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Recensione, STARGIRL di Jerry Spinelli

Creato il 30 settembre 2014 da Leggiamo
Ultimamente sono stata leggermente monotematica. Outlander di qua, Outlander di là, Jamie di sotto, Jamie di sopra (tu puoi metterti dove ti pare che non c'è problema!) e come se non bastasse spesso e volentieri ho ripreso in mano i libri della serie rileggendo capitoli su capitoli. Intere serate passate tra le pagine di questa incredibile storia. Mi sento leggermente drogata e considerando che solitamente odio le serie, direi che la faccenda è grave. Non so se mi riprenderò più...
Ma veniamo alla recensione di oggi!
STARGIRL di Jerry Spinelly
| Mondadori, 2004 | pag 170 | € 9,50 |
Recensione, STARGIRL di Jerry SpinelliImmaginate una scuola di provincia in cui tutti i ragazzi si vestono allo stesso modo e fanno le stesse cose, e poi chiedetevi che effetto farebbe, in un posto del genere, l'apparizione di una ragazza vestita nel modo più stravagante, che va in giro con un topo in tasca e un ukulele a tracolla, piange ai funerali degli sconosciuti e sa a memoria i compleanni dell'intera cittadinanza. Resterebbero tutti a bocca aperta, naturalmente, proprio come succede a Leo quando la vede per la prima volta e si chiede se è una svitata, un'esibizionista o tutte e due le cose insieme. Ma Stargirl è semplicemente se stessa: e non è detto che questo sia un vantaggio, in un mondo fatto di persone che vogliono soltanto "adeguarsi"...

Voto:
Stargirl è un romanzo per ragazzi che ha tanto da insegnare anche agli adulti. E' un libro per certi versi prevedibile, quanto può esserlo la natura umana, ma è soprattutto un libro in grado di farci sentire in colpa. Dovrebbe esserci una Stargirl in ognuno di noi, dovremmo saper guardare il mondo con occhi più stupiti, e dovremmo imparare a ridere per un nonnulla e a ballare senza musica.
Ma chi è Stargirl?
"Io non sono il mio nome. Il mio nome è qualcosa che indosso, come un vestito. Si consuma, diventa troppo piccolo, e allora lo cambio."
Stargirl è tutto quello che non sono gli altri. In una cittadina omologata a misura di abitante, dove tutti seguono, senza nemmeno rendersene conto, mode, schemi e status, arriva lei, con le sue lunghe gonne che strisciano per terra, un ukulele a tracolla e un topo per amico. Lei, che piange ai funerali di perfetti sconosciuti e canta Happy Birthday ai compleanni di compagni di scuola che non le rivolgono nemmeno la parola. Lei, che regala sorrisi e dispensa gentilezze. Lei, che osserva i miracoli della vita con occhi trasognati.
Stargirl destabilizza un equilibrio apparentemente inattaccabile e in questa comunità fortemente nonconformista, fatta esclusivamente di "noi", poco alla volta iniziano a spuntare gli "io"... finché non scoppia l'individualismo! 
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