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Recensione: "Nell'abisso profondo" di Tom Piccirilli

Creato il 08 settembre 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario

Recensione: "Nell'abisso profondo" di Tom Piccirilli

Pubblicato da Valentina Bettio Titolo: Nell’abisso profondo Titolo Originale: A lower deep Autore: Tom Piccirilli Casa editrice: Gargoyle Pagine: 224 Prezzo: € 12,90 Trama: Un misterioso narratore, noto con il solo nome di “Maestro invocatore”, si trova inesorabilmente coinvolto in una feroce lotta contro il leader della sua vecchia congrega, Jebediah DeLancre. Questi, a dieci anni dalla violenta distruzione della precedente Coven – cui entrambi appartenevano – ha riunito un gruppo di streghe e zombie per costringere Cristo a tornare sulla Terra e scatenare così l’Armageddon prima del tempo. Ma è davvero questo il fine ultimo del suo malvagio progetto o un sogno ancor più inconfessabile e pieno di tracotanza: quello di dominare la terra? E se il suo piano, invece, rispondesse a un’esigenza più umana: ottenere finalmente l'assoluzione dei propri peccati per ricongiungersi con se stesso, tornando così a un originario stato di purezza?
RECENSIONE Tom Piccirilli è un autore americano di successo, assai prolifico – la sua bibliografia conta più di 100 titoli tra novelle, serie e raccolte – e apprezzato dal pubblico di casa, ma praticamente ignoto al pubblico italiano, se non per il suo unico libro tradotto anche nella nostra lingua, “Padre delle tenebre” (editore Sperling & Kupfer) che, a dirla tutta, non ha impressionato positivamente i nostri connazionali. Dedito in particolare ai generi Mistery, Horror e Thriller, sforna una media di almeno 3 libri all’anno e, tra la vastissima collezione di titoli che ha già pubblicato, la casa editrice Gargoyle ha deciso di proporci “Nell’abisso profondo” che, come gran parte dei suoi libri, ha riscosso un enorme successo di pubblico in America: commenti positivi e valutazioni altissime sono il background che accompagna l’alias d’oltreoceano di questo libro (A lower deep).

Questo libro ben si presenta anche nella sua veste italiana, con la sua trama intrigante quanto basta e il suo misterioso protagonista, noto solo come “Il Negromante”, che sembra essere destinato a svelarci grandi segreti magici e guidarci verso un esito catastrofico condito da risvolti psicologici che gli donano una connotazione di umana fragilità. Il biglietto da visita di “Nell’abisso profondo”, unito ad una copertina graficamente appagante (che non guasta mai), è quindi di tutto rispetto, ma una volta iniziata la lettura ci si ritrova ben presto a covare i primi dubbi e le prime perplessità: tra frasi apparentemente senza significato – e qui rimarrà sempre il dubbio di una traduzione approssimativa, che potrà essere fugato solo dalla lettura del libro in lingua originale –, termini esoterici snocciolati random, conversazioni che proseguono senza un filo logico – con botta e risposta tra il protagonista e il suo demone che non seguono nemmeno lo stesso filo conduttore. Un po’ come se alla domanda “ci fermiamo a prendere un caffè?” ottenessimo come risposta “avrei dovuto portarmi un maglione” – ed eventi che si susseguono senza un’apparente concatenazione, ci si chiede quale sia il segreto del successo di questo libro tra i lettori americani. Vero è che il Negromante ha un passato pieno di sofferenza che lo tormenta ancora oggi e che, forse, tanto sano di mente non lo è davvero, ma l’effetto complessivo di tutti questi elementi è quello di annientare in modo quasi definitivo la godibilità della lettura, facendo emergere forti dubbi sulla validità dell’intero libro. Personaggi ed ambientazioni sono perlopiù abbozzati, risultando nebulosi e decisamente poco incisivi; le parole spese per dettagli inutili ai fini della narrazione vengono tolte a quelli che, invece, dovrebbero esserne i pilastri; buchi, anzi voragini di informazioni riguardanti gli eventi passati e quelli che si stanno svolgendo rendono difficile orientarsi nella storia, tant’è che si riesce ad avere una visione d’insieme degli elementi che la compongono solo alle battute finali e non senza un certo sforzo. Non solo un enigma di difficile soluzione o un puzzle di cui mancano alcuni tasselli, ma un vero e proprio mosaico disintegrato e quasi privo di struttura. Nell’abisso profondo” si risolleva un po' solo nelle ultime pagine quando, come già detto, finalmente gli eventi assumono un significato. L’impressione “a caldo” lasciata da questo libro, il moto di stizza con cui si gira l’ultima pagina, è inaspettatamente addolcita dalle sensazioni che rievoca “a freddo”, a distanza di alcuni giorni dalla lettura, lasciando sedimentare le informazioni e mettendo da parte il fastidio e l’insofferenza che hanno accompagnato la lettura, rimane lo scheletro di una trama che forse non era così confusa, ma che risulta tale per scelte stilistiche e narrative difficili da condividere. Il senno di poi non ha mai risolto nulla, ma se queste poche 200 pagine fossero trasformate in un tomo più ricco di dettagli e descrizioni le battaglie diventerebbero coinvolgenti e non un insieme di fredde parole che si susseguono nero su bianco, la sofferenza del Negromante diventerebbe reale, la follia dei propositi dell’ex capo del suo Coven, Jebediah, sarebbe inquietante e l’intero libro susciterebbe ben altre sensazioni; se questo libro fosse solo la bozza di “Nell’abisso profondo” potrebbe essere una bozza promettente, ma come lavoro finito risulta difficile da apprezzare. L’AUTORE: 

Tom Piccirilli (1965) è uno scrittore americano estremamente prolifico. Ha pubblicato più di 150 opere negli Stati Uniti, spaziando dall’horror al fantastico, dal thriller al racconto erotico, aggiudicandosi il prestigioso Bram Stoker Award per ben quattro volte.Nell’abisso profondo è il suo secondo titolo edito in Italia dopo Padre delle tenebre (Sperling & Kupfer, 1993).

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