Titolo: Le meduse di Travemünde
Autore: Mirko Lamonaca
Editore: Voras Edizioni
ISBN: 978-88-96253-10-6
Num. Pagine: 176
Prezzo: 13.50€
Voto: ![[Recensione] Le meduse di Travemünde – Mirko Lamonaca [Recensione] Le meduse di Travemünde – Mirko Lamonaca](http://m2.paperblog.com/i/100/1004395/recensione-le-meduse-di-travemunde-mirko-lamo-L-EOeGGU.png)
Trama:
Ambientato nella Lubecca contemporanea, testimonia dodici giorni di vita della famiglia Pfaler in occasione dell’arrivo di Matteo, un ragazzo italo-tedesco ospitato per una vacanza estiva. Un rapporto non svelato, irrequieto e tacito, nascerà tra Matteo e Peter, secondogenito degli Pfaler, a sua volta esasperato dalla presenza di Thomas, il suo compagno seducente quanto enigmatico. Ma l’apparente quiete della famiglia verrà sconvolta da una telefonata che rischia di far riemergere un segreto custodito per quasi vent’anni.
Recensione:
Un bel libro.
Una narrazione fluidissima, che si fa bere pagina dopo pagina; i capitoli sono corti, stilettate, e ognuno ha un punto di vista diverso a seconda dell’esigenza delle situazioni, cosa che si fa apprezzare per il fatto di non pesare affatto e al contempo di rendere il lettore partecipe, ansioso di conoscere gli avvenimenti, e in men che non si dica ci si ritrova il romanzo finito tra le mani.
L’ambientazione è curata e piena di particolari, non troppo ostentata come una guida turistica ma normalizzata, con un occhio di riguardo in più per i mezzi di trasporto che sono anche la metafora stessa della libertà. I personaggi sembrano abbozzati ma in realtà sono complessi intrecci di azioni, emozioni, parole e silenzi, che incantano e travolgono per l’empatia che non si riesce a fare a meno di provare nonostante la narrazione sia sottotono, presentandosi volutamente impersonale anche se di volta in volta il cuore inizia a battere ad un ritmo più alto.
Le meduse di Travemünde è un romanzo breve ma intenso (non me ne vogliate per questa frase fatta), la minuziosa scelta di parole e frangenti rende la lettura un malinconico quadro bohemien dalle tinte un po’ sfocate, del colore viola delle sere al calare dell’estate. Un romantico quanto triste quadro di una famiglia che riesce a frammentarsi in un solo momento, con una sola telefonata. Un intreccio semplice ma presentato in maniera che i tasselli si scoprano con calma, uno dopo l’altro, e alla fine l’autore ci regala la soddisfazione di sapere che quelli che sembravano destinati a rimanere dei dubbi, trovano un riscontro vero e proprio, pur velando qualcosa lasciandolo semplicemente alla logica, il che non guasta affatto, anzi.
Le tre stelline e mezzo sono perché a quest’opera manca quel pizzico di sale e pepe che avrebbe potuto rendere il tutto più saporito, incisivo o conturbante, a seconda di come sarebbe stata sviluppato, ma nonostante tutto Le meduse di Travemünde è un libro che ho letto con molto piacere – forse il prezzo un po’ esagerato – intrigante, eloquente e d’atmosfera, elegante e che ha quel lontanissimo sapore di nostalgia.





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