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Recensione “Miss Charity” di Marie-Aude Murail

Creato il 24 giugno 2013 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Gabriella Parisi Cari lettori, oggi vi parlo di un libro che mi ha conquistata piano piano e che alla fine ho letteralmente divorato, un libro adatto a tutte le età come Jane Eyre, Mansfield Park o Nicholas Nickleby, solo per nominare tre romanzi a cui sembra strizzare l'occhio, un libro che parla delle donne di talento nell'Inghilterra vittoriana e delle difficoltà che incontravano a esprimere le loro doti.
Liberamente ispirato alla vita della scrittrice e disegnatrice inglese Beatrix Potter, Miss Charity di Marie-Aude Murail è un piccolo gioiello che mi sento di consigliare a tutti. Recensione “Miss Charity” di Marie-Aude Murail Autore: Marie-Aude Murail Titolo: Miss Charity Traduzione di Federica Angelini Casa Editrice: Giunti Collana: Extra Pagine: 480 Prezzo: € 12,90 Data pubblicazione: 5 giugno 2012 Trama: Charity è una bambina che, come tutti i bambini, è piena di curiosità, assetata di contatti umani, di parole e di scambi, e vuole creare e partecipare alla vita del mondo. Purtroppo però, essendo una ragazzina della buona società inglese dell’800 deve tacere, non mostrarsi troppo, salvo che in chiesa. Allora Charity si rifugia al terzo piano del suo palazzo in compagnia della servitù. Per non morire di noia, alleva dei topini nella nursery, veste un coniglietto, studia dei funghi al microscopio, impara Shakespeare, e disegna incessantemente dei corvi, con la speranza che un giorno succeda qualcosa… Così comincia la vita di Charity Tiddler, ragazzina prima, e donna poi, che fa della libertà un principio di vita e, in nome di questa, sovverte tutte le regole borghesi della vita vittoriana. Un romanzo attuale in cui l’ironia, il pettegolezzo e le dinamiche di una società snob, rievocano in chiave contemporanea la produzione di Jane Austen. Come affermato dall’autrice stessa: “Miss Charity è un romanzo vittoriano che è come l’iniziazione dei miei giovani lettori agli autori anglosassoni che amo di più: Dickens in testa, poi Jane Austen, le sorelle Bronte, Oscar Wilde e Bernard Shaw”.
RECENSIONE La prima cosa che mi ha colpita di questo romanzo sono stati i dialoghi: essi vengono inseriti senza caporali o virgolette e ogni frase è introdotta dal nome del locutore in maiuscoletto. In pratica sembra di leggere una commedia e non un romanzo, questo perché la nostra narratrice, Miss Charity, è appassionata di teatro, conosce tutto Shakespeare a memoria fin dall'infanzia e, più avanti, conoscerà anche Oscar Wilde e George Bernard Shaw, citando a memoria i loro aforismi. È dunque normale che questa forma di scrittura le sia più congeniale; del resto, il teatro sarà un fattore fondamentale nella vita di questa ragazzina strana che, per vincere la noia, la paura, l'imbarazzo o qualsiasi sentimento negativo, recita nella sua mente l'Amleto, Romeo e Giulietta o La bisbetica domata, e lo diventerà ancora di più quando uno dei personaggi ricorrenti della sua vita, Kenneth Ashley, dal cui fascino è conquistata fin da bambina, intraprenderà la carriera di attore. Recensione “Miss Charity” di Marie-Aude Murail Il dialogo espresso in questa forma, inoltre, avvicina la Murail a Jane Austen, a cui è stata associata nella presentazione di Miss Charity: così, infatti, le parole dei dialoghi diventano essenziali, proprio come in una commedia, ed esprimono il carattere di ogni personaggio meglio di mezza pagina di descrizione. Un altro legame con Jane Austen è il rapporto di Charity con le cugine Bertram. La Murail non ha scelto questo cognome a caso. La zia, nonché madrina di Charity, Lady Bertram somiglia in modo allarmante alla sua omonima in Mansfield Park.
C’erano una decina di bambini a Bertram Manor per le vacanze di Natale. Lady Bertram adorava i bambini. Ma, siccome non sopportava il rumore, di loro si occupava Zia Janet.
Lydia e Ann, proprio come Maria e Julia sono due signorine molto ricche e molto viziate e Charity vivrà le estati nel Kent, a Dingley Bell, vicino a Bertram Manor, alla loro ombra e provando un sentimento non proprio di invidia, ma sicuramente di inferiorità economica e sociale. E proprio come in Mansfield Park si parlerà di allestire una commedia, grazie al talento istrionico di Kenneth Ashley (l'Henry Crawford della situazione, di cui sono innamorate entrambe le cugine Bertram). Recensione “Miss Charity” di Marie-Aude MurailMa presentiamo la protagonista: Charity Tiddler è una bambina speciale e solitaria. È cresciuta da sola nella nursery con i fantasmi delle sorelline morte in fasce, Prudence e Mercy, una tata scozzese, Tabitha – che chissà quali traumi ha vissuto prima di arrivare in quella casa, dato che i suoi racconti sembrano storie dell'orrore e la sua mente pian piano comincerà a svanire, rivelando la sua pazzia – e il suo piccolo serraglio. È curiosa Charity: osserva tutto ciò che è legato alla natura, tutte le creature più piccole, che siano insetti o topini, ma anche ratti, ricci, conigli, uccelli. Gli animali selvatici diventano i suoi animali domestici, i suoi amici più cari: la Signora Passettini, Miss Tutu, Master Peter. E quando, per darle un minimo d'istruzione che la metta a un livello accettabile per una signorina della sua classe sociale, le verrà affiancata un'istitutrice che le insegni pianoforte, francese e disegno, Mademoiselle Blanche Legros, Charity studierà e osserverà il mondo animale e vegetale con l'occhio scientifico del pittore che deve riprodurlo. Recensione “Miss Charity” di Marie-Aude Murail Il suo talento si manifesterà da subito, ma Charity, pur non avendo altre risorse finanziarie e venendo trattata dai suoi genitori come una bambina, anche quando ormai non lo è più, non potrà sfruttarlo per guadagnare la sua indipendenza, dal momento che l'attività 'commerciale' è considerata esecrabile già per i gentiluomini, figuriamoci le signorine perbene. Eppure Charity, con l'aiuto di Mademoiselle e di Herr Schmal, il precettore tedesco del cugino Philip, insisterà con le sue storie per bambini, che hanno per protagonisti i suoi stessi animali, anche se esse non hanno quel carattere didascalico e moralista che veniva richiesto dagli editori per l'infanzia dell'epoca. Recensione “Miss Charity” di Marie-Aude Murail Il suo essere donna è un handicap: alcuni editori, che avrebbero considerato accuratissimi i suoi disegni di funghi per un piccolo catalogo se questi fossero stati eseguiti da un giovanotto, le rinfacciano di non essere precisa; altri la sfruttano, vendendo biglietti d'auguri disegnati da lei con conigli e maialini, dopo averla pagata una miseria solo perché donna. La narrazione in prima persona e l'indipendenza di Charity fanno pensare a Jane Eyre di Charlotte Brontë. La Murail denuncia inoltre la situazione in molti istituti scolastici in Inghilterra, in cui sia agli allievi che agli insegnanti venivano negate le esigenze primarie, come cibo, acqua e riscaldamento, lasciandoli a patire ogni sorta di malattia, esattamente come accade alle allieve di Lowood School in Jane Eyre. Altro riferimento a Jane Eyre potrebbe essere considerata la pazza nell'attico: in questo caso si tratta di Tabitha, la tata di Charity, a cui la ragazza è affezionata come a una sorella maggiore. E, a proposito di malati di mente, la Murail denuncia la loro situazione all'interno di Bedlam, tale condizione non poteva essere migliorata neanche corrompendo i custodi disonesti, che intascavano il denaro riservato ai pazienti senza occuparsi di ciò per cui erano stati pagati. Anche con Dickens, Nicholas Nickleby in particolare, ci sono numerosi punti di contatto. L'istituto privato, di cui abbiamo parlato prima, che diventa una sorta di prigione, innanzi tutto, i legami dei personaggi con il teatro, poi, ma soprattutto il periodo storico e la folla di personaggi sfaccettati (animali compresi) che brulicano fra le pagine di questo romanzo. Recensione “Miss Charity” di Marie-Aude Murail Questa storia è ispirata alla vita di Beatrix Potter, ma la Murail ha voluto per la sua eroina un lieto fine in campo sentimentale, cosa che, purtroppo, la Potter non ebbe. Parimenti le eroine di Jane Auste, pur essendo per alcuni aspetti gli alter ego della loro creatrice, riescono sempre a sposare l'uomo della loro vita, cosa che Jane Austen non fece mai. Un romanzo che dovrebbe essere nella libreria di ogni adolescente, e non solo, perché, nel leggerlo, si ha l'impressione di leggere un classico della letteratura.
Recensione “Miss Charity” di Marie-Aude MurailL'AUTRICE Marie-Aude Murail è una delle più importanti autrici francesi per ragazzi. In venticinque anni ha pubblicato più di 90 titoli che le hanno portato importanti premi internazionali e la nomina a Cavaliere della legione d’Onore francese. Nei suoi libri affronta temi delicati come la crescita affettiva, l’omosessualità, i legami e la giustizia e riesce a farlo con grazia e con trascinante ironia. In Italia con Giunti ha pubblicato Baby sitter blues, Oh boy! (in Francia vincitore di numerosi premi tra cui il Prix Tam Tam, Prix Sésame, Prix Frissons Vercors, diventato anche un film per la televisione; in Italia vincitore del Premio Paolo Ungari Unicef e secondo classificato secondo al Premio Cento), Mio fratello Simple (vincitore del prestigioso Jurgendliteraturpreis alla Fiera di Francoforte 2008), Nodi al pettine (secondo classificato al Premio Cento 2013 e selezionato tra i cento libri imperdibili per ragazzi 2013 scelti da AIE, AIB e Nati per leggere), Cecile il futuro è per tutti, Picnic al cimitero e altre stranezze. Un romanzo su Charles Dickens Sito autrice su giunti.it

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