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Recensione "Momento Zero" di Luca Di Persio

Creato il 05 luglio 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Cari lettori,anche senza aspettare le vacanze regalatevi questo libro, il primo romanzo del trentaseienne Luca Di Persio. Un poliziesco anomalo, molto anomalo, contemporaneo ma con riferimenti (inquietanti) a miti di un passato recente, ma non troppo…

Titolo: Momento zeroAutore: Luca Di PersioEditore: ElliotPagine: 249Prezzo: 16,50 €Trama:Il mortale incidente d'auto in cui scompare Frank, testimone chiave di un importante processo contro la criminalità organizzata, all'inizio sembra una tragica fatalità. Polizia, giornali e opinione pubblica, infatti, sono d'accordo: si è trattato di un banale incidente causato da eccesso di velocità. Due uomini, però, Paolo Assi e Francesco Gualtieri, due persone molto diverse, notano alcune inspiegabili anomalie. A Paolo Assi, poliziotto di giorno e killer di notte, la dinamica dell'incidente gli sembra simile a quella che sette anni prima ha distrutto la sua famiglia e la sua vita. A sua volta Francesco Gualtieri, ricercatore scientifico attualmente ingaggiato dai servizi segreti, ha notato che c'è qualcosa di inspiegabile e illogico nell'incidente. Assi decide di avviare un'indagine personale sulla morte di Frank, un'indagine che lo porta a scoprire l'esistenza di un'organizzazione segreta che agisce da oltre duecento anni, infiltrata nel sistema economico, militare, politico e in grado di compiere un'impresa straordinaria definita Momento Zero: mettere in scena la morte dei propri facoltosi clienti e dare loro una nuova identità, un nuovo volto, un nuovo destino. In questa ricerca disperata e mortale che lo porterà a scontrarsi anche con il capo dell'organizzazione, Assi incrocia la propria traiettoria con quella di Gualtieri, l'unico uomo che ora potrebbe aiutarlo e al contempo la vittima predestinata dell'organizzazione criminale per cui Assi stesso lavora come killer. Sullo sfondo delle vicende dei due, si muovono però i feroci personaggi del team Zero: Costantini e gli agenti dell'organizzazione, in lotta tra loro per il controllo del potere e della misteriosa "sequenza inversa" in cui si celerebbe il segreto dell'immortalità. Un segreto che riguarda da vicino proprio Paolo Assi e la sua famiglia...

RECENSIONEQuesto libro è un diesel. Mi spiego meglio: è la sua originalità a partire a rilento. A differenza dei polizieschi classici, non c’è bisogno di arrivare alla fine per sapere chi è (uno) degli assassini, o chi sia lo psicopatico di turno. Potrei dire che formula sia, in parte, quella dell’indimenticata serie Colombo, dove prima vediamo commettere un omicidio e da pubblico già sappiamo chi è stato senza aspettare la fine, in barba ai soliti guastafeste che ce la rivelano prima, come scrivo di consueto relativamente ai gialli. Così ho reso omaggio anche al mio idolo Peter Falk. Ed in barba anche agli altri recensori, senz’altro più bravi di me, non ho la benché minima intenzione di rivelarvi alcun indizio del perché un romanzo poliziesco tra tanti altri diventi un ottimo ed originale romanzo: mi è infatti capitato di leggere altre recensioni di Momento Zero e immodestamente, non le avrei gestite così, rivelando i nomi di personaggi famosi che l’autore ha citato nella vicenda, ad esempio.

La bellezza e la peculiarità di questo libro non deriva dalla presenza di delitti, poliziotti più o meno sani di mente e criminalità organizzata. Questi sono gli elementi con i quali inizia, ma non saranno certo questi a tenervi incollati alle pagine, ansiosi di sapere come prosegue la storia.L’inizio ve lo dico: un tipo “disturbato (senza aggiungere altro) uccide tre figli di papà, tre fighetti; molto provocatoriamente parlando, visti gli stereotipi che rappresentano, dalla macchina al vestire e allo “sballo”, e da come si esprimono, non ci si meraviglia che gli capiti una cosa del genere. Poi ci sono le indagini, il commissariato Tuscolano, il sospetto di regolamento di conti, le “famiglie” mafiose, la morte di un uomo testimone del processo (già lo avete letto nella trama).

Quello che nella trama nel ribattino della copertina non c’è (meno male, sennò si renderebbe un pessimo servizio all’autore ed all’editoria in genere), sono le origini dell’organizzazione segreta (anche questo è nella trama). Non si evince dalla trama l’abile gioco dell’autore nel trasformare vicende di criminalità purtroppo all’ordine del giorno, in un thriller direi “esoterico”: storia di una sorta di setta (e spero che l’allitterazione aumenti la suspance), storia di colpi di scena dove i forti diventano deboli – più di quanto succeda abitualmente nei gialli e nei polizieschi – storia di gerarchie familiari e di identità rinnovate.

Dallo squallore di particolari truculenti (dita mozzate, sangue, droga, violenza) Di Persio prende il via per creare un racconto degno di una spy story di alta qualità. Anche il registro si adegua perfettamente ad ogni personaggio: i fighetti strafatti, prima di essere assassinati parlano da spacconi, Alex è un criminale, ma anche una sorta di parvenu: si circonda di oggetti costosi e veste abiti firmati perché ha origini terra-terra. Non è abbastanza furbo e farà una brutta fine, schiavo dei suoi istinti rimasti terra-terra, appunto. Il linguaggio del “Gran Maestro” per così dire, dell’organizzazione è ancora diverso per tono e registro. Non ci si aspetta che da una pagina di cronaca e da un commissariato di periferia lo scenario si trasformi in uno internazionale, e i delitti ed i criminali - non sembri cinico - passano in secondo piano: storia di potere settario, di iniziazioni e, vedrete, anche di alchimia….


Per citare un elemento che troverete nel romanzo, il romanzo stesso è una mise en abîme di un poliziesco… Leggendolo scoprirete a quali delle parole della frase in francese mi riferisco, e perché: vi consiglio di farlo.
L'AUTORELuca Di Persio vive a Roma, dove è nato nel 1975. Questo è il suo primo romanzo.

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