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Recensione "Rock. I delitti dell'uomo nero" di Danilo Arona

Creato il 26 febbraio 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario

Recensione "Rock. I delitti dell'uomo nero" di Danilo Arona

Pubblicato da Germana Maciocci Cari lettori,
ecco per voi oggi Rock. I delitti dell'uomo nero, del piemontese Danilo Arona, già pubblicato online sul sito www.horror.it dieci anni fa, ora riproposto con successo dalla casa editrice Edizionoi della Sera. La storia di Sam Hain, una sorta di mostro stile IT che infesta con passione violenta e distruttiva il mondo del Rock fin dai primi giorni della diffusione di questo genere musicale, diventa protagonista nel nostro Paese  di un incubo su carta che non potrà di certo, vi garantisco, lasciarvi indifferenti. Enjoy! 
Titolo: Rock. I delitti dell'uomo nero. Autore: Danilo Arona Editore: Edizioni della Sera
Uscita: 12 ottobre 2011 Pagine: 478 Prezzo: 15,00 Euro TramaRock. I delitti dell’ uomo nero, intreccia misteriosi omicidi e vede come protagonista Sam Hain, un oscuro maestro della più ruvida chitarra che fa raggelare il sangue anche al Diavolo in persona. Jimi Hendrix, Jim Morrison, Janis Joplin, Brian Jones, Marvin Gaye: una lunga lista di cadaveri eccellenti del luccicante mondo del rock’n’roll. Tutti pensano che siano stati uccisi dalla droga, dall’alcol e dal male di vivere. Ma forse le cose non stanno così, soprattutto se sulla Terra circola una Morgan nera guidata da Sam Hain, il chitarrista più malvagio e diabolico del mondo. Sì, ma di quale mondo? Chi è Sam Hain? E soprattutto perché il nome è legato in maniera inscindibile alla morte?
RECENSIONE 
Da qui si videro i segni del cielo. Da qui udimmo le chitarre dell'anticristo, da qui lo vedemmo. La sua testa è nera come la tenebra, i suoi occhi iniettati di sangue, il suo labbro inferiore è grande. Tale è la falce di desolazione.  
Nord Est Italia, anni '60. Il gruppo rock piemontese dei Privileges, composto da quattro ragazzi di provincia, cerca di farsi strada tra sagre di paese e locali più o meno qualificabili come "di intrattenimento", verso un desiderato e disperato successo, sempre e comunque all'insegna dell'amore per la buona musica e artisti leggendari come Jimi Hendrix e i Beatles. A loro si unisce il misterioso Sam Hain, "vero" nero d'america che gira sempre con cappello a cilindro e un sorriso da Cheshire Cat tutt'altro che benevolo. È vero che Sam sa suonare la chitarra come nessuno, o meglio, durante le sue esibizioni sembra portarla alla vita, vero e proprio Vodoo Chile, ma di lati "chiari" non sembra proprio possederne, soprattutto quando mormora alle ragazze frasi tenere tipo "I'll kill you mad" o afferma di aver conosciuto Hendrix da piccolo e di avergli donato la magia del Rock.
Indagare sulla reale identità di Sam è d'altra parte come scoperchiare un infernale vaso di Pandora, come scopre ben presto Rudi, chitarrista del gruppo e una delle voci narranti, in prima persona, del romanzo. Per qualche strano motivo, Sam lo accoglie sotto la propria ala (distruttrice), e il ragazzo si ritrova a essere il ricettacolo di confidenze molto spesso definibili come "oscene", nel senso più ampio del termine: storie della sua infanzia, cresciuto con la madre Margareth, che lo chiudeva nello sgabuzzino per punirlo (lei bianca, lui nero) e nel tentativo crudele di distoglierlo dal suo più grande amore, la sua chitarra; dei suoi incontri (fortuiti?) con personaggi che sarebbero poi diventati miti del Rock e del Blues. E la storia della misteriosa Terra di Colà, dove tutto quello che "di qua" non è possibile trova compimento, e in paesi gemelli dove Coriste Sempre Giovani (le vittime di un serial killer che miete vittime strozzandole con una corda di chitarra) e musicisti morti giovani e tragicamente vivono il sogno (l'incubo) di un eterno concerto di godimento e paura.
Le strade di Rudi e Sam si incrociano per più di un ventennio, sempre sull'orlo del delirio musicale, senza via di scampo dall'irrealtà, verso l'intangibile e oltre, mentre tutti coloro che hanno la disgrazia di incrociare la propria strada con il musicista nero scivolano in un incubo senza fine. Si viene così a scoprire che, dietro alle morti di Janis Joplin, Jim Morrison, Marvin Gaye, tanto per citare alcuni dei musicisti eccellenti scomparsi in giovane età e in circostanze poco chiare, ci potrebbe essere la misteriosa setta dei Fustigatori, nemica giurata del Rock, che porterebbe così avanti la sua spietata vendetta nei confronti di quest'arte per loro maledetta. Ma nel romanzo gianiforme di Danilo Arona, lo stesso Sam, demone della chitarra elettrica, anche grazie alle registrazioni della misteriosa casa discografica Cobra Records, proprio per celebrare il Rock porterebbe avanti un'infame crociata di decostruzione - distruzione di giovani promesse e d'istigazione alle stragi di massa, per mantenere vivo questo genere, perché per lui gli stessi dei del Rock devono essere sacrificati da giovani per mantenere il culto della Musica, madre crudele che si nutre dei propri figli.
Cavalca il serpente.Cavalca il serpente, fino al lago, l'antico lago, piccolaIl serpente è lungo sette migliaCavalca il serpente,È vecchio e ha la pelle di ghiaccio 
Rudi segue i versi di Jim Morrison in The End e, come un eroe della tragedia greca, fugge sul dorso del serpente, incontro al proprio destino nel tentativo di scappare da esso, e termina la propria vita da eroe (riesce a distruggere il demoniaco Sam, o quella che potremmo definire una delle sue tante incarnazioni nel corso dei secoli) e da mostro insieme, ricercato per l'assassinio (è stato proprio lui!) della propria madre (come Sam Hain!) e di alcune delle ragazze scomparse nel periodo in cui suonava con i Privileges. Chi è quindi Sam alla fin fine, l'incarnazione di un demone su questa terra o uno spirito che ha infestato e continua a infestare tramite il Rock poveri personaggi come Rudi? Oppure è il mondo reale a essere infestato da pazzi psicopatici che in nome di qualsiasi pretesto, Rock compreso, danno libero sfogo alla loro natura sviata?  Come avrete facilmente capito, più si va avanti con la lettura di questo romanzo, più i confini tra ciò che è veramente e ciò che scopo sembra si fluidificano ed evaporano, avvolgendo il lettore in una nebbia di puro terrore e profondo disagio, assurgendo ad abile deus ex machina dell'orrore il suo autore.
Un libro non adatto a palati meno che fini, in un certo senso. Nel romanzo non vengono solo citati fatti e personaggi: l'autore costruisce un universo intero, costituito da più universi paralleli di storie e linguaggi, nel quale la sua profonda conoscenza dei musicisti rock e blues e delle loro opere, protagonisti a tre dimensioni delle vicende di Rudi e compagni, e la sua capacità di trasformare il cosiddetto reale in fantascientifico orrore, costituisce una sorta di buco nero nel quale il lettore sprovveduto può facilmente perdersi, e annaspare terrorizzato mentre il suo cuore batte al ritmo di When the Music is Over dei Doors.
Un horror estremamente complesso, da affrontare con una notevole dose di coraggio per non farsi coinvolgere eccessivamente dagli incubi di Fiorella o dai deliri di Rudi. Lo stile è mutevole, a volte colloquiale, altre (quando si parla di musica e musicisti) tra il didattico e il giornalistico, un po' pedante. Spiazzante, quando indugia nella descrizione di sesso tra chitarre e Coriste Sempre Giovani. Il fantasma di Lovecraft è presente nell'espediente della discografia della Cobra Records, una sorta di Necronomicon che a fine lettura si potrebbe giurare che esista davvero, tanto è infestante il personaggio di Sam. Il finale, più da fantascienza che da horror: tutto sembra spiegarsi, ma nulla in realmente è risolto.
Ci sarà sicuramente chi, con il fiato sospeso durante tutta la lettura, così resterà anche quando chiuderà il libro, profondamente perplesso. Altri loderanno la coerenza narrativa e l'abilità di Arona nel dipingere un periodo storico così particolare come l'Italia cosmopolita degli anni '60 e '70, immergendolo nell'estremismo psichedelico della storia della Terra di Colà. Difficile da dimenticare, una vera e propria oscura presenza nella vostra libreria. Lunga vita al Rock e all'orrore marcato Italia. L'Autore: Danilo Arona, classe 1950, giornalista, scrittore, musicista, ma anche ricercatore sul campo di "storie ai confini della realtà", critico cinematografico e letterario, instancabile "nomade" editoriale e forse qualcos'altro su cui si può tranquillamente sorvolare. Collabora, quando può, alle riviste online "Carmilla" diretta da Valerio Evangelisti e a "Horror.IT" di Andrea G. Colombo. E' stato membro, con Marco Tropea e Laura Grimaldi, del Comitato Scientifico di "ChiaroScuro - Tutti i colori del libro", il primo festival di letteratura italiano che si è tenuto per sette indimenticabili anni in Asti, ed è oggi parte attiva dell'iniziativa alessandrina Equi-Libri, rassegna multimediale e itinerante di musica, libri e altro, coordinata da Enzo Macrì e Angelo Marenzana. QUESTO il suo sito internet.

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