Protagonisti sono Finch e Violet, due adolescenti che frequentano lo stesso istituto scolastico e che hanno in comune, in pratica, solo questo particolare. Come i più diffusi clichè vogliono, infatti, i due ragazzi sono l'uno l'opposto dell'altra: Finch è un ragazzo eccentrico, dai comportamenti strani che viene costantmente emarginato, mentre Violet è la classica ragazzina popolare sempre apprezzata da tutti. I due si incontrano, in una noiosa e monotona mattinata sulla torre campanaria della scuola..e non certo per fare due chiacchiere tra "amici". L'istinto di entrambi è quello di buttarsi ma, mentre per Finch, pensare al suicidio non è una novità, per Violet, ritrovarsi lì in alto, con sotto solo il vuoto, non è proprio una cosa "da tutti i giorni". Vedendola spaventata, Finch decide di rimandare il suo intento per salvare la giovane da un destino a cui, ovviamente, non è per niente pronta. Quasi tutta la scuola li vede ma, come spesso accade, la verità viene distorta e così, al posto di un bel "grazie" a Finch per aver salvato Violet, la sua fama di personaggio strano porta tutti a pensare che sia stata proprio Violet a salvare il giovane da uno dei suoi soliti comportamenti fuori dalle righe.
Inizia così, con un incontro casuale ed una verità travisata, "Raccontami di un giorno perfetto"..ed è un po' un controsenso se pensiamo alle circostanze che portano i due ad incontrarsi: sicuramente, un giorno in cui si medita il suicidio, non può definirsi "perfetto", ma, se devo essere sincera, forse è stato proprio questo strano accostamento a farmi proseguire con la lettura fino in fondo.
Partiamo subito col parlare dei due protagonisti: Violet è sopravvissuta ad un incidente nel quale, purtroppo, sua sorella non è stata così fortunata, mentre Finch ha alle spalle una famiglia caotica, con genitori separati e un padre tutt'altro che affettuoso. Ciò che lega i due, quindi, non è come spesso accade tra gli adolescenti, una passione comune, un hobby, uno sport, ma il dolore ed il disagio di una vita che non è come la vorrebbero e che sembra andare sempre peggio. Ben presto, scorrendo le pagine, ci rendiamo conto che in realtà Violet e Finch sono semplicemente due ancore di salvezza: lei per lui e lui per lei. Tra i due, indubbiamente, Finch mi è entrato nel cuore fin da subito per il suo buttarsi a capofitto nella convinzione di voler salvare quella ragazza così lontana dal suo mondo e, in più di una occasione mi ha fatto sorridere, mentre Violet l'ho trovata il particolare più cupo dell'intero romanzo: così negativa, così schiva e fredda da risultare a volte anche antipatica.
La narrazione avviene a capitoli alternati tra il punto di vista di Violet e quello di Finch e questo rende un po' più semplice la lettura di un romanzo che tratta di argomenti tutt'altro che semplici, soprattutto se associati a degli adolescenti. Sicuramente ci troviamo davanti ad una storia che necessita di essere "digerita" poco per volta ma, sinceramente, al di là di questo, ho sentito poche emozioni durante la lettura: speravo che sarei stata trascinata in un vortice di emozioni dolci ed amare, ma purtroppo questo non è accaduto. L'ho letto, ho apprezzato lo stile narrativo, i personaggi e la delicatezza usata dalla Niven per parlare di un qualcosa che l'ha riguardata da vicino - cosa che non è mai facile da fare - eppure, non lo so, non sono riuscita ad entrare nella storia. Ne ho letto lo sviluppo, questo si, ma ho faticato a sentire quelle emozioni, quella speranza che un libro del genere dovrebbe trasudare da ogni pagina.
Sapete che io non sconsiglio mai una lettura, perchè trovo che ogni libro sia personale: per cui spero solo che, nel leggerlo, voi possiate trovare tutto ciò che io non ho trovato.