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Recensione, QUANDO C'ERA MARNIE di Joan G. Robinson

Creato il 17 maggio 2015 da Leggiamo
Buongiorno e buona domenica a tutti!
Finalmente vi parlo di una mia recente (ma nemmeno troppo) lettura, Quando C'Era Marnie, un romanzo abbastanza datato (è del 1967), da cui recentemente è stato tratto un film d'animazione curato dallo studio Ghibli. Ovviamente l'ho visto subito dopo aver sfogliato l'ultima pagina, e direi che un libro VS film ci scapperà a breve!
Quando C'Era Marnie di Joan G. Robinson
| Kappalab, 2014 | pag 256 | € 15,00 |
Recensione, QUANDO C'ERA MARNIE di Joan G. RobinsonUna ragazzina solitaria e senza genitori di nome Anna viene inviata presso la casa di un'attempata coppia in un paesino in riva al mare, nel tentativo di spingerla a socializzare con altri bambini della sua età. Nonostante i tentativi, Anna continua a preferire la solitudine, finché durante le lunghe passeggiate nella natura, decide di attraversare la baia in barca, e nei pressi di una grande casa sulla palude apparentemente disabitata incontra una misteriosa ragazzina bionda in camicia da notte di nome Marnie, sola come lei. Le due diventano amiche inseparabili e passano intere giornate a giocare e chiacchierare, ma per qualche incomprensibile ragione a volte si perdono di vista all'improvviso, pur senza allontanarsi l'una dall'altra. L'esplorazione della zona le porta nei pressi di un vecchio mulino scuro, che però incute tanto timore a Marnie da non volere nemmeno provare ad esplorarne l'interno. Quando un conoscente di famiglia dalla bionda ragazzina arriva in visita, Marnie smette definitivamente di frequentare Anna. E allora, ritenendo che Marnie si sia stancata di esserle amica, Anna decide di andare a verificare di persona presso la misteriosa casa sulla palude, ma quello che scopre è decisamente diverso da quanto si aspettava...
Voto:Recensione, QUANDO C'ERA MARNIE Joan RobinsonRecensione, QUANDO C'ERA MARNIE Joan RobinsonRecensione, QUANDO C'ERA MARNIE Joan RobinsonRecensione, QUANDO C'ERA MARNIE Joan RobinsonRecensione, QUANDO C'ERA MARNIE Joan Robinson
Avrei dovuto leggere questo romanzo a dodici anni, eppure sono convinta che non sia mai troppo tardi per calarsi in una storia d'altri tempi, anche se questa storia è stata scritta per un pubblico di soli giovani. Ma un buon libro - se è davvero tale - se ne frega del target, dico bene? Nonostante When Marnie Was There figuri nella lista dei cinquanta titoli per ragazzi più belli mai scritti, io ne sono venuta a conoscenza solo grazie alla promozione dell'omonimo film dello Studio Ghibli; insomma come si dice, "meglio tardi che mai".
Premessa a parte veniamo al romanzo in questione. Partiamo dai lati positivi o da quelli negativi?
Ma sì, togliamoci subito i sassolini dalla scarpa. Non sono tanti i difetti, il romanzo nel complesso mi è piaciuto e le tre stelline che forse vi sembreranno poche sono una logica (e triste) conseguenza della mia anagrafe (leggasi età).
Però - e qui gli anni non c'entrano - l'edizione della Kappalab non l'ho trovata eccelsa. Nonostante una veste grafica suggestiva e curata (la cover è bellissima), il testo presenta numerosi errori. Articoli o preposizioni mancanti, verbi ripetuti due volte ma coniugati diversamente, come se il controllo fosse stato affidato a un semplice software, perché in effetti di refusi veri e propri non ce ne sono; manca il controllo dell'occhio umano a mio avviso, indispensabile e insostituibile.
Tanto per farvi un esempio andiamo a pagina 74.
"poi udì la signora Pegg rimbeccarlo arrabbiata affermando che era facile * lui parlare"
(manca "per")
"Ma come faccio con la signora Stubbs, che è così seccata e che dirige la bancarella delle torte, per cui sono incaricata * dare una mano con..."
(manca "di")
Bene, credo di aver spiegato questo punto a sufficienza, passiamo ai lati positivi?
Il romanzo di per sé è molto tenero, racconta la storia di una ragazzina introversa, un po' brusca e quasi anaffettiva, anche se in realtà Anna ha un disperato bisogno di amore. Osserva impassibile quel cerchio magico e invisibile all'interno del quale vivono tutte quelle persone che amano ridere, scherzare, andare alle feste e divertirsi in compagnia. Lei invece sta bene da sola. Lei è fuori dal cerchio.
Sua zia, preoccupata per la salute della piccola, decide di mandarla da dei parenti che vivono vicino al mare, con la speranza che Anna possa farsi degli amici e che il clima giovi alla sua cagionevole salute.
In effetti a Little Overton, Anna conosce Marnie, una ragazzina che vive in una grande villa raggiungibile a piedi solo durante la bassa marea e fin da subito diventano inseparabili, nonostante caratterialmente siano completamente diverse. Anna è un maschiaccio, ma è spontanea, sincera, genuina. Marnie invece dietro a un aspetto etereo nasconde un pizzico di malizia e alcuni suoi comportamenti sembrano artificiosi. Nonostante tutto loro sono amiche, anche se Marnie a volte scompare e Anna non si rende conto di come possa succedere. Oppure è lei ad addormentarsi e a svegliarsi all'improvviso in un altro luogo, da sola. Com'è possibile? Forse è tutto un sogno? Marnie è frutto della sua fantasia? O quel tratto di mare che attraversa tutti i giorni la porta in una dimensione parallela?
Anna non lo sa. E, miei cari, non lo saprete nemmeno voi (ci stava una risata satanica, ma ve la risparmio).
Credo che questo sia uno spoiler doveroso, perché o io sono tonta (e non credo), o questo punto non viene del tutto chiarito. Ovviamente ho una mia teoria, supportata da alcuni passaggi del libro, ma non è una teoria inconfutabile.
E' anche vero che l'autrice punta l'obiettivo sull'evoluzione di Anna che poco alla volta impara ad abbassare quel muro che impediva a chiunque di avvicinarsi a lei. Inizia anche a fare dei passi, prima piccoli, poi sempre più grandi, verso quel cerchio che tanto la intimoriva. Finché non cambia, finché non accetta l'amore che le viene offerto e impara a ricambiarlo.
Quando C'Era Marnie è un romanzo sulla solitudine, sulle ferite del passato, sul potere della fantasia. A volte sognare ti salva la vita e Marnie si rivelerà una vera e propria ancora di salvezza per Anna, ma sarà anche molto altro. Cosa o chi sta a voi scoprirlo. L'autrice sotto un certo punto di vista è stata geniale, la storia verso l'epilogo prende una piega del tutto inaspettata e la verità, una volta svelata, regalerà all'intero romanzo un significato totalmente diverso da quello che si poteva immaginare. Ma la Robinson si è presa anche la libertà di lasciare alcune cose alla fantasia del lettore e chissà... magari per molti ha fatto bene, io invece non ne sono del tutto convinta.
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