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Recensione "Ophelia e le officine del tempo" di Emanuela Valentini

Creato il 30 marzo 2013 da Alessandraz @RedazioneDiario

Pubblicato da Valentina Bettio

Cari lettori, siamo felici di proporvi la recensione della nuova produzione letteraria di Emanuela Valentini, Ophelia e le officine del tempo, non solo amica, ma anche scrittrice promettente. Una nuova giovane voce che  ci sta regalando titoli interessanti e molto piacevoli. Ophelia e le officine del tempo ci porta in una Londra un po' steampunk, scenario di un'avventura emozionante.

Recensione
Titolo: Ophelia e le Officine del Tempo Autore: Emanuela Valentini Prezzo: 1.99 € Pagine: 345 Editore: GeMS Formato: Digitale Data pubblicazione: 14 Marzo 2013 Trama: Londra, 1921. Tra la neve sporca di fuliggine, i fumi delle ciminiere e la povertà dell’East-End, Ophelia Johnson ripara i motori delle aeronavi in dotazione alla Società Tyler&Rogers, in pace con le sue ambizioni. Presto darà l’esame per conquistare il brevetto di collaudatore  avvicinarsi al sogno di fare l’aeronauta, come suo padre – deceduto otto anni prima in un incidente aereo, che vide il Cardinal, maestosa aeronave della Regina, schiantarsi contro una delle fiancate del Tower Bridge. Il giorno in cui, recandosi a ritirare la paga, trova il cadavere del suo capo appeso a un verricello, inizia per lei, e per quelli che la circondano, un percorso pieno di imprevisti, inusuale; in cerca della verità sulla morte di Tyler – implicato in loschi affari e vittima psicologica del potente quanto malvagio Eleazar – e sul mistero che circonda il suo passato. In un crescendo di azioni rocambolesche, diatribe etico-scientifiche, attività irregolari e locali notturni di perdizione, la storia capitolerà in un finale tragico, subito seguito da una reprise inaspettata, che introdurrà un epilogo in puro stile Steampunk.
RECENSIONE Lo scorso 14 marzo è stato distribuito l'e-book di Ophelia e le Officine del Tempo, romanzo scritto da Emanuela Valentini e selezionato tra i trenta vincitori del concorso IoScrittore 2012, organizzato dal Gruppo editoriale Mauri Spagnol.

Prima di dirvi quali sono le nostre opinioni sul romanzo, è bene precisare che Emanuela è un'amica, ma non riceverà un trattamento di favore durante la recensione. Abbiamo letto Ophelia e le Officine del Tempo come se fosse un qualsiasi altro libro, ed è stato un piacere scoprire le sue indubbie qualità. Un libro giovane che strizza l’occhio al genere Fantasy/Steampunk, creandosi una piccola nicchia nel cuore della Londra della rivoluzione industriale, che ne rappresenta la suggestiva cornice. Ophelia e le Officine del Tempo non è la primissima esperienza letteraria di questa giovane autrice – ricordiamo il suo romanzo La bambina senza cuore, pubblicato con Speechless, che ha però dato da subito prova di possedere uno stile convincente e una fantasia trascinante. Tanto che noi di Diario abbiamo deciso di proporvi una recensione a quattro mani di questo suo nuovo libro, redatta da Roberto Gerilli (in blu) e Valentina Bettio (in viola). Partiamo dall'ambientazione, primo punto di forza del romanzo. La Valentini riesce a ricreare nella mente del lettore la Londra del 1921, ma, soprattutto, riesce a far assaporare l'atmosfera carica di vapori e fuliggine. L’atmosfera tipicamente british è sottolineata anche dal clima uggioso, che aggiunge una nota cupa all’intera vicenda. Leggendo Ophelia e le Officine del Tempo si ha l'impressione di camminare per le strade londinesi, con l'impellente desiderio di salire sulla prima aeronave e farsi un giro nel cielo plumbeo – anche se, a tratti, l’estesa attenzione dedicata a dettagli riguardanti le aeronavi stesse e le loro dinamiche risulta eccessivamente puntigliosa e non del tutto utile ai fini della narrazione. A dispetto da quanto spesso accade e nonostante la cura con cui è stata costruita, l'ambientazione rimane sempre funzionale alla storia, senza appesantire la lettura o rallentare il ritmo. La forza trainante del romanzo della Valentini è però rappresentata dai personaggi, tratteggiati abilmente e così credibili da dare l’impressione di conoscerli da sempre. Si muovono perfettamente a loro agio nella Londra descritta dall’autrice e, nel complesso, ambientazioni e protagonisti si completano e si arricchiscono a vicenda. Un po’ impacciata la vicenda amorosa tra Ophelia e Duncan: l’alchimia tra i due giovani comincia a ingranare solo verso le battute finali del libro, mentre prima manca di incisività, come se l’autrice stessa non fosse ancora ben convinta della sua evoluzione. Su questo punto io e Valentina non siamo d'accordo. Personalmente trovo che il rapporto inizialmente impacciato tra Ophelia e Duncan sia coerente con i personaggi. Forse l'evoluzione dall'amicizia all'innamoramento è un po' troppo veloce, ma nel complesso la narrazione del loro rapporto mi piaciuto. L'intreccio su cui è costruito il romanzo è semplice e abbastanza lineare. Il passato della giovane protagonista si scontra con il suo presente, in una trama che coinvolge il lettore e mantiene viva la sua attenzione. Vero, anche se devo aggiungere che, per quanto intrigante ed innovativa, sotto certi aspetti la trama manca di mistero: limpida e trasparente, si sente la mancanza “dell’elemento ignoto”, che avrebbe rappresentato un costume perfetto per la figura di quello che avrebbe dovuto essere un altro misterioso investigatore sulle tracce del losco traffico di tempo, la cui identità, invece, salta immediatamente agli occhi, come se fosse illuminata da un riflettore. Un piccolo dettaglio che avrebbe aggiunto un po’ di pepe alla vicenda.

Gli aspetti relativi alla vendita e al consumo del tempo avrebbero avuto bisogno di una descrizione più accurata ma le regole stringenti imposte dal torneo non hanno permesso all'autrice di rivedere e migliorare il testo. Per fortuna di tutti, questa mancanza non pesa eccessivamente sull'equilibrio della narrazione, che risulta sempre godibile. Questa volta sono io a non essere d’accordo con Roberto: trovo che trattare la vendita del tempo come semplice corollario alle attività del perverso Eleazar si sposi alla perfezione con il fatto che Eleazar stesso non ha, in realtà, molto interesse nel perpetrare questo genere di traffico, che ha invece il solo scopo di fungere da raccolta fondi, per così dire, per finanziare quello che è il suo vero proposito. I risvolti perversi di quest’attività permettono di ben delineare la mentalità malvagia e la povertà di sentimenti di questo personaggio, senza risultare pesante o invadente. Ottimo al fine di caratterizzare il personaggio e dare corposità alla trama, non penso questo elemento abbia bisogno di essere esteso ulteriormente. In definitiva, a prescindere da qualche aspetto che si può apprezzare o meno, penso che Ophelia e le Officine del Tempo sia un buon romanzo, perfetto per passare qualche ora di buona lettura e, soprattutto, per perdersi tra i vapori della vecchia Londra. E qui finalmente io e Roberto concordiamo: un romanzo da leggere, per inoltrarsi con Ophelia tra le suggestive strade e nel cielo di Londra e vivere insieme a lei questa appassionante avventura.


Recensione
L'AUTRICE
Emanuela Valentini vive e lavora a Roma, ma è Londra la città dove il suo cuore si sente a casa. Le cose che preferisce fare sono leggere, scrivere, preparare dolci per regalarli, fare fotografie. Adora i classici della letteratura ottocentesca per lo stile inimitabile e i temi trattati, ma legge di tutto. Crede nel potere educativo e curativo dei libri, delle parole. Scrivere, per lei, è essenziale come il respiro. Da qualche mese è entrata a fare parte della Redazione di Speechless. Autrice di strane storie, ha un romanzo weird nel cassetto, insieme a un enorme racconto di natura indefinibile di cui preferisce non parlare prima di averci messo pesantemente mano. Il 7 marzo 2013 ha visto la luce la pubblicazione l’opera giunta tra i trenta finalisti del Torneo Letterario IoScrittore 2012, Ophelia e le Officine del Tempo, che sarà pubblicata con il marchio GeMS. Il suo racconto Cronache di un mercante di stelle comparirà nell’antologia di prossima uscita per GDS Editore. Il 25 marzo ha pubblicato per Speechless Books, il contenitore culturale promosso da Speechless MagazineLa bambina senza cuore, una vecchia fiaba, riscritta e curata, amata tanto da cucirle intorno un abito di lucente splendore.
Emanuela Valentini su facebook
Sito La bambina senza cuore


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