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Recensione "Lord Jhon e una questione personale"

Creato il 30 luglio 2011 da Fine

Titolo:Lord John e una questione personale
Auotre: Diana Gabaldon
Editore: Corbaccio
Collana: Narratori Corbaccio
Pagine: 340
Prezzo: € 18,00
Descrizone
Londra 1757. In una serena mattina di giugno, Lord John Grey, ufficiale al servizio di Sua Maestà, esce turbato dal Beefsteak Club di cui è membro. Ha appena scoperto che il futuro marito di sua cugina è probabilmente affetto dal «mal francese»; decide di approfondire la questione, ma i suoi sforzi per evitare uno scandalo che potrebbe distruggere il buon nome della sua famigliavengono interrotti da un compito più urgente: la Corona lo incarica di indagare sul brutale omicidio di un altro ufficiale, sospettato di essere una spia al soldo dei francesi. Costretto a seguire due indagini in parallelo, il Maggiore Grey si trova invischiato in una rete di tradimenti e di malcostume che tocca ogni strato della società. Dalle molly houses per soli uomini della Londra notturna ai saloni della nobiltà, dalla strada macchiata dal sangue di un uomo assassinato al mare tempestoso solcato dai vascelli della Compagnia delle Indie, Lord Grey insegue le tracce di una misteriosa donna con un abito di velluto verde che potrebbe essere la chiave di tutto…
L'autriceDiana Gabaldon è nata in Arizona nel 1952. Si è laureata in zoologia, ha un master in biologia marina e un PhD in ecologia e per anni ha insegnato nel dipartimento di Scienze ambientali dell’Arizona State University. Ha incominciato a scrivere alla fine degli anni Ottanta per divertimento e per vedere se ne era capace…Nel 1991 ha pubblicato il suo primo romanzo, La straniera, e ha capito che aveva trovato un nuovo, appassionante mestiere. La saga della Straniera, pubblicata in Italia da Corbacci.
Sito ufficiale: QUI

 Ci troviamo nella Londra del 1757 con Lord John Grey, un uomo interessante, di nobili origini, maggiore dell'esercito, che si troverà a girovagare in una Londra di bordelli e di bassi fondi...


Finalmente ho avuto l'opportunità di "tuffarmi" in una lettura di Diana Gabaldon, ma forse sono partita con il romanzo sbagliato. Dopo tutte le recensioni positive che ho letto sui suoi libri e in special modo sulla saga de La straniera, pensavo  avrebbe entusiasmato anche me, ma prima di immergermi nella saga volevo conoscere il suo modo di scrivere, il suo stile è lineare e molto schietto, si perché l'autrice non le manda a dire, non ci sono giri di parole ed è questa una delle cose che ho apprezzato di più nel romanzo, insomma il suo modo di narrare è perfetto.Benché il suo stile sia impeccabile, non posso dire lo stesso della trama, purtroppo mi sono trovata davanti a una storia che manca di sentimento, lasciando spazio solo al lato misterioso, anch'esso non molto convincente (secondo me). Le vicende si sviluppano attorno a due fatti, principalmente, la morte misteriosa del sergente Timothy O'Connell e l'escogitare un piano per mandare a monte il fidanzamento tra sua cugina Olivia e Joseph Trevelyan, dopo aver scoperto, per puro caso, che l'uomo è malato di sifilide.Due casi completamente diversi l'uno dall'altro, ma che in qualche modo e inaspettatamente sono collegati fra loro, i continui cambiamenti di progetti a volte mandano in tilt il lettore che non riesce a immedesimarsi a pieno nella lettura.Per non parlare dei molteplici personaggi, introdotti in questa storia, senza nessuna descrizione precisa, senza dar loro una personalità ben distinta e un ruolo ben preciso, anche del protagonista  viene svelto ben poco, diciamo il minimo indispensabile. Lord John Grey dedicerà anima e corpo a questi due misteri, ma senza abbandonare i "piaceri" della vita, tra bordelli e locali dedicati agli omosessuali, quest'ultimo argomento verrà studiato a fondo dalla scrittrice in modo impeccabile, ricostruendo anche in questo caso nei minimi particolari i costumi, le varie vie e le locande, in modo da far percepire al lettore il degrado e gli odori nauseanti di certe zone. Il lettore anche se non del tutto coinvolto, nelle varie vicende, non riesce ad abbandonare la lettura per il semplice fatto che l'autrice è riuscita a rievocare il periodo storico, di una Londra di altri tempi, in un modo molto particolareggiato e preciso, dai club, alle locande, le carrozze, agli odori nauseanti di profumo, birra e sudore mescolati assieme. Ma non solo le descrizioni dei luoghi sono studiate in modo eccelso, anche i dialoghi e i vari costumi sono delineati in modo da farti "precipitare" in modo completo e con facilità nella lontana Londra del 1757. Un altro punto che cancella le lacune del romanzo è l'ironia a cui la Gabalodn sa dar voce, senza risultare mai pesante e scontata, riuscendo così a rendere più scorrevole e fluida l'intera lettura. Come primo approccio non è stato del tutto piacevole, ma comunque ho trovato Diana Gabaldon un'autrice interessante e a breve credo che mi addentrerò nella lettura della sua saga La straniera, sperando mi coinvolga in modo più profondo.




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