituire severe Selezioni per la formazione di Ordini scelti che mettano un freno ai pericoli. Nasce così l'Ordine delle Sentinelle. La Selezione per diventare Sentinella, però, non è solo dura, è disumana. E cosa succede se chi sopravvive rischia di ritrovarsi disumano a sua volta? Cosa succede se i prescelti si rivelano peggiori delle persone che dovrebbero combattere?
Voto:Recensione, SENTINELLA Claudio VergnaniRecensione, SENTINELLA Claudio VergnaniRecensione, SENTINELLA Claudio VergnaniRecensione, SENTINELLA Claudio VergnaniRecensione, SENTINELLA Claudio Vergnani - - -
Si sa che quando si parla di horror prediligo i romanzi da "maschio". Definizione orrida, lo so, ma è così che li chiamano le mie amiche che tra l'altro mi additano anche come "strana", perché secondo loro chi ama le storie piene di sentimento, passione e romanticismo non può amare anche quelle traboccanti di mostri, sangue e morte.
Invece sì. Chissà, magari sono un ossimoro vivente, ma ho i miei periodi e i miei bisogni.
In una fase decisamente buia, poco tempo fa ho messo gli occhi su La Sentinella di Claudio Vergnani, autore modenese già noto per I Vivi i Morti e Gli Altri e una trilogia vampiresca assolutamente innovativa. Con questo romanzo Vergnani sfocia nella distopia; siamo in un futuro imprecisato, e la popolazione mondiale è devastata fisicamente e psicologicamente a causa del troppo benessere. Ha visto guerre e catastrofi naturali, ma è stata la prosperità a far crollare ideali e sogni. E' il tracollo delle speranze, parole come società, politica e democrazia non hanno più importanza, per questo, in un clima letale, al limite della sopravvivenza, la Chiesa torna a essere l'unico punto di riferimento a cui il genere umano cerca di aggrapparsi. Non è importante avere, ma essere. C'è incuria, povertà, sporcizia, ma la spiritualità illumina il cammino dei giusti o almeno è questo che tutti credono. Intanto si fanno figli (come chiede la religione), non ci si preoccupa della sovrappopolazione, gli animali e gli insetti mutano geneticamente, la gente usa droghe e arriva anche praticare il cannibalismo, finché la Chiesa non decide di istituire un Ordine in grado di tenere a freno ogni forma di pericolo.
Ma per la gente comune diventare una Sentinella significa semplicemente un tetto, un letto e del cibo. E' l'ultima possibilità per i più soli e disperati.
La Selezione però è durissima, quasi impossibile e Vergnani ce la racconterà per oltre duecento pagine. Pagine descritte minuziosamente in cui il nostro protagonista dovrà affrontare quanto più di repellente e disumano si possa immaginare tra città-cimitero e cripte inviolabili, sotto il sole cocente e con il gelo che ti spezza le ossa. In questa parte del romanzo non sappiamo nemmeno i nomi dei personaggi, l'iniziazione non consente rapporti di alcun tipo, pertanto il protagonista li identifica semplicemente con il vecchio, il culturista, la ragazza con la coda di cavallo, il magro... non sembra esserci umanità nelle pratiche che prevedono l'accesso a un ordine ecclesiastico, come se con la religione sia più facile scatenare odio che diffondere amore. Forse è così. Il bene, ha delle conseguenze più pericolose del male e la Chiesa serve solo da tramite...
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