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Recensione: LA VOCE INVISIBILE DEL VENTO

Creato il 11 aprile 2012 da Sarabooklover
Ecco la mia recensione al libro "La voce invisibile del vento" di Clara Sanchez. E vi anticipo già che sarà una recensione al vetriolo, quindi preparatevi... ;-)
Recensione: LA VOCE INVISIBILE DEL VENTO
Titolo: La voce invisibile del vento
Autrice: Clara Sanchez
Editore: Garzanti
Data di pubblicazione: 23 Febbraio 2012
Pagine: 361
Prezzo: 17,60
Sinossi: Spagna, località di Las Marinas. La luce si è ritirata verso qualche luogo nel cielo. Il buio della notte avvolge le viuzze del paese e il mare è nero come la pece. Julia ha perso la strada di casa: è circondata dal silenzio e sente solo la voce del vento che soffia dal mare, e profuma di sale e di fiori. Non ricorda cosa sia successo: era uscita a prendere il latte per suo figlio, ma sulla strada del ritorno all'improvviso si è ritrovata in macchina senza soldi, documenti e cellulare. In pochi minuti quella che doveva essere una vacanza da sogno si è trasformata in un incubo. Per le strade non c'è nessuno, le case sulla spiaggia sembrano tutte uguali e Julia non riesce a ritrovare l'appartamento nel quale l'attendono il marito Felix e il figlio di pochi mesi. Prova a contattarli da un telefono pubblico, ma la linea è sempre occupata. Tutto, intorno a lei, è così familiare eppure così stranamente irreale. Tra le vie oscure e labirintiche c'è solo una luce, quella di un locale notturno. A Julia non resta altra scelta che raggiungerlo, nella speranza di trovare qualcuno che l'aiuti. Qui, quasi ad aspettarla, c'è un uomo, un tipo affascinante, con la barba incolta e l'accento dell'Est Europa, che sembra sapere tante, troppe cose su di lei. Si chiama Marcus: Julia ha la sensazione di averlo già incontrato da qualche parte. Fidarsi di lui è facile. Eppure Marcus non è quello che sembra e nasconde qualcosa.

La mia opinione: Premetto di non avere ancora letto il famosissimo caso editoriale "Il profumo delle foglie di limone" pubblicato sempre per Garzanti un anno fa (anche se è stato scritto cronologicamente dopo a questo). Ma, incuriosita dal successo che questa scrittrice spagnola ha avuto in Italia e nel mondo, mi è capitata l'occasione di leggere questo suo nuovo libro e non me la sono lasciata scappare. La prima impressione che ho avuto dalle pagine iniziali è stata di indifferenza. L'esordio di questo romanzo non è dei più brillanti e la storia mi è apparsa fin da subito un po' fiacca. La narrazione in terza persona alterna il punto di vista di Julia e quello di Felix, moglie e marito che si apprestano ad intraprendere una vacanza estiva in una località balneare spagnola, in compagnia del loro figlioletto di appena sei mesi, che necessita di cure e attenzioni costanti. Ma la vacanza parte subito male quando, appena raggiunta la meta, Julia si accorge di aver dimenticato a casa il latte per il figlio e così parte di notte alla ricerca di una farmacia aperta, e da lì il destino le giocherà un brutto scherzo (non vi svelerò come) e la allontanerà dal marito e dal figlio per un po', durante un labirintico ed esasperante viaggio nella sua mente, tra ricordi e segreti, mentre il marito dovrà imparare a cavarsela da solo e accudire il figlio.Sfortunatamente le mie perplessità iniziali sono state confermate e andando avanti con la lettura invece di un miglioramento, ho assistito ad un peggioramento.Se dovessi dare a questo romanzo un giudizio di una sola parola non avrei dubbi: SCADENTE!Difficilmente mi è capitata una lettura così poco interessante e monotona. Sono basita dal fatto che questa autrice sia così tanto osannata dal pubblico. O questo libro è un clamoroso buco nell'acqua tradotto in Italia solamente sulla scia del successo de "Il profumo delle foglie di limone" che invece è un capolavoro (prima o poi dovrò leggerlo per verificare) o il metro di giudizio adottato per valutare i così detti "casi editoriali" ed "autori prodigio" è totalmente fuori da ogni logica a me concepibile.Oltre ad una storia completamente priva di fascino, sgradevole e banale, lo stile di scrittura adottato dall'autrice è quanto di peggio possa immaginare per fare di un libro un PESSIMO libro. La Sanchez utilizza un linguaggio monocorde e incolore. Descrive ogni avvenimento, ogni ambiente, ogni azione svolta dai personaggi, in maniera meticolosa, con un'infinità di dettagli sterili e inutili, come una cronaca asettica e tediosamente ridondante. Il rischio è quello di cadere addormentati. L'impulso è quello di abbandonare la lettura senza troppi ripensamenti. Non trasmette nessuna emozione, nessun sentimento. I suoi personaggi sembrano agire meccanicamente, come lobotomizzati. Non basta descrivere a parole un avvenimento brutto per trasmettere al lettore quella determinata sensazione. Non basta descrivere uno stato d'animo per rendere l'idea di cosa prova un personaggio. La Sanchez mi è sembrata completamente incapace di scrivere un romanzo degno di questo nome. Neanche scrittori esordienti commettono errori così grossolani nello stile narrativo. Libri come questo, se ce ne fossero tanti, mi farebbero seriamente pensare che leggere è una gran perdita di tempo: ma per fortuna raramente mi sono imbattuta in simili scempi.
E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:
Cover: La cover italiana a prima vista è abbastanza carina, ma la donna ritratta ad un osservazione più accurata ha decisamente la camminata di uno zombie XD Ma in questo caso non è affatto un difetto, è anzi un particolare è ottimamente azzeccato (ma sicuramente non voluto!), dato che, come ho già spiegato all'interno della recensione, i personaggi all'interno di questo romanzo agiscono come dei lobotomizzati!
Vi mostro la bellissima cover spagnola:
Recensione: LA VOCE INVISIBILE DEL VENTOMolto più bella della cover italiana, ma per una volta sono contenta che sia stata cambiata. Ok, sarò cinica, ma questa sarebbe stata troppo bella per una storia così insignificante! Da notare però come il titolo "Presentimientos" (molto più calzante con la trama) sia stato italianizzato come "La voce invisibile del vento". Per me il titolo italiano è solamente una frase poetica buttata lì per assicurarsi una fetta maggiore di pubblico. I titoli così vanno molto di moda in questo periodo e spesso sono totalmente messi a caso: strategie di marketing!
Stile di scrittura: Lo stile di scrittura l'ho trovato incredibilmente carente. Distaccato. Noioso. Asettico. Una cronaca ripetitiva, logorroica, ricca di dettagli assolutamente insignificanti ed inutili. Non riesce a trasmettere nulla. Si provano più emozioni a leggere le etichette sulle confezioni degli shampoo.
Idee alla base della storia: Una storia noiosa e mediocre sia per quanto riguarda il modo di raccontarla, sia per quanto riguarda i contenuti. Come idea di base avrebbe potuto anche essere originale, però per come è stata mal sviluppata avrebbe potuto raccontare qualsiasi cosa che per me il risultato non sarebbe cambiato.
Caratterizzazione dei personaggi: I personaggi sono piatti e senza carattere, senza il minimo slancio emotivo. Da prendere a schiaffi.
Editing e traduzione a cura della casa editrice: Qui, non ho nulla da obbiettare, mi è sembrato tutto molto ben tradotto e corretto. Peccato solo per lo spreco di energie.
voto:Recensione: LA VOCE INVISIBILE DEL VENTO
Acquisto consigliato? NO!
Di solito sono contraria all'idea di buttare via i libri (mi sono sempre venuti i brividi al solo pensiero!) perché per me sono oggetti preziosi. Ma questo, se non fosse per il fatto che l'ho preso in prestito e quindi non è mio, lo butterei volentieri nel bidone della carta da riciclare, nella speranza che i materiali vengano riutilizzati per usi migliori (magari potrebbe uscirne un nuovo libro, degno di questo nome).

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