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Recensione | Poldark 1×02, A Game of Opposites

Creato il 16 marzo 2015 da Parolepelate

Bentornati instancabili viaggiatori! C’è ancora posto in carrozza, o se preferite correre contro il vento che sferza la costa, a voi la scelta. Il nostro appuntamento settimanale con Poldark ci permette di non rinunciare a tutto questo, e come sempre, spolverando il nostro mantello acquistato di fresco, ci ritroviamo con occhi sognanti ad osservare lo splendido e selvaggio paesaggio della Cornovaglia mentre avanziamo verso un’epoca lontana.

Recensione | Poldark 1×02, A Game of Opposites

C’è tanto da fare e tanto da dire di questo secondo episodio, che marca un passaggio ed una crescita graduale, sia nei personaggi che nelle vicende di questa saga libro-televisiva apparentemente già rinnovata per una seconda stagione.

E’ un episodio giocato interamente sui parallelismi e sull’esasperazione di contrasti e gelosie, che non riguardano solo il cuore ed i suoi mutamenti, e che si consuma molto velocemente, forse quasi di fretta.

Recensione | Poldark 1×02, A Game of Opposites

C’è l’abile scaltrezza dei Warleggan e la loro volontà di espandere i loro affari e trafficare, ai danni di chi non ha ancora compreso quale strada intraprendere. Francis, infatti, è l’ago della bilancia in molte delle vicende di questo secondo capitolo, ma è un ago instabile, che ha bisogno di una tara e molto spesso, qualora i piatti della bilancia vengano riempiti, non riesce a sostenere il peso di ciò che porta, lasciando tutto cadere al suolo. E’ instabile per come gestisce anche il suo rapporto con Ross, alimentato in questa incertezza dalle gelosie imperanti e dalle illusioni di Ross stesso, ed in egual maniera, continua ad essere un sostegno instabile nella faccenda di Verity.

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Ricordate? Vi avevo detto che la sindrome di Lady Edith avrebbe colpito anche Verity e così è stato. Sebbene su carta stampata le dinamiche abbiano tempi più lunghi, in questo caso gli sceneggiatori hanno condensato la vicenda Cpt.Blamey-Verity in poco tempo per forza di cose. Al vederla infatti così, digiuni di un minimo di storia pregressa, sembrerebbe quasi una cosa esagerata, poiché ammettendo pur la passione bruciante, una velocità tale d’incontri e volontà non era atipica per l’epoca, ma avrebbe voluto le sue tempistiche. Eppure c’è tutto quel che dovevate sapere in quei pochi minuti, ossia il tormento di Verity e di Cpt. Blamey che forse è stato poco caratterizzato ma che, al pari di Ross, è un’ anima in pena macchiato da una colpa commessa in passato e per la quale non riesce a darsi pace, in cerca di redenzione e soprattutto di Amore. La mala sorte sembra però seguirlo ovunque vada e dunque, per il momento, la passione spirituale ed intellettuale per Verity deve essere messa da parte, soprattutto dopo il duello intrapreso ed il conseguente sanguinolento esito.

Recensione | Poldark 1×02, A Game of Opposites

Verity in tutto ciò è chi ne esce più sconfitta, e mi permetto di dire, non si può non simpatizzare per lei. Lo ammetto, sono un’accesa sostenitrice di tutto il Team Edith unito, e vedendo ma soprattutto leggendo di Verity, non si può non amarla.
Una cosa che mi ha fatto riflettere, e che dovrebbe far riflettere anche voi, è come venga definita in questo episodio ‘plain’ in contrasto con Elizabeth, decisamente molto “più” di lei in tutti i sensi. In Inglese, plain quando usato per descrivere le persone, non si riferisce solo ad una semplicità genuina, ma quasi ad un piattume monotono e senza caratteristiche distintive, e non ha un’accezione positiva. Ecco perché è stata accurata la scelta di quell’aggettivo proprio per descrivere Verity, e porla ancora una volta a confronto con Elizabeth.
Badate bene, con ciò non voglio dire che Verity sia monotona o bruttina, semplicemente è la Jane Eyre di turno, è colei la quale non brillerà mai per bellezza, ma è sempre li a disposizione di tutti, dal versare il té per suo padre con estrema pazienza e devozione, al fungere da spalla su cui piangere per Ross…e spesso (troppo spesso) viene data per scontata, tanto da essere relegata a mera tappezzeria, soprattutto quando nei paraggi c’è lei, Elizabeth.

Recensione | Poldark 1×02, A Game of Opposites

Elizabeth e i suoi tormenti. Lei che rispecchia l’instabilità di suo marito mostrandosi a sua volta una banderuola al vento, eternamente indecisa ma travolta dagli eventi. Donna angelo fedele ma ancora col cuore in tumulto e con un accenno di pentimento.
Continua ad essere inserita in scene in cui non era presente su carta, ma viene fatto (suppongo) per farci capire come Ross sia esasperato ancora dalla sua presenza-non presenza costante.
Mi spiace, non riuscirei a farmela andar giù in ogni caso proprio per la sua ignavia, per il suo non voler prendere posizione e limitarsi a frignare qualora si trovi in crisi, mostrando il suo mascherone di disappunto e di altezzosità mascherato da un’indiscutibile ed algida bellezza.
Plauso divertito invece, in senso opposto, alla capacità di intraprendenza della signora e signorina Teagues, che cercano di muoversi per “sistemarsi” senza passare dalla De Filippi, nonostante la busta venga per loro inesorabilmente chiusa da Ross.

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Piccola nota dal cartaceo: Ross al famoso ballo in realtà HA danzato con la ragazza per poi evitarla fino alla fine di questo, dandole così falsa speranza per mero divertimento. Ecco spiegato così il motivo della visita al bel Poldark e delle mire della madre, poi disilluse dal suo burbero temperamento.

Arriviamo a lui, Ross, etichettato “la disgrazia della famiglia” da suo zio (*minispoiler* tanto campi comunque poco è questione di puntate, ndr).
Ross funge in realtà in questo secondo atto da ago della bilancia decisamente più solido, e seppur vacilli spesso e volentieri, pianta dei punti fissi nella sua vita, sia a livello minerario, sia dando valore al lavoro di chi non può contare su nulla se non sulle sue braccia – per la gioia di Jud e Prudie. Stessa cosa fa con Demelza, soprattutto quando, dopo essersi ripreso dalle mareggiate degli eventi, capisce che il ruolo della fanciulla nella casa ha il suo peso.

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Demelza, infatti, si dimostra selvaggiamente spaurita come sempre ma inizia a delineare il suo carattere fiero, sia in senso proprio di fierezza, ma anche di ‘fiera’ inteso come rustica bestiolina con le proprie inclinazioni e le proprie piccole libertà e volontà di affermazione. Una che non ha più paura di mostrare il suo grazioso ringhiare di difesa.
Vediamo Ross realizzare tutto questo (vuoi anche dopo la notizia di Elizabeth in attesa) sulle scogliere vicino alla miniera, dove Demelza nel dichiarare la sua appartenenza a Ross e alla sua tenuta, assume quindi una posizione netta, schierandosi dalla parte della sua nuova vita e di una (ri)trovata pseudo-indipendenza.

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Is it a bird? Is it a plane? No, it’s Sup..er..Demelza

Ancora una volta l’uso dei termini inglesi non è casuale. ‘I belong here’ è quanto di più profondo senso di appartenenza ci possa essere, usato non solo per descrivere quel luogo che chiami casa, perché, when you belong to someone appartieni a qualcuno totalmente, negli affetti e nella volontà di scegliere di esserci. Non è un dipendere passivo ma attivo, e dunque capiamo il perché Ross sorrida compiaciuto all’osservarla di fronte a lui. Demelza sta crescendo e sta acquisendo la sua identità, dichiarando fortemente di non voler avere nessun altro posto al mondo se non quello. Lì ed ora.

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Un plauso particolare in questa puntata quindi proprio a lei, Eleanor Tomlinson, che alterna la fanciullezza ruvida e rozza di Demelza, alla sua presa di coscienza come fanciulla in progress, come futura donna con le sue passioni ed i suoi sentimenti.
Non era semplice rappresentare questo passaggio in live action ma lei ci è riuscita più che egregiamente.

E dunque, il trailer in calce ai 58 minuti consueti di puntata, non ha fatto altro che far accrescere la nostra voglia di tornare qui, soprattutto perché abbiamo visto ci saranno scontri ma soprattutto………incontri.

E se ancora non vi siete riprese dal bagno a mare con uscita d’effetto (stile Raoul Bova in “Piccolo Grande Amore” – inserire riferimento ai “filmoni” trash anni 90 qui), queste gif sono tutte per voi.

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In conclusione non vi anticiperò nulla, ma chiudendo per ora questo capitolo fino alla prossima settimana, vi lascio come sempre al crocevia e vi attenderò fiduciosi, sempre che vogliate proseguire con noi questo splendido viaggio in carrozza.

-Notforyourears

P.S. In attesa del trailer disponibile sul tubo, vi lascio sognare con le magiche atmosfere lievemente “celticheggianti” della sigla d’apertura <3"><3"><3"><3

Ringraziamo: Serie Tv Mania | DemiMovie | Aidan Turner Italia | Gli attori britannici hanno rovinato la mia vita | Blends of Scotland, Ireland, UK: Ladies’ perfect Tea


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