Recensione "Stolen" di Kelley Armstrong
Pubblicato da Valentina Coluccelli Titolo originale: Stolen Serie: Women of the otherworld Book: 2 # Autrice: Kelley Armstrong Editore: Fazi Pagine: 464 Prezzo: 14,00 Data uscita: 13 gennaio 2012 Trama: Stonehaven, Stato di New York. È qui che vive Elena Michaels, l’unica donna licantropo esistente. Elena è tornata da Clay, il suo compagno mannaro al cui amore si era finalmente arresa in Bitten. Ora il suo compito è monitorare il web per assicurarsi che i “bastardi”, licantropi che non appartengono al branco, non attirino troppo l’attenzione su di sé rivelando alò mondo l’esistenza della razza mannara. Tutto sembra filare liscio, finché Elena non incontra due potenti streghe, Paifge e Ruth Winterbourne, che tentano di avvertirla: un magnate della rete sta mettendo insieme una collezione privata di specie dotate di poteri paranormali per distillarne le qualità magiche e venderle al miglior offerente. Anche Elena cadrà nella rete, ma la sua eccezionale tempra le darà la forza di liberarsi e accettare, finalmente, la sua natura di licantropo.RECENSIONE Svolte impreviste e rivelazioni inattese. Sono queste le condottiere che guidano l’irruente invasione e lo stravolgimento del piccolo e rigido mondo di Elena da parte di un universo più ampio, più ricco, più mutevole, completamente sconosciuto. I toni e i contenuti di Bitten, primo capitolo della saga, erano cupi e introspettivi. Le caratterizzazioni spinose e scomode, un numero irrisorio di comprimari e nemici (anche potenziali, perché il numero mondiale conosciuto tra membri del clan e bastardi era di 35 unità, ma si assottigliava tristemente lungo la lettura con le numerose morti), il passato di tradimenti e violenze di Elena, la sua condizione di unico esemplare femminile di licantropo, il suo essere circondata da soli uomini che per legge e natura non hanno che brevi e fuggevoli contatti con il sesso femminile, incapaci quindi di comprenderla; tutti questi elementi concorrevano a intrecciare le maglie di una gabbia invisibile, all’interno della quale si respirava una solitudine claustrofobica, che offriva pochi e incerti sbocchi alla protagonista e all’autrice stessa. Dunque, per raccontare ancora di Elena in Stolen, era necessario allargare il campo di azione e moltiplicare il numero di personaggi con cui interagire. Eppure l’apertura al nuovo universo costruito dalla Armstrong, attorno ai suoi protagonisti sgomenti, non può che confondere loro quanto il lettore. Perché è una realtà così distante da quella concreta, quasi carnale, e un poco brutale conosciuta in Bitten, da porre inizialmente qualche legittimo dubbio sulle possibili connivenza e interazione. Ancora verso la fine del libro, è Elena stessa e esprimere il suo scetticismo e lo strascico di un’incredulità che ha dovuto cedere il passo all’evidenza lungo i capitoli:
“Incantesimi paralizzanti, magia, proiezioni astrali, telepatia, telecinesi, teletrasporto: non mi sarei mai aspettata di sentire queste parole se non in una puntata di X-Files. E ora mi trovavo in una foresta con una strega, un semidemone, un vampiro e uno sciamano, pianificando la fine di uno scellerato complotto per impadronirsi dei nostri poteri e alterare il cammino dell’umanità. Altro che le buone vecchie teorie cospirazioniste!”Come accade alla protagonista, anche il lettore – dopo il disagio iniziale – si ritrova suo malgrado partecipe del processo di accettazione della nuova eterea, misterica e multiforme realtà. Realtà che offrirà i protagonisti ai prossimi volumi della saga e che quindi certamente acquisirà sempre maggiore credibilità e solidità, ma la cui comparsa comunque – rispetto al world-built di Bitten – è stata eccessivamente brusca, quasi invasiva, e certamente aliena! Se gli alleati dei protagonisti sono così inquietanti, sconosciuti, ma anche dotati di poteri accattivanti e di caratterizzazioni interessanti e dai potenziali sviluppi suggestivi, gli avversari – per quanto assolutamente temibili – mancano di una coerenza previa che ne giustifichi la condizione di potere ottenuta, che infatti perdono piuttosto prevedibilmente. L’organizzazione che rapisce Elena e le altre creature soprannaturali all’apparenza è ben organizzata e solida, dotata delle conoscenze e dei mezzi giusti per portare avanti i propri scopi indisturbata e intoccabile. Ma sono proprio questi “scopi” a renderla fragile, perché lungo il libro coloro che detengono il potere all’interno della struttura svelano ad Elena, uno dopo l’altro, i propri fini personali e professionali, e questi sono talmente differenti e discordanti tra loro che vien da chiedersi come questi tre personaggi abbiano potuto trovarsi, iniziare a collaborare insieme e organizzare ogni giorno il lavoro comune. Il dottor Matsumi cerca prove che sostengano la sua “nuova teoria evolutiva basata su mutazioni e improvvisi balzi in avanti” e, attraverso i suoi speciali prigionieri, anche i mezzi per “influenzare questi cambiamenti”; Ty Winsloe, finanziatore del progetto e genio dell’informatica, usa le creature soprannaturali per le sue battute di caccia, come in un enorme e reale videogames, “un passo avanti rispetto alla realtà virtuale. La realtà oggettiva!”; infine, Sondra Bauer cerca il riscatto professionale e personale, il brivido di “qualcosa che possa rivoluzionare completamente la mia vita” e, soprattutto, il potere per “diventare tutto quello che sono già in potenza”. Si rivela dunque una fragilità di fondo nell’intero sistema, che rende facile prevedere come ognuno di questi “nemici” e l’organizzazione stessa, finiranno col fallire miseramente e col perdere tutto. La prosa dell’autrice riconferma l’amore per i dettagli (anche quelli insignificanti) e la tendenza al dilungarsi (anche dove non appare necessario); tuttavia, dopo i primi capitoli questo stile crea una sorta di affezione, tale che quando si incontra un’ellissi narrativa si rimpiange che questa abbia sostituito la solita minuziosa descrizione degli eventi, dei pensieri e delle azioni, che comunque la Armstrong sa rendere scorrevole e gradita (anche se l’uso del passato prossimo in luogo del più frequentato passato remoto, continua a infastidire la mia lettura). Ma la vera forza del libro sta soprattutto nelle caratterizzazioni dei tre protagonisti principali, Elena, Clay e Jeremy, e nel rapporto speciale che li lega gli uni agli altri, in un confuso ma in qualche modo famigliare calderone di amore e rabbia, rispetto e sottomissione, rancore e perdono. La caparbietà, l’aggressività e la sfacciataggine di Elena, a volte quasi fastidiose, sono giustificabili e comprensibili solo attraverso il passato traumatico che ha condiviso con questi due uomini, che l’ha portata a odiarli, temerli, ripudiarli, ma anche ad amarli. Ed è proprio all’affetto col quale loro due hanno sempre risposto a qualunque sentimento Elena abbia nutrito per loro, che sono dovute invece la sua ironia, la sua fragilità, la sua umanità. Loro sono insieme la sua condanna e la sua speranza, la sua fonte di amore e la sua paura di essere abbandonata, il motivo della sua esasperazione e quello della sua gioiosa ilarità.
“La terra ruvida ci irritava la pelle e gli arbusti si conficcavano nei posti più impensati, ma noi continuavamo come se niente fosse, baciandoci sino a restare senza fiato, scoppiando a ridere e azzuffandoci di nuovo. Ho chiuso gli occhi per assaporare avidamente tutto, il mio cuore che perdeva colpi, l’odore delle foglie umide, quello del sangue, la maestosa risata di Clay.”Consigliato! LA SERIE * WOMEN OF THE OTHERWORLD SERIES
01. Bitten (2001) * Bitten (FAZI 2010) 02. Stolen (2002) * Stolen. Figlia della luna (FAZI 2011) 03. Dime Store Magic (2004) 04. Industrial Magic (2004) 05. Haunted (2005) 06. Broken (2006) 07. No Human Involved (2007) 08. Personal Demon (2008) 09. Living With the Dead (2008) 10. Frostbitten (2009) 11. Walking the Witch (2010) 12. Spellbound (2011) 13. atteso in USA nel 2012 L’AUTRICE: Kelley Armstrong, madre di tre figli, vive nella campagna dell’Ontario, dove è nata nel 1968. Oltre che della saga Women of the otherworld, Kelley Armstrong è autrice anche della trilogia young-adult The Darkest Powers, della quale è stato pubblicato The Summoning – Il richiamo delle ombre (Fazi, 2011).