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Recensione, "Shadowhunters, Città di ossa" di Cassandra Clare

Da Glinda
Eh, sì. Non avevo ancora letto questo romanzo, ragazzi. Ma, in vista dell'uscita del film di Shadowhunters, non ho potuto esimermi dal rimediare. Divorato in due giorni, Città di Ossa mi ha quasi convinto in pieno. Quasi, sì. Perché non completamente? Lo scoprirete leggendo tutta la recensione che in molti mi hanno richiesto! Titolo: Shadowhunters, Città di Ossa 
Editore: Mondadori/Chrysalide 
Traduttore: Fabio Paracchini 
Autore: Cassandra Clare 
Prezzo: 10,50 € 
Pagine: 525 
Il mio voto
La sera in cui la quindicenne Clary e il suo migliore amico Simon decidono di andare al Pandemonium, il locale più trasgressivo di New York, sanno che passeranno una nottata particolare ma certo non fino a questo punto. I due assistono a un efferato assassinio a opera di un gruppo di ragazzi completamente tatuati e armati fino ai denti. Quella sera Clary, senza saperlo, ha visto per la prima volta gli Shadowhunters, guerrieri, invisibili ai più, che combattono per liberare la Terra dai demoni. In meno di ventiquattro ore da quell'incontro la sua vita cambia radicalmente. Sua madre scompare nel nulla, lei viene attaccata da un demone e il suo destino sembra fatalmente intrecciato a quello dei giovani guerrieri. Per Clary inizia un'affannosa ricerca, un'avventura dalle tinte dark che la costringerà a mettere in discussione la sua grande amicizia con Simon, ma che le farà conoscere l'amore.
La mia recensione
Tutti ne parlano e quasi tutti sembrano amarla alla follia. Complice la sua trasposizione cinematografica, Shadowhunters è di sicuro la saga del momento e fortunatamente si può affermare che merita il successo ottenuto.  Primo di una serie di libri urban fantasy, Città di Ossa, spalanca una finestra sul fantastico e ricchissimo mondo paranormale creato da Cassandra Clare, mondo di cui anche lei pare essere succube. L'autrice, infatti, sembra essere incapace di allontanarsi dall'universo a cui ha dato vita e, dopo aver scritto una serie sugli Shadowhunters del presente, si è lanciata in diversi filoni letterari ambientati nel passato e nel futuro e che coinvolgono sempre queste creature. In effetti gli Shadowhunters, con il loro charme, la complessa mitologia che aleggia attorno alla storia che li riguarda e gli intrighi in cui sono da sempre invischiati, sanno affascinare e soggiogare.  E' importante ricordare che Città di Ossa è stato pubblicato nel lontano 2007 e che, pur non sembrando tale al giorno d'oggi, è un romanzo che ha apportato nel mondo letterario una notevole originalità. Consiglio questo libro a chi cerca una storia avventurosa, ricca e soprendente, che reca in sé la giusta dose di romance e di azione. Sono certa che non vi pentirete di aver voluto fare un salto nel mondo creato dalla Clare.
«Non mi hai ancora detto se qui ci sono altri come te.»
Come te? Clary si chiese di cosa stesse parlando. Forse era capitata in mezzo a una guerra tra gang.
«Non so di cosa parli» rispose il ragazzo coi capelli blu. Il suo tono di
voce era sfrontato, nonostante il dolore.
«Di altri demoni» disse il ragazzo moro disegnando la parola nell'aria con le dita. «Cittadini dell'Inferno e servi di Satana, secondo la religione. Ma, secondo il Conclave, tutti i tipi di spirito, potere o principio malevolo e maligno che si trovi fuori dalla nostra dimensione originaria...»
«Basta così, Jace» lo fermò la ragazza.
«Isabelle ha ragione» disse il ragazzo con la giacca impermeabile. «Qui a nessuno serve una lezione di semantica... e neppure di demonologia.»
Sono pazzi, pensò Clary. Pazzi completi. Demoni? Altre dimensioni? Cosa diavolo sta succedendo qui?
Da "Città di Ossa"
La storia è narrata in terza persona al passato storico e racconta le avventure di Clary Fray che a quindici anni crede di condurre una vita piuttosto ordinaria. Tutto fila liscio tra lei e la madre, unico genitore che abbia mai conosciuto, e gli amici non le mancano. C'è il premuroso Luke, amico della madre che ha sempre trattato Clary come una nipotina, e poi c'è Simon, suo coetaneo e migliore amico nonché compagno di nuove esperienze e pretendente non troppo segreto.  Come ho detto, tutto nella norma, almeno fino a quando l'intero universo non si capovolge mettendo in discussione tutte le sicurezze con cui Clary ha sempre vissuto. Dopo una serata molto movimentata al Pandemonium Club, infatti, oltre ad avere nella sua testa il nome dell'affascinante Jace, il biondino tutto sarcasmo e spavalderia che ha appena conosciuto, Clary ha delle belle gatte da pelare.  In effetti qualcosa di davvero strano è accaduto in quel Club. Qualcosa che ha dimostrato l'esistenza di creature sovrannaturali, di Demoni assetati di vita umana e di Cacciatori che si aggirano nell'ombra per stanarli e sterminarli.  Prima ancora che Clary riesca a trovare il tempo di chiedersi se tutto ciò è realmente possibile, la sua esistenza si complica in così tanti modi diversi da non lasciarle alcuna scelta: deve affrontare i mostri che ha cominciato a vedere, perché è questo l'unico modo per salvare sua madre. E' così che ha inizio un adrenalinico viaggio che condurrà i protagonisti in un mondo sotterraneo in cui tutto è possibile: dietro il sottile velo che divide i mondi, si nasconde un universo di cui Clary non vorrebbe fare parte, ma a cui non può sottrarsi.
«Tu sembri una mondana come tutte le altre, eppure mi vedi. È un bel rompicapo.»
«Cos'è una mondana?»
«Una mortale. Una persona del mondo degli umani. Una come te.»
«Ma anche tu sei umano.»
«Sì» disse lui. «Ma non sono come te.» Il suo tono non era di chi sta sulla difensiva. Sembrava che non gli importasse che lei gli credesse oppure no.
«Tu ti credi migliore di noi» disse Clary. «Per questo ridevi, vero?»
«Stavo ridendo perché le dichiarazioni d'amore mi divertono, soprattutto quando si tratta di amori non corrisposti» disse. «E perché il tuo amico Simon è uno dei mondani più mondani che abbia mai incontrato. E perché Hodge ha detto che puoi essere pericolosa, ma se lo sei non te ne rendi conto.
«Io pericolosa?» gli fece eco Clary sbalordita. «Ti ho visto uccidere una persona, ieri sera. Ti ho visto piantargli un coltello nelle costole e...» E ho visto lui tagliarti con unghie che sembravano lame di rasoio. Ho visto che sanguinavi, e adesso sembra che non ti sia fatto nemmeno un graffio.
«Io sarò anche un assassino» disse Jace. «Ma so quello che sono. Tu puoi dire altrettanto?»
Da "Città di Ossa"
Non dirò oltre della trama perché gran parte di voi la conosce a memoria e l'altra metà sarà già seccata dallo sciame indesiderato di spoiler con cui li bombarda la rete. Io stessa, che ho letto solo il primo libro, so già come andrà per quasi tutti i personaggi della storia, cosa abbastanza triste in effetti. Ma è questo il rischio di avere a che fare con una saga tanto nota: è impossibile proteggersi dagli spoileroni. Non divaghiamo, dunque, e addentriamoci in un'analisi approfondita del romanzo in sé.  Che la Clare abbia ottime doti narrative è cosa nota e non è necessario che io lo confermi. La sua penna è sferzante, la sua immaginazione esplosiva, le sue descrizioni vivide e penetranti.  Ecco perché non si può fare a meno di leggere Città di Ossa in un fiato. Il ritmo serrato, la giusta alternanza di scene d'azione e scene d'amore, la brillante caratterizzazione dei personaggi, rendono questo romanzo piacevole e quasi ipnotico. Come ho già detto, essendo stato scritto molti anni fa, questo libro è una grande prova di originalità. La complessa mitologia che la Clare ha intessuto per il suo mondo sovrannaturale cela della genialità che, come dimostra la serie "Shadowhunters, Le Origini" è sbocciata nei libri successivi in tutto il suo splendore.  Abbiamo queste creature che recano in loro sangue angelico e che nascondono così tanti segreti, che è impossibile non restarne incantati ed è palese il motivo per cui la stessa protagonista si lasci immediatamente trascinare dal loro fascino.
«A volte ci chiamano Nephilim» disse Hodge. «Nella Bibbia erano il frutto dell'unione di angeli ed esseri umani. Secondo la leggenda, gli Shadowhunters furono creati più di mille anni fa, quando gli umani stavano per essere distrutti dalle invasioni di demoni provenienti da altri mondi. Uno stregone evocò l'angelo Raziel, che mescolò in una ciotola un po' del proprio sangue con del sangue umano e lo diede da bere agli uomini. Coloro che bevvero il sangue dell'Angelo divennero Cacciatori, e così i loro figli e i figli dei loro figli. La ciotola da allora fu conosciuta come la Coppa Mortale». Da "Città di Ossa"

Il modo in cui la Clare ha saputo introdurre ai lettori la storia degli Shadowhunters, parlando di vecchi complotti e di nuove minacce, ha reso il romanzo avvincente e solido: appassionante. Ma, essendo pur sempre il primo libro di una saga, soffre leggermente della sindrome da "spiegone", ovvero quella pratica per cui l'autore desidera spiegare tutto troppo dettagliatamente, che spesso crea un effetto un po' confusionario.  Altro problemino che è impossibile non notare in questo romanzo è il modo in cui attorno all'antagonista sia stato creato un polverone che, alla fin fine, sfuma in una nuvoletta di nulla. Valentine, quello che dal primissimo capitolo viene descritto come il Cattivo con la "c" maiuscola, fa il suo ingresso trionfale in un modo davvero poco trionfale ed è un vero peccato.  Arriva, mette in scena la sua pantomima drammatica, lancia qualche dichiarazione sconvolgente in stile Darth Vader e poi scompare. Così. Se c'è una cosa che proprio non sopporto, è questo genere di nemici: quelli di cui tutti parlano, che tutti temono, ma che poi, alla fin fine, non sanno rendere onore alle leggende che hanno raccontato su di essi. Dalla regia mi dicono che il vecchio Valentine saprà farsi perdonare nei libri successivi e io me lo auguro. Ho invece di gran lunga preferito la costruzione di due personaggi secondari molto, molto ben caratterizzati ovvero Hodge e Luke. Entrambi sono diversi da ciò che ci si aspetterebbe, entrambi hanno segreti e riservano colpi di scena davvero geniali ed entrambi sanno stupire come pochi. In sostanza ci troviamo difronte a un buon libro. Certo, è una lettura adolescenziale e a volte alcuni comportamenti dei protagonisti, così come alcune situazioni sentimentali in cui si trovano coinvolti, rispecchiano fin troppo la loro giovane età. Inzialmente lo schema con cui la Clare ha caratterizzato il gruppo di ragazzi del librosembra chiaro e prevedibile, ma poi riserva piacevoli colpi di scena. Non è una sorpresa dunque, per i più maturi, ritrovarsi a leggere di relazioni sentimentali un po' acerbe, o doversela vedere con scelte poco condivisibili, ma non lasciatevi scoraggiare.
E' vero ci sono dei cliché. Abbiamo Clary, che si dimostra cieca al cospetto dell'amore che qualcuno non ha fatto altro che palesarle per tutta una vita, Jace che è il bad boy ferito che si nasconde dietro una maschera di freddo distacco ma vuole solo essere amato, Alec che è l'innamorato represso che odia tutti per la sua diversità, Simon che l'innocente e fedele amico che poi tira fuori gli attribuiti e dimostra di essere più uomo di quanto tutti avrebbero mai immaginato e Isabel che è l'unica principessa in un gruppo di principi e si sente minacciata dall'arrivo della nuova ragazza.  Ma, nonstante questi cliché iniziali durante il libro i vari personaggi subiscono una crescita interiore non indifferente e la cosa non è da sottovalutare. Infatti se nelle prime pagine è palese che ci si trova davanti a protagonisti molto immaturi, sul finale, invece, è possibile vedere una maturazione complessiva del gruppo in sé e, nonostante i problemi con Valentine, questo dimostra quanto la Clare sia abile nella costruzione dei suoi personaggi.
Nota a sfavore del libro che non dipende dalla Clare: la traduzione. Errori grammaticali e di concordanza narrativa sparsi ovunque e poi: è possibile che i congiuntivi e il traduttore abbiano litigato? Ne azzecca uno su tre e la cosa è a dir poco inaccettabile.   Verdetto: l'inizio imperdibile di una storia davvero bella!

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