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Recensione - "Rosa Aeternum Nematocisti" di Luigi Russo

Creato il 22 agosto 2014 da Diegothriller
Recensione Recensione a cura di Alessandra Sorvillo

"Rosa Aeternum Nematocisti" di Luigi Russo è il thriller autopubblicato recensito oggi da ThrillerPages. Clicca qui e leggi la trama e le note sull'autore. Clicca qui per acquistare il libro Omicidi, suicidi, personalità imperscrutabili e un’unica complessa vendetta: questo il sunto estremamente condensato dell’avvolgente thriller Rosa Aeternum Nematocisti, primo romanzo di Luigi Russo da poco auto-pubblicato in e-book e recensito oggi da Letteratura Horror. A fare da sfondo all’intricata vicenda è il continuo susseguirsi di scenari paesaggistici d’inconsueta bellezza, solo sporadicamente macchiati dalla presenza umana, senza la quale potrebbero dirsi del tutto incontaminati. Alla purezza della natura e dei suoi simboli sempre ricorrenti – a partire dall’accenno floreale del titolo – si oppone il filo di sangue che lega ognuno dei personaggi comparsi sulla scena, dal facoltoso commerciante di vini Lorent Ladoff, alla sua nuova vicina di casa, l’affascinante Lianne Green, alla povera Judy Backer, brutalmente violentata in un parco, per finire con i tutti i detective coinvolti nel caso, ciascuno provato a suo modo dal peso del passato. 
È proprio osservando a distanza ravvicinata ogni singola pedina del cruento gioco orchestrato dall’autore che balza all’occhio la totale evanescenza di un confine preciso tra bene e male, ovverosia la micidiale combinazione di luci ed ombre ristagnante tanto nell’animo dei colpevoli quanto in quello non meno torbido degli investigatori. La miscela di colpe e rimorsi che pende sul capo tormentato dell’ispettore Sanders, su quello della sbrigativa Dorothy Miller, e ancora, su quello dell’ex-criminologo Robert Stasi, non può fare a meno di indurre il lettore ad una subitanea simpatia verso tutti costoro; un’affezione paradossalmente frenata dai dubbi che contemporaneamente lo stesso lettore si sente instillare. Già, perché nel frattempo si protraggono le morti, gli incidenti e le sparizioni, e l’aura da anti-eroi del noir che avviluppa i protagonisti è troppo forte perché possa essere ignorata; così non sarà affatto semplice per lo spettatore stabilire in quale delle tante, enigmatiche comparse avente egli di fronte le ombre prendano il sopravvento sulle luci. Insomma, il lavoro di Luigi Russo promette di tenere il lettore incollato fino all’ultimissima pagina, stravolgendo buona parte delle sue aspettative e confermandosi come un intreccio ben costruito di trame parallele e a tratti vertiginose, degne della migliore tradizione thriller, dalla quale spicca il celebre romanzo Dalia Nera di James Ellroy,  vero trionfo di laboriosità al quale si rimandano i più tenaci tra gli amanti del genere.

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