Salve Royals!
Reign è tornato dopo le vacanze di Pasqua – magari le mie fossero state lunghe quanto questo hiatus – e subito mi ha fatto risalire tutta la cioccolata che avevo mangiato. Ed era tanta, credetemi.
Non perdiamoci in chiacchere: iniziamo col dire che questa puntata è stata un NI. In certe scene, ho applaudito così tanto, tant’era forte la mia approvazione, che ancora mi dolgono le mani. Altre, piuttosto, avrebbero visto le mie mani meglio impiegate nel lasciare qualche permanente tatuaggio sul viso di alcuni dei personaggi.
Per Francis, invece, avrei riservato solo tante carezze. Il povero Frèfrè – rendiamo onore alle vecchie tradizioni – è, al principio dell’episodio, morente nel suo letto. Un colpo al cuore, sapendo il suo destino.
Anche Mary è a letto. Con questo non implico ch’ella sia nel medesimo letto del marito, ad accudirlo, badate bene. Mary è a letto con Condé, in una capanna lontano dal castello. Ma che donna ammirevole, penserete voi.
A Francis avrei voluto dare tante carezze, ripeto, perché il nostro povero re biondo mi fa una tenerezza inquantificabile. Il ragazzo è un pezzo di pane ma, evidentemente, la nostra scozzese preferisce l’haggis. Motivo per cui non mi farei problemi nel schiaffeggiarla fino a farla diventare bionda.
Mary accorre a corte appena viene informata delle condizioni di Francis. Al castello, non viene accolta bene. In fin dei conti, non è mica Lady Oscar, che, quando passa, tutti fanno festa. Catherine è in prima fila per prendere a mazzate, almeno moralmente, la nuora. E lo sappiamo benissimo, Catherine è la slayer per eccellenza.
Nostradamus diceva sempre che saresti stata la causa della morte di mio figlio. Non ho mai immaginato che l’avresti ucciso spezzandogli il cuore. – Catherine being Catherine.
Le lacrime di Mary sul letto di Francis mi sono sembrate più la pipì di un gatto che cerca di marcare il suo territorio. Forse lei si è dimenticata che le persone non stanno solo male fisicamente, anzi, spesso quello è il male minore. Che ora il marito abbia un orecchio sanguinante è grave, ovviamente, ma lo era altrettanto quando era il cuore di quest’ultimo ad essere ferito. La nostra Catherine ha, quindi, ragione su tutti i versanti.
Non a caso, appena Mary riceve la notizia che i suoi sostenitori in Scozia sono stati attaccati dai Protestanti, tutte le sue momentanee tragedie passano in secondo piano.
Mary vuol servirsi delle truppe francesi a discapito della Francia stessa; essendo lei, ormai, al contempo regina e re, si ritiene in grado di prendere tale decisione. Per me, lei non ha nemmeno un’unghia di un re.
Catherine e Narcisse, come di consueto, vogliono mettere i bastoni tra le ruote a Mary. Un’operazione facilissima, dal momento che la suddetta ha già diverse rotelle fuori posto.
Nel frattempo Bash, il quale starebbe tanto bene ne Le tre rose di Eva si è risvegliato ed è sano e salvo. Come direbbe Tremotino in Once Upon A Time, “Magic always comes with a price”. La magia ha sempre un prezzo e, stavolta, per Bash sarà molto alto. Non potrà permetterselo col suo stipendio da reporter di Mistero.
Una vita per un’altra, affinché nel mondo vi sia ordine… e vuol essere lui a stabilirlo. Quando assiste all’esecuzione del suo assalitore, Bash si imbatte in Clarissa, anch’ella condannata per stregoneria. Furbo come una volpe, il ragazzo ipotizza che possa essere lei la vita ristoratrice dell’equilibrio naturale e, perciò, la salva.
Apprese, tuttavia, le condizioni del fratellastro, Bash è costretto a rimediare. In fin dei conti, è necessario compiere una scelta: salvare il fratello prediletto, nonché unico, bello, biondo, che assomiglia a Toby Regbo o lo sgorbio di Clarissa, cui unica colpa è stata quella di venire al mondo? Per la magia le vite saranno tutte uguali, ognuna ha lo stesso prezzo e non vi sono distinzioni, ma per Bash non è così.
Gli piange il cuore, ed a me il mio, quando decide di avvelenare Clarissa, per salvare Francis. Almeno la poverina smetterà di soffrire e la sua bellezza sarà visibile a tutti in un altro mondo.
Mentre noi ci godiamo quella di Frèfrè nel nostro.
In tutto questo pastrocchio, ci sono i Greith, sempre alla presa coi bordelli. Greer sta facendo affari, mentre Leith, per ottenere l’annullamento del matrimonio di lei, sta effettuando dei servizi ad un cardinale. Sembra quasi un bravo dei Promessi Sposi.
Claude è sempre affibbiata al nostro bellone e non manca nel combinare guai. Un’altra puntata in cui non abbiamo capito il suo ruolo nella serie, va bene.
Anche Kenna vaga nei boschi, alla ricerca del marito perduto, poiché aspettarlo a palazzo non le andava bene, sappiamo che a lei piace scaldarsi. Era vicina a scaldarsi per benino col Generale Renaulde, che l’aveva soccorsa, poco prima di essere riaccompagnata a casa. Qui rivela che il sopracitato generale era con lei a poche miglia dalla corte e non a due giorni di viaggio, com’egli aveva fatto recapitare su sollecitazione di Catherine, con l’intento di posticipare i piani di Mary e la scimmia che è Condé.
A nessuno sembra più importare di questo quando Francis si risveglia (Bash, we see what you did here): il re è guarito e non è più in pericolo di morte.
What. The. Fu… hell.
Ora, non sto dicendo che lo voglio morto – ancora non ho neanche comprato l’abito per il funerale – ma, cosa vuol dire? Cioè, tanto che Francis deve crepare è la terza certezza della vita dopo la nostra morte e le tasse. Ormai mi ero già fatta un pensierino nel vederlo morire in quel suo lettuccio e, adesso, cosa gli faranno capitare? Una volta tirata la zappa sui piedi, cari autori, fareste meglio a lasciarcela, piuttosto che a ritirarcela.
Comunque, questo è stato un buon motivo per organizzare una bella festicciola di cui l’unica invitata era la sottoscritta. Non si può che festeggiare nel vedere scene come la seguente:
Francis, evidentemente ancora non ben rinsavito, accorda a Mary il prestito di truppe francesi. Il suo discorso nel concedergliele è stato un’apoteosi, ero così fiera del mio bambino (più grande della madre, tra l’altro) che ho sentito il bisogno impulsivo di applaudire, come dicevo all’inizio. Finalmente Francis è stato esemplare, dignitoso, prode, un vero re nei confronti della moglie ingrata.
Mary è libera di fare quel che vuole, anche di andarsene: le porte sono aperte e, se non lo sono, Francis è disposto a darle tutte le chiavi. Evidentemente l’infezione all’orecchio è guarita, ma quella al cuore no e lui vuol porvi rimedio.
Mandare a quel paese – la Scozia – Mary mi sembra un buon inizio.
Bravo Francis, mi sei piaciuto. Continua così… per il tempo che potrai.
Mary, ciò nonostante, ormai è affetta da gravi malattie mentali che nemmeno la più oscura tra le magie può curare. Francis le ha dato libero arbitrio (sebbene lei sia libera di scegliere se rimanere o partire per il suo paese, Francis sarebbe più incline a vederla fuori dai piedi): adesso può anche andarsene in Scozia con Condé, così potranno fare i piccioncini – o meglio, il piccione e la scimmia, dalla mattina alla sera.
Mary può lasciare il castello, può tornare in patria, salvare il suo paese. Insomma, può togliersi dalle scatole.
Ma no, decide di rimanere. Ma allora sei proprio l’oggetto delle imprecazioni di Sgarbi, una capra.
Saranno dieci puntate che ci tedia con questa storia della Scozia, ed ora che puoi ritornarci, ti stalli altrove. Ciò vuol dire che quello che lei cerca non è altro se non il brivido della trasgressione, della rottura delle convenzioni sociali. Fa troppo male sentirsi mandata a fare in tasca dal marito, quando lei lo ha riempito di cornoni. Fa troppo male sentirsi dire “levati da tre passi”, se non sei tu, di tua spontanea decisione, a decidere di scappare dal paese come una traditrice. Ragazzi, propongo una colletta con la quale pagheremo le cure psicologiche psichiatriche di cui Mary ha bisogno.
Non c’è da biasimare Francis, quando addirittura riconsidera la sua intera relazione con lei.
Ti penti di avermi sposata?
Mi prendi per il culo? #ifrancesismimisembranoadeguati
Insomma, posso ritenermi abbastanza soddisfatta per quel è successo, ma la strada è ancora lunga e tortuosa, oltre che a intrinseca di pericoli. Mary, che a fine puntata – dopo essersi improvvisamente ricordata di essere una regina con dei doveri – sembrava consegnare un biglietto di sola andata per Navarra a Condé, nel promo è di tutt’altro giudizio. Chi vivrà, vedrà (e, stavolta, anche Francis).
Vi lascio col già citato promo e vi do appuntamento alla settimana prossima. Arrivederci! :)
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