Pubblicato da Germana Maciocci
Cari lettori, mi ha fatto veramente molto piacere ricevere il mese scorso da Scrittura e Scritture l'ultimo libro di Francesca Battistella, ovvero La stretta del lupo. La lettura di questo giallo tutto italiano non ha fatto che confermare il mio giudizio positivo nei riguardi di questa scrittrice, che avevo già formulato leggendo Re di bastoni, in piedi, sempre pubblicato dalla stessa casa editrice (QUI la mia recensione per Diario). E' con grande piacere che vi presento quindi oggi questo romanzo, con la speranza di riuscire a trasmettervi il mio entusiasmo per un'autrice che merita veramente di essere letta e apprezzata. Enjoy!
Titolo: La stretta del lupo Autore: Francesca Battistella Editore: Scrittura & Scritture Pagine: 288 Anno di pubblicazione: 2012 Prezzo copertina: 14,50 € Trama: L’ estate è alle porte con i festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Tutti si apprestano a vivere la bella stagione. Sul Lago D’Orta, Teresa è alle prese con i lavori alla villa, mentre Niki è immersa nei preparativi delle mostre d’arte nella sua galleria. A Massa Lubrense, invece, Alfredo riceve una telefonata inattesa. Il clima sereno e vacanziero viene però sconvolto da uno strano omicidio che fa riaffiorare casi sapientemente insabbiati. Un assassino seriale è tornato ad uccidere sulle sponde del lago. La ricerca dell’S.I. richiede l’intervento di Costanza Ravizza, una delle prime profiler italiane. Costanza opera alla sua maniera, altro che profiler di Criminal Minds! avvalendosi anche di chi ha uno speciale dono nel capire l’animo umano. A complicare tutto, i tormenti dell’erudito professor Barberis, la gelosia di Esterina, la bella titolare del bar ristorante Ai Due Santi, i serpeggianti pettegolezzi su Alberto, l’affascinante medico, il passato misterioso di Claudio, raffinato intenditore di arte contemporanea.
RECENSIONE
Costanza lasciò l'auto nel parcheggio della discoteca accanto al furgone e aun paio di vetture dei colleghi della Scientifica. Vide che perlustravano i dintorni, come fantasmi bianchi in un paesaggio desolato. li salutò agitando un braccio e ne ricevette brevi cenni di riconoscimento, poi s'incamminò sul bordo della statale. Lo spazio che la separava dalla carreggiata era esiguo e lei immaginò come doveva essere procedere, di notte, lungo un sentiero sconnesso, in bilico fra le auto che sfrecciavano a sinistra e il fossato di scolo sulla destra. Povera Maria Vittoria. Sola, arrabbiata, spaventata. Forse con gli occhi annebbiati dalle lacrime, costantemente lì a girarsi indietro, un po' per vedere se il suo ragazzo l'aveva seguita, un po' per il timore che un autista distratto la prendesse in pieno. Quanto a lungo aveva camminato? E a un certo punto, qualcuno si era fermato. Ma a quale punto? Rischiò di storcersi una caviglia in un avvallamento del tracciato e imprecò sottovoce. Avanzava con gli occhi fissi sul terreno percorrendo con lo sguardo il basso fossato e l'inizio dei campi abbandonati di fianco alla statale. Cento metri, duecento, trecento e poi sentì un grido. A un chilometro circa dalla discoteca, fermo in mezzo al campo incolto, un bianco fantasma le mostrava, agitandola, una piccola borsa rosa. Le vennero le lacrime agli occhi. Si portò una mano al petto per bloccare la pena che le saliva dal cuore. Immobile sul ciglio della strada, attese con gambe tremanti che il collega la raggiungesse.
La provincia italiana, stavolta "nordica", fa da felice palcoscenico, ancora una volta attraverso l'abile penna di Francesca Battistella, a una rosa di personaggi coinvolti nelle vicende di un crudele serial killer. Difficile illustrarvi la trama di un giallo senza rivelare troppo, se si tiene conto anche della storia, strutturata verosimilmente in modo da svelarsi sotto gli occhi del lettore, come in un'opera teatrale ben inscenata o in una fiction di qualità. A partire da Costanza Ravizza, profiler incaricata di investigare sugli omicidi di alcune ragazze nei pressi del lago d'Orta, fino allo stesso assassino, tutti i protagonisti risaltano infatti per la loro "normalità" e coerenza comportamentale. I colpi di scena ci sono, certamente, ma, come commenta scherzosamente l'autrice attraverso la voce di Costanza, non vengono scoperti "peli invisibili in una moquette spessa sei dita".
Piuttosto, sono le varie sfaccettature dell'animo umano e la dualità sempre presente tra il bene e il male ad essere descritte, la lotta tra "ego" e "altro", che si può manifestare attraverso i semplici capricci innocenti dei bambini ─ Letizia nel libro ─ fino al danno estremo del serial killer. Non voglio naturalmente trasformare un romanzo godibilissimo in un trattato di psicanalisi, ma, considerando che ho avuto modo di verificare che già altri articoli in altre sedi hanno felicemente illustrato la materia del libro, vorrei invitarvi ad apprezzare le scelte narrative e stilistiche dell'autrice da un punto di vista diverso e, perché no, ad approfondire sul nostro blog tutte le argomentazioni che trasformano opere come La stretta del lupo da semplice fiction a must che chi ama la qualità letteraria non deve lasciarsi sfuggire. Non è mia intenzione produrmi in lodi che possono essere fraintese come sperticate, ma, come ho avuto volte occasione di affermare in altri casi, scrittrici come Francesca Battistella, insieme a Loredana Limone e Rita Charbonnier e ad altri autori italiani che non ho avuto ancora l'occasione di leggere, non hanno niente da invidiare a famosi ─ o piuttosto famigerati ─ autori stranieri, che a volte vengono innalzati agli allori solo per merito di furbi battage pubblicitari o per una sorta di tradizione, che li cataloga come buoni scrittori anche quando pubblicano testi mediocri. Vi invito pertanto a leggere La stretta del lupo, una buona compagnia durante questo ritorno al lavoro dopo le vacanze natalizie. L'Autore:
Francesca Battistella vive sul Lago d’Orta. Ha trascorso quattro anni a testa in giù (Nuova Zelanda) dove ha insegnato lingua italiana e storia contemporanea presso la Auckland University. Attrice di cinema d’avanguardia negli anni ’70 e ’80, ha alcune grandi passioni: i viaggi, ballare l’hip hop come Michael Jackson, leggere disperatamente e, naturalmente, scrivere. Suo il precedente e fortunato, di critica e di pubblico, Re di bastoni, in piedi selezionato nel 2011 dal TorinoFilmLab per un adattamento in sceneggiatura cinematografica.