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Recensione "Non sarà mai inverno" di Andrew Nicoll

Creato il 05 ottobre 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario

Recensione "Non sarà mai inverno" di Andrew Nicoll

Pubblicato da Elisabetta Bricca
"Così è l'amore. È una cosa personale. Se ami, non servono mausolei."
Cari lettori, oggi, recensisco un romanzo che mi è rimasto nel cuore: Non sarà mai inverno di Andrew Nicoll, edito da Sonzogno.
Titolo: Non sarà mai inverno
Autore: Andrew Nicoll
Prezzo: 18.50 euro Pagine: 432
Editore: Sonzogno
Trama: Tibo Krovic è sindaco di Dot, una piccola città sperduta sulle rive del Baltico. È un uomo buono, gentile, puntuale come l'orologio del municipio che ci sia da celebrare un matrimonio, rendere visita a una scuola o dirimere una lite tra i cittadini. Ma in fondo al cuore Tibo nasconde un'ombra: ama in segreto e senza speranza la bella Agathe Stopak, la sua segretaria, "bianca e sinuosa come una gru" soprattutto quando è baciata dai raggi del pallido sole che talvolta inonda la sua scrivania. A Dot, dove il gelido vento del Nord soffia tutto l'anno, gli innamorati non hanno vita facile. Essere ricambiati in amore è una rarità, e ne sa qualcosa la stessa Agathe, prigioniera di un matrimonio infelice. Per Tibo e per Agathe nulla sembra essere più lontano dell'amore. Ma un giorno qualcuno si accorge di loro, una magica presenza che dall'alto di guglie di pietra e statue erette in suo onore vede tutto e sa tutto. È Walpurnia, la santa barbuta che da secoli veglia sui dottiani, e che ha appena deciso di far nascere negli animi sensibili dei due protagonisti un desiderio incontrollabile, che sconvolgerà i loro destini e le vite degli abitanti di Dot per gli anni a venire. Sospeso tra fiaba, leggenda, realismo magico e umorismo scozzese, un romanzo sul senso dell'amore, che crediamo inaccessibile, e poi un giorno, quando riusciamo a fare il primo passo, scopriamo che ci cambierà la vita.
RECENSIONE Una romanzo d’amore come non ne leggevo da tempo, a riprova che esistono ancora libri, e autori, capaci di farci sognare. Non sarà mai inverno è la storia di Tibo Krovic, sindaco di Dot, e di Agathe, la sua segretaria. Un amore vissuto in segreto, che sembra destinato a rimanere solo un sogno, finché Walpurnia, la santa barbuta patrona di Dot, che con la sua statua capeggia la città dall’alto, non decide di gettare una specie di incantesimo sui i due protagonisti, facendo nascere in loro un sentimento incontrollabile.

L’ambientazione è quella onirica che si ritrova nelle favole. Un paesino che si affaccia sul Mar Baltico, fatto di case circondate da giardini composti, piccole lanterne e vialetti di piastrelle blu. Un piccolo centro di vicoli e tram che procedono lenti su rotaie che si snodano verso il suo cuore storico. Si respira incanto, l’aria chiara e pungente del nord, e il profumo dei dolci e del caffè. 

Lo stile narrativo di Nicoll irradia poesia: tipico humor scozzese e capacità evocativa trasformano le pagine di questo romanzo in piccoli gioielli preziosi da conservare, e frasi da appuntare sul nostro bloc notes personale. I personaggi sono caratterizzati da quella dolce nostalgia e svagatezza che mi ha ricordato in parte quelli di Heinrich Boll in "Opinioni di un clown". Il terrore di non poter comunicare l’intensità della proprie emozioni, di perdere anche solo un piccolo istante della persona amata, la paura di non dire o dire troppo. E’ ciò che teme Tibo: tanto è l’adorazione che prova per Agarthe che si limita a osservarla da lontano, nel terrore che anche un minimo gesto possa rovinare la bellezza del sentimento che prova. Agarthe da parte sua è, all’inizio, incredula, titubante, finché non decide di riappropriarsi di se stessa per lasciarsi andare tra le braccia di un destino già segnato, che non può contrastare.

Cominciano così i primi pranzi insieme a “L’Angelo d’Oro” su cui regna incontrastata la figura di Mamma Cesare, “di un’antichissima famiglia di streghe”, come spesso ama ripetere ad Agarhte, che incontra nella sua stanza privata per esilaranti pronostici sul suo futuro. Gli sguardi, tra Tibo e Argathe, si fanno meno timidi, le parole più intime, sotto lo sguardo perseverante di Santa Walpurnia, che tutto vede e tutto controlla. Comincia, così, una storia d’amore che non potrete dimenticare, tra sospiri, tremiti del cuore, e qualche lacrima. Un sentimento che sboccia lentamente, con tenerezza e rispetto, come la corolla di un fiore perfetto e delicato, tra la neve e il cielo cangiante di Dot, e che saprà porgersi con caparbia purezza sopra le miserie umane, perché, si sa, citando il vecchio, caro, Ovidio: Omnia vincit amor, l’amore, quello vero, vince tutto. L’AUTORE
Andrew Nicoll è nato a Dundee, in Scozia, 49 anni fa. Da sempre vive tra i vicoli del villaggio di pescatori dove la sua famiglia risiede da generazioni. Ha tre figli che frequentano le stesse scuole che ha frequentato lui da bambino e sostiene che Dundee è l'unico luogo dove vuole stare perché quando guarda il mare, seduto davanti alla porta di casa, sa esattamente qual è il suo posto nella mappa del mondo.

E' giornalista e ha pubblicato vari racconti. Non sarà mai inverno è il suo primo romanzo e ha vino il prestigioso premio Saltire per la miglior opera d'esordio. 

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