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Recensione "Promessi Vampiri. The Dark Side" di Beth Fantaskey

Creato il 03 dicembre 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario

Recensione "Promessi Vampiri. The Dark Side" di Beth Fantaskey

Pubblicato da Valentina Coluccelli UN MATRIMONIO DA SOGNO UN AMORE IMMORTALE UN REGNO OSCURO DA GOVERNARE
Titolo: Promessi Vampiri. The Dark side
Titolo originaleJessica rules the dark side Autrice: Beth Fantaskey Editore: Giunti  Collana: Y Pagine: 628 Prezzo: 16,50 Data Uscita: 19 ottobre 2011 TramaTra le nebbie della Transilvania, nello spettrale castello dei Vladescu, Jessica sta cercando di adattarsi al difficile ruolo di principessa e di fresca sposina vampirizzata. Per amore di Lucius ha cambiato paese, abitudini alimentari (da vegana convinta ora si nutre di solo sangue) e anche il nome. Ora è Antanasia, futura regina dei vampiri. Strani incubi però tormentano le fredde notti della ragazza, paletti di frassino insanguinati turbano i suoi sonni e solo la vicinanza del bellissimo marito riesce a rassicurarla. Sono sogni premonitori: i parenti zannuti e reazionari di Lucius stanno tramando un complotto per distruggere la pace fra i Dragomir e i Vladescu e per impedire l'ascesa al trono di Lucius e Antanasia. Quando il marito verrà ingiustamente incarcerato nelle segrete del castello, Jessica-Antanasia dovrà affrontare con coraggio gli oscuri nemici. Con l'aiuto della sua migliore amica e del rinnegato della famiglia Vladescu, un vampiro pacifista che fa surf, Jessica riuscirà a smascherare il tradimento e i due protagonisti si avvieranno felici verso l'incoronazione.

RECENSIONE “La paura è la tomba più temibile, perché ti seppellisce vivo.” Questo secondo appuntamento con Antanasia e Lucius è inatteso ma davvero benvenuto; inatteso perché non era inizialmente nei programmi dell’autrice1, e benvenuto perché il libro precedente aveva chiuso con un’eccessiva fretta i capitoli finali ambientati in Romania, impoverendo il climax e deludendo parzialmente le aspettative di chi aveva ampiamente goduto della prima parte della storia, quella che si svolge in America. Il volume si apre con quello che costituisce una sorta di lungo prologo al libro, il racconto The Wedding (vedi nota 1), che racconta l’iniziazione di Antanasia, sognante e intimorita insieme, alla vita da principessa e a un’esistenza da vampiro accanto a Lucius, e i necessari ma sofferti addii ai suoi genitori, alla sua vita da liceale americana e più profondamente a Jessica stessa, la ragazza che è stata per diciotto anni. Ma il libro, cui The Wedding fa da introduzione, si impegna da subito a smontarne uno a uno le speranze, la magia, il romanticismo, i progetti per il futuro, e si apre e sviluppa all’insegna del tentennamento, della paura e soprattutto del tradimento. Antanasia e Lucius, infatti, già pressati dagli intrighi e dai giochi di potere degli Anziani, cadono nella rete di un misterioso traditore che, grazie a molteplici inganni, riesce a indebolire e confondere lei e a far incarcerare lui.
In un certo senso, la sensazione di tradimento accompagna inizialmente anche il lettore. E non nel senso che egli partecipi alla storia e ai destini dei suoi protagonisti (empatia che per fortuna si realizza piacevolmente nell’ultima parte della storia), ma perché il libro sembra tradire la freschezza, l’ironia, l’originalità e persino il tono leggero apprezzati nel primo capitolo. Con questo seguito sembra di trovarsi in un’altra storia, pesante, seriosa e un poco desolante, dal ritmo lentissimo, dai toni cupi, dalle atmosfere oscure, dai contenuti drammatici affrontati però troppo spesso con eccessiva superficialità. La caratterizzazione della protagonista Antanasia appare snaturata, il personaggio sembra aver perso la propria personalità, le proprie convinzioni, quella mente brillante e razionale che aveva reso tanto efficaci il suo ruolo e le sue reazioni nel primo libro. Il lettore non può contare sul personaggio che conosce e che ha imparato a stimare e, anzi, quasi lo vive come un possibile antagonista per il buon esito della storia, visto che Antanasia non fa altro che sbagliare fidandosi di chi non dovrebbe e soprattutto non fidandosi di chi dovrebbe (Lucius in primis e poi Raniero), se non sempre con un certo ritardo. Nonostante questo e forse proprio in forza di questo, è indubbiamente gratificante poi vivere la sua presa di coscienza, graduale ma inesorabile, il suo confrontarsi con quella che era, con le aspettative illusorie avute, con il futuro che veramente desidera. Ma soprattutto con la natura che le è propria ma che ancora deve scoprire e imparare a conoscere, la sua anima vampira con il retaggio coraggioso, tenace e anche violento della sua stirpe e in particolare della sua favolosa madre biologica. Forse un lettore più giovane si entusiasmerà giustamente davanti alle plateali vittorie e rivincite di Antanasia dinnanzi al Consiglio degli Anziani, più volte ripetute anche se a stadi differenti di successo, sino al trionfo finale:
“Capii all’istante – così come tutti gli altri, il vecchio Flavio compreso – che quella che avevamo di fronte non era solo una principessa in jeans e stivali. Ci trovavamo al cospetto della futura regina.”
Ma da lettrice più in là con gli anni quale sono, ho invece trovato tali scene, che evidentemente proiettano verso un futuro di ulteriori crescita e conquista, meno potenti di quelle in cui Antanasia si riappacifica col proprio passato e con quello della propria stirpe. Sono toccanti i brani in cui la principessa sconfigge le proprie paure e con fiera volontà si accosta alla verità della morte dei genitori, all’ineluttabilità della propria morte e di quella dell’uomo che ama, e all’eredità che la sua madre biologica le ha lasciato:
“È giunta l’ora di dirsi addio, Antanasia. Ma voglio che tu sappia che sono pronta ad affrontare serenamente quello che mi aspetta. E se stai leggendo queste parole significa che lo sei anche tu.” Non specificava per cosa dovessi essere pronta, ma intuii che si riferisse a tutto, dal matrimonio con Lucius al ruolo di sovrana, al destino che ci aveva fatte incontrare in quel luogo in una gelida notte d’inverno, dopo quasi diciannove anni dalla sua scomparsa. Richiusi il diario e lo infilai in una crepa nel marmo, fra le bare dei miei genitori. Quello fu il mio personale omaggio. Il mio modo di dire: <<Sono pronta>>.”
Il personaggio più riuscito è invece Lucius, che ora che si trova nel mondo cui appartiene sfodera notevoli saggezza e regalità. L’ironia vincente con cui scriveva le lettere allo zio nel primo libro è andata in parte perduta, e risulta meno cinica e insinuante nelle mail che qui scrive invece al fratello Raniero; ma la sua sagacia e la sua intelligenza sono ancora più efficaci. La maturità che ha conquistato da quando un anno prima era capitato nella vita di Jessica per pretenderla in moglie (e assassinarla subito dopo le nozze), fa di lui un uomo protettivo, onesto, lungimirante. Stralci di lettere scritte durante la sua debilitante prigionia in cui parla di Antanasia, della nostalgia che ha di lei e della preoccupazione che opprime il suo cuore che possa accaderle qualcosa di male, sono tra i brani più intensi del libro.
“Avrei volentieri dato tutto quello in cui credo come sovrano, per non dire la mia (forse unica?) occasione di salvezza, pur di trascorrere qualche istante con lei. E ora non riesco a fare altro se non tentare di richiamare alla mente il suo volto… Dimmi che non mi sto sbagliando, che non è stato solo un sogno. Lei ERA lì, vero?”
Brani intensi che risaltano maggiormente in un libro che di intensità non ne possiede molta purtroppo, sia per uno stile un po’ superficiale proprio dell’autrice, sia per l’utilizzo ripetuto di uno schema narrativo che interrompe le scene clou sul più bello, raccontandone poi il seguito solo successivamente tramite un flashback; forse l’intento è quello di creare attesa, invece l’esito è un impoverimento emotivo, perché la scena risulta spezzata e il pathos perduto irrecuperabile. L’intrigo che mette con le spalle al muro i due protagonisti è invece ben congeniato, e l’autrice conduce il lettore passo dopo passo, intuizione dopo intuizione, verso la scoperta degli assolutamente insospettabili colpevoli, regalando l’impressione di arrivare alla verità insieme ad Antanasia, Raniero e Mindy.
Un libro in crescendo dunque, che annoia e delude un poco nella prima parte, ma che riesce a riprendersi molto bene nella seconda, al punto da sperare di poter leggere ancora di Lucius e Antanasia e magari, chissà, dell’arrivo di un piccolo erede al trono dei vampiri
1 L’autrice, sulla scia del successo di Jessica’s Guide to Dating on the Dark Side (in Italia Promessi Vampiri), serializzò sul proprio sito (QUI) un racconto che intendeva dare maggior respiro all’affrettato finale, intitolato The Wedding; durante una conversazione su FB fu lei stessa a dirmi che tale racconto era solamente un dono fatto ai propri fans che – purtroppo - non avrebbe mai ottenuto una forma cartacea. Quindi la Fantaskey all’epoca riteneva The Wedding una conclusione definitiva e non aveva ancora in progetto di scrivere un “vero” seguito alla storia di Lucius e Antanasia.

L'AUTRICE
Beth Fantaskey vive in Pennsylvania, è sposata e ha due figlie. "Promessi Vampiri.The dark side.", che ha come prologo il matrimonio tra Lucius e Jessica, è lo straordinario sequel dell’acclamato “Promessi Vampiri”, già pubblicato nella Y. Sito dell'autrice QUI

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