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[Recensione] Le pergamene di Ankor – La morte dagli occhi di ghiaccio di Diego Collaveri

Creato il 10 maggio 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] Le pergamene di Ankor – La morte dagli occhi di ghiaccio di Diego CollaveriTitolo: Le pergamene di Ankor – La morte dagli occhi di ghiaccio
Autore: Diego Collaveri
Editore: Sogno Edizioni
ISBN: 978-88-96746-31-8
Num. pagine: 220
Prezzo: 14.00€
Voto: [Recensione] Le pergamene di Ankor – La morte dagli occhi di ghiaccio di Diego Collaveri

Trama: Nell’era della dittatura del feroce Xalatron l’ultima speranza dei ribelli è l’avvento di un leggendario guerriero, profetizzato dalle pergamene ritrovate sul sacro monte Ankor. Per annientarne questo credo, il tiranno invia la figliastra Maril, un’orfana che ha cresciuto nel sangue per farne un invincibile combattente senz’anima, conosciuto come la morte dagli occhi di ghiaccio. Dovrà raggiungere in incognito lo sperduto monastero di Tinien, fonte del culto, per scoprirne i segreti e distruggerlo. Nel viaggio però la ragazza incontrerà qualcuno capace di incrinare la gelida crudeltà che l’avvolge, fino a far riaffiorare il suo vero io; ma è davvero il compiersi della misteriosa profezia o un oscuro piano ordito dalla nera mano dello spietato patrigno?

Recensione: Fin dalle primissime pagine, si capisce che la protagonista è un personaggio un po’ fuori dal comune. Maril è infatti soprannominata la morte dagli occhi di ghiaccio, nome piuttosto eloquente riguardo al suo carattere. La protagonista è la figlia adottiva del tiranno Xalatron, è un’abilissima spadaccina che massacra nemici senza alcuna esitazione. Fin dall’inizio ho apprezzato moltissimo la scelta di narrare la storia di un personaggio del genere, visto che ho un debole per i protagonisti non esattamente buoni e perfetti.

Il libro non mi è mai risultato noioso, le fasi della narrazione sono adeguate a tenere vivo l’interesse del lettore, fino ad arrivare al climax finale che lascia chiaramente intendere che ci sarà un seguito.

L’evoluzione del personaggio è graduale e molto ben gestita, non ho mai trovato forzato il cambiamento di Maril. Gli altri personaggi sono piuttosto delineati, a partire da Maril e Tarek per poi passare a Balrock, Kurt e Theesa. E pure il cavallo. Sì, è un personaggio anche lui, e ha anche una discreta importanza; non si tratta soltanto di una cavalcatura, l’animale ha un suo carattere.

Un’altra cosa che mi è piaciuta è la storia d’amore, che cresce lentamente, insieme alla protagonista, fino a diventare, forse, uno dei motivi del suo cambiamento, ma di sicuro non l’unico. L’innamoramento dei due personaggi – una dei due è Maril, ovviamente – è molto ben descritto e soprattutto graduale, risultando quindi realistico.

La nota dolente riguarda ahimè l’editing, visto che le “e” maiuscole sono tutte apostrofate e mai accentate e c’è un esubero di avverbi. Ciò nonostante, ho apprezzato molto questo libro e lo consiglio, i problemini che ci sono non sono comunque tanto gravi da aver diminuito il piacere nella lettura.


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