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Recensione: "Lover Enshrined" di J. R. Ward

Creato il 21 marzo 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Care amiche,
l'ultimo libro arrivato in Italia della Black Dagger Brotherhood, Lover Enshrined, è finalmente nelle nostre librerie da una settimana! In molte lo hanno già acquistato, in molte lo stanno leggendo proprio ora e in moltissime lo hanno probabilmente già terminato! Io sono tra queste: l'ho comprato il giorno successivo all'uscita e letto - o meglio fagocitato - quello dopo ^.^ E l'ho apprezzato moltissimo! Trovo che i due grandi pregi della scrittura della Ward, la capacità di gestire più personalità e più storie per una coralità costante, e il dono di sapere creare personaggi a cui è quasi impossibile non affezionarsi (anche quando nel libro precedente li si trovava privi di interesse se non addirittura poco gradevoli), in questo sesto libro siano portati quasi agli estremi! Lover Enshrined infatti mette in campo talmente tanti points of view da rischiare quasi di essere dispersivo e sovrabbondante; e, anche se la dimensione romance ha avuto meno spazi di quanti non ne siano stati riservati alle storie d'amore precedenti, il fattore emozionale è stato la meravigliosa guiding light di tutte le altre "sottotrame", regalandomi momenti di commozione e meraviglia... Insomma, me lo sono stragoduto e, come al solito, mi ritrovo in smaniosa attesa di avere tra le mani il prossimo!
E' quindi con grande piacere che vi propongo l'accurata recensione al libro scritta per noi da Miraphora, una grande estimatrice e conoscitrice della saga, che ringraziamo moltissimo. Enjoy -_^
QUI trovate lo speciale preparato da noi nelle scorse settimane, con estratti in esclusiva e segnalibri ^_^
Trama:
Mentre i lesser colpiscono senza pietà, i vampiri passano al contrattacco. Tocca a Phury accettare la sfida. E diventare protagonista. Nel nuovo esaltante capitolo della saga vampiresca che ha catturato i lettori di mezzo mondo conosciamo più a fondo uno dei guerrieri della Confraternita del Pugnale Nero. Si tratta di Phury, gemello di Zsadist, che la sorte ha destinato a qualcosa di grande: essere il Primale delle Elette, ossia colui che darà nuova linfa alla stirpe dei guerrieri, ridotta al lumicino dai ripetuti attacchi dei lesser. Ma Phury mal si adatta a questo ruolo e, pur sentendosi molto attratto da Cormia, l´eletta con cui dovrà dar inizio all´impresa, non intende abbracciare il proprio destino. Troppi sono i fantasmi che lo agitano: strascichi di un passato doloroso che lui cerca di dimenticare con la droga. E, così facendo, non si rende conto di precipitare in un vortice di autodistruzione che rischia di annientarlo. Solo l´amore potrà salvarlo...
RECENSIONE
Nella puntata precedente:
Nell’ultimo romanzo della BDB, Lover Unbound, Vishous si scopre essere figlio della Vergine Scriba e destinato a essere il Primale, ovvero colui che si accoppierà con le Chosen (le Elette - N.d.B.) per portare avanti la linea di sangue della Fratellanza. Il peso della guerra con i lessers, del sacrificio e della negazione sono vivi in questo quinto romanzo ma Vishous e Jane verranno salvati da Phury, colui che ha in sé l’istinto di aiutare il prossimo. Phury prende in consegna il compito di essere il Primale, sconvolgendo non solo se stesso, ma anche il gemello Zsadist e tutta la BDB. Comincia quindi il suo complesso e travagliato viaggio verso una nuova vita.

In questa puntata:
La storia di Phury, per molte lettrici, era ed è un ostacolo da superare di malavoglia nella lettura della serie. Phury, non mi spiego il perché, è uno dei personaggi meno amati della serie e molto spesso è visto come una vittima, una lagna, e viene paragonato erroneamente al gemello Zsadist. Phury ha un carattere molto diverso da quello del gemello, ha una storia diversa ma non per questo meno dolorosa. La Ward ha creato un parallelismo singolare per narrare la storia di Phury: mentre con Zsadist avevamo un passato tormentato a causa delle torture e delle violenze fisiche subite, con Lover Enshrined entriamo nell’inquietante stanzetta del tormento psicologico. Phury è fin dalla nascita menomato fisicamente ed emotivamente dal rapimento del gemello. Non solo vive questa situazione come una colpa ‘perché lui e non me’, ma viene punito dai genitori e da tutte le persone della sua vita perché è un memento vivente di ciò che hanno perso. Phury viene ignorato, come se non esistesse e la sofferenza causata da questo trattamento lo porta a decidere di dedicare la sua esistenza alla ricerca del fratello e, successivamente, alla sua redenzione.
Phury si sacrifica per amore del fratello, trova una ragione di vita in Zsadist e vive attraverso di lui. Non ha mai conosciuto altra vita se non questa: quando Zsadist incontra Bella e si fa una sua famiglia Phury è completamente perduto. Ha perso l’unico appiglio alla normalità e l’unica scusa che aveva per sentire dei sentimenti. Ora che si trova ad essere inutile il ruolo/obbligo del Primale cade a fagiolo. Prende al volo l’occasione, aiutando anche Vishous, facendo l’unica cosa che sa fare e che gli da un motivo per vivere: si sacrifica.
Il suo ruolo, però, gli sta stretto. Il peso della responsabilità e l’obbligo del Primale sono soffocanti. La mancanza di una via di fuga (struggente la scena d’addio con Bella) lo mette alle strette, indirizzandolo verso l’unica valvola di sfogo che conosce: la droga. Phury non è un tossico, ma la sua debolezza emotiva lo manda alla deriva. È un tormento molto diverso da quelli che caratterizzavano gli altri personaggi ma, aimè, molto attuale. L’eroina è una punizione, un aiuto, un sollievo e una vergogna. La tristezza che sprigiona da lui è reale e le scene sono di un’empatia quasi dolorosa.
La situazione è tragica: nessuno riesce a metterlo sulla giusta strada, la BDB si chiede se è il caso di buttarlo fuori per dargli una scrollata e Phury stesso è conscio di aver toccato il fondo. Nella sua mente, però, salva la faccia – per così dire – assecondando il ruolo del Primale: accoglie la sua prima compagna, Cormia, nella sua camera e la tratta come un vampiro della sua razza deve fare. Quello che non tiene in considerazione è la forza, la volontà e la costanza di Cormia.
Cormia fa parte delle eroine sottovalutate, perché il suo modo di fare può essere visto come una debolezza di carattere. Ma se pensiamo che il movimento dell’aria condizionata per lei è una cosa nuova, si riesce a vedere il personaggio con la giusta prospettiva. Cormia ha tutte le intenzioni di entrare a far parte della vita di Phury perché lui le piace e non solo perché è il Primale. Farà tutto quello che è in suo potere per togliere il velo che lui ha sugli occhi e farsi notare. E ci riuscirà, senza ombra di dubbio, dando a Phury stabilità e amore incondizionato. Cormia ama Phury per lui e non perché è un obbligo. Sarà la prima volta in cui Phury si troverà ad essere il destinatario di un amore totale.
Per quanto riguarda le impressioni che non riguardano la trama pura e semplice, cercherò di essere breve. Se con LU c’erano le premesse per un cambio di genere, con LEn abbiamo il primo tentativo della Ward di uscire dai limiti del paranormal/vampire romance. Il guaio è che rispetto ai primi romanzi, LEn è quello che si concentra meno sulla storia d’amore perché tutti sono protagonisti. Mi ha pesato il fatto che Phury abbia avuto poco spazio per sé e ho sentito la mancanza della sua storia, di lui come personaggio, dei suoi pensieri e delle scene che avrebbero dovuto occupare la maggior parte del romanzo. Così non è successo. LEn non è solamente la storia di Phury raccontata per sommi capi, è il punto di svolta più intenso nella serie: è pieno di novità, di nuovi personaggi, di nuove trame che nascono e sono pronte ad essere sviluppate.
Un piccolo difetto è l’esagerazione dell’uso dei diversi punti di vista, che portano a troppe piccole trame. Tanto per cominciare John è quasi più protagonista di Phury, ‘parlando’ così tanto e apparendo così tanto che è impossibile non affezionarsi a lui, non che io già non lo adorassi da prima. Qhuinn è il nuovo pischello che salta fuori dal libro, assieme a Blay che però è ancora nell’ombra a parte per alcune scene. Questi tre nuovi guerrieri sono la nuova generazione ed è chiaro che la Ward sta puntando tanto su di loro. Poi arrivano Rhev e Xhex, che mi ha piacevolmente sorpresa. Fino ad ora, infatti, non mi piaceva come personaggio, ma adesso ammetto di essere molto curiosa…e di leggere come finirà con John. Ci sono molte svolte e molte novità: il ritorno di un personaggio importante, la comparsa di Lassiter, Trez e iAm i due Moors (che non capisco cosa sono ma mi ispirano assai) e tante tante morti.
La fine è forse un pochino frettolosa ma toccante. C’è un’apertura tra il nuovo Phury e gli altri, si respira un’aria diversa, e adesso è sicuro che la guerra diventerà una parte costante nei prossimi romanzi. La prossima storia è quella di Rhevenge, dove vedremo come si evolverà la serie…tornerà al romance o affermerà la sua nuova tendenza? Non ci resta che attendere.
Miraphora
L'AUTRICE: J.R. Ward è un'autrice di best seller erotic paranormal romance che hanno raggiunto il primo posto nella classifica delle vendite del New York Times e dell'USAToday. Vive nel Sud con suo marito, di grandissimo sostegno, e il suo amato golden retriever. Dopo essersi laureata in legge, iniziò a lavorare nell'assistenza sanitaria di Boston e ha passato molti anni come Capo dello Staff di uno primi centri medici accademici della nazione. Scrivere è sempre stata la sua passione e la sua idea di paradiso è un intero giorno di nulla eccetto il suo computer, il suo cane e la sua caffettiera.

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