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Recensione: "Machete"

Creato il 13 febbraio 2014 da Giuseppe Armellini
Recensione: Alla fine è strano che l'avessi saltato. Voglio dire, Planet Terror lo considerai formidabile e anche di Dal
Tramonto all'Alba ho un ottimo ricordo. Non ho mai seguito Rodriguez, nè agli esordi (penso a El Mariachi e Desperado) nè  nei suoi "capolavori" più recenti (Sin City e C'era una volta in Messico ad esempio, glisso sui millemila kids movie) però, ecco, entrambi i suoi due film sopracitati mi piacquero molto e poi bisogna dire che è pur sempre il compagno di merende di quell'altro pazzo mezzo genio mezzo sopravvalutato di Tarantino.
Non ho mai seguito Rodriguez dicevo ma vedendo Machete mi sembra di aver rivisto gli stessi due film di allora, che il tempo si sia come fermato.
Da un verso è un bene, anche con Machete mi sono divertito e a tratti esaltato.
Dall'altro un pochino mi dà da pensare, insomma, puoi cambiargli anche il vestito ma se la modella che lo veste resta quella è quella.
Trash come pochi, film tremendamente di genere, Machete è l'ennesimo divertissement di un mattacchione citazionista e nostalgico (come l'amico Quentin) "messico-americano" come Rodriguez che ha un grande pregio, non si prende mai sul serio, si diverte e fa divertire..
Vai a vedere che alla fine il pregio più grande del film (come accadde già con Eddie Marsan nel diversissimo Still Life) è quello di aver portato al centro del palco uno che è sempre stato un pò dietro le quinte, un caratterista che con quella faccia più caratterista e caratteristico non ce n'è, quel Danny Trejo che a 60 anni suonati si è trovato protagonista assoluto, e con merito, dopo decine e decine (e decine) di film alle spalle.
Machete è lui, sono le sue cicatrici (vere come poche, frutto di una vita più film di un film), sono le sue frasi, sono il suo carisma, sono quella faccia e quel fisico che sei sicuro che a costo non di fartelo nemico ti tagli lingua e mani.
Grande Machete, niente da dire.
La trama è davvero un pretesto, un'accozzaglia di alleanze, vendette, conti da regolare, politica e scontro razziale, c'è tutto, ma funziona quasi niente.
Il film è puro e volontario trash, dall'intestino fune alla croce di schermi televisivi, dalla pistola versa vodka alle infermiere sexy, dalle auto saltellanti alla Lohan suora (sì sì). Per non parlare di Seagal che sembra Berlusconi col kimono.
Trash, trash, sparatorie, omicidi, Machete che la scampa sempre anche se ha solo un machete contro dieci nemici con dieci pistole, un susseguirsi degli eventi quasi comico, due fic.., ehm, giovani e belle ragazze, a capo della Polizia e dei Rivoluzionari, sì sì, certo.
Ma è questo che funziona, cervello spento ed esaltazione nel vedere Machete che macheta tutti.
Sfugge almeno a 4 agguati, a quello sul tetto, a quello sull'ospedale, a quello a casa della Rodriguez, a quello a casa dell'Alba più e se vogliamo anche a quello a casa di Lapidus di Lost e al massacro finale.
Ogni volta ti chiedi: "ma perchè nessuno gli spara mentre macheta? Va tutto al rallentatore?"
Ma Machete è Machete, Machete che non manda sms ma improvvisa, Machete che non vuole essere un uomo vero perchè a che serve essere un uomo vero se si è già un mito?, Machete che ridendo e scherzando si fa una mezza ripassata di tutte, mamme comprese, Machete che ha un fratello con i coglioni grossi come i suoi.
E tra momenti deliranti, altri esaltanti, altri ridicoli alternati a battute già cult ("Mi licenzio", "Tu sei il suo tipo di ragazza? Perchè, a lui come piacciono? Morte") si arriva alla fine convinti di aver visto un film che resta sempre uguale a sè stesso ma di cui non puoi che restarne innamorato.
Se ne sei appassionato of course.
E alla fine tutto è davvero senza senso.
E alla fine solo una cosa sembra tremendamente vera.
La Lohan drogata.
( voto 7 )

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