RECENSIONE Antti Kokkoluoto è un predestinato: ancora prima di nascere conosce già la data della sua morte; quello che non sa è quanta acqua sotto i ponti gli toccherà veder passare per arrivarci e quanto assurda, rocambolesca, tragica, comica e multiforme sarà la sua vita, che è scandita dai tempi della storia della Finlandia. Come un Forrest Gump finlandese, attraverserà gli eventi più improbabili: assisterà al tentativo di rapimento del padre da parte di alcuni fascisti (che lo accusano di parteggiare per l’Unione Sovietica), commercerà cavalli, contrabbanderà alcolici, troverà e perderà l’amore, per poi trovarne uno nuovo, e combatterà in prima linea nella Seconda Guerra Mondiale. Questo mio primo approccio con Paasilinna è stato probabilmente un po’ inconsueto, giacché (a detta dei suoi estimatori) questo romanzo è decisamente un unicum nella sua produzione, un’epopea in cui è la storia a fare la parte del leone: la storia novecentesca della Finlandia (di cui non sapevo nulla) è di grande interesse per inserire un paese poco noto nella scacchiera europea, che conosciamo fin troppo bene. Antti Kokkoluoto è un personaggio controverso e impossibile da non amare nella sua scoppiettante contraddittorietà; personalmente, sono stata molto affascinata anche da Linnea, la mistica-pescatrice-levatrice, una sorta di metaforica “dea madre” che garantisce il legame dell’uomo con la sua terra e con la natura, come indica anche la scelta del suo nome, che richiama quello del naturalista svedese Linneo. La tanto decantata ironia paasilinniana è qualcosa di impalpabile, che trapunta il testo anche nei momenti che potrebbero sembrare più solenni e tragici, come accade in questa descrizione di “infaticabili cavalli finlandesi”:
Di tanto in tanto le deflagrazioni dell’artiglieria pesante del nemico illuminavano le foreste deserte, ogni volta tingendo di verde smeraldo gli occhi di centinaia di infaticabili cavalli finlandesi. Nessuno si lasciava sfuggire un rumore, né un nitrito. Fedeli e imperturbabili, mantenevano la loro andatura su quel sinistro sentiero di guerra, trascinandosi dietro i corpi congelati degli eroi caduti sul campo dell’onore.Piccole note tecniche: estremamente utili sia la postfazione, sia la cronologia degli eventi caratterizzanti della storia finlandese del ‘900. Da ultimo, un plauso ai responsabili dell’ufficio stampa di Iperborea, che hanno inviato a chi vi scrive un delizioso segnalibro con dedica, un piccolo gesto che rende ancora più piacevole il lavoro del recensore. Occuparsi di libri (e del mondo che vi ruota intorno) con passione può portare ad altissime vette di comprensione e civiltà. L’AUTORE Arto Tapio Paasilinna (Kittilä, 20 aprile 1942) è uno scrittore finlandese, con un passato da giornalista, poeta e guardiaboschi. È uno degli scrittori finlandesi più conosciuti all'estero, dal momento che parte della sua produzione è stata tradotta in 45 lingue. Tra i suoi romanzi di maggior successo figura L'anno della lepre, per il quale ha ricevuto nel 1994 in Italia il premio letterario Giuseppe Acerbi, e dal quale sono stati prodotti due film. I libri di Paasilinna generalmente riflettono la vita comune finlandese, con uno stile impregnato di forte humour. Nelle sue opere traspare anche la difesa dell'ambiente e della vita naturale. I suoi nove romanzi sono tutti pubblicati in Italia da Iperborea.