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Recensione | The 100 2×13 “Resurrection”

Creato il 20 febbraio 2015 da Parolepelate

Chi non muore si rivede! E non parlo solo di me, che per mia grande fortuna torno a recensire The 100, ma anche di tutti quei personaggi che pensavamo avrebbero lasciato le penne sotto il missile e invece si sono miracolosamente salvati.

Recensione | The 100 2×13 “Resurrection”

*Sospiro di sollievo*

Allora, da una parte avevamo Clarke e Abby che, separatamente, venivano a patti con la piccola omissione da parte della ragazza sul missile costata la vita a chissà quanta gente: e se Clarke sembra sempre più arrabbiata e più sicura di aver fatto la cosa giusta, Abby all’inizio non ne vuole sapere. E questo è un po’ una fortuna perché chissà, magari se non avesse chiesto consiglio a un moribondo Kane lui si sarebbe rilassato e sarebbe andato incontro alla morte, invece così ha tenuto la mente impegnata ed è sopravvissuto giusto in tempo per l’arrivo dei soccorsi. No ragazzi, io non avrei mai accettato la morte di Kane, non senza un limone con Abby. Mai. No. Ero lì, disperata, a ripetermi non possono farlo, non possono. Non lo faranno, dai, è un personaggio importante. Poi ripenso a quel che è successo a Finn e mi preoccupo.
Per fortuna non è andata così male: a parte il limone, credo che Abby e Kane insieme siano un ottimo leader… Presi singolarmente mi provocano sentimenti contrastanti, ma insieme riescono a riportarsi l’un l’altro sulla retta via se uno sbaglia, quindi perderne uno sarebbe stato drammatico. Soprattutto senza il limone, ripeto.

Recensione | The 100 2×13 “Resurrection”
Recensione | The 100 2×13 “Resurrection”

Mentre sua madre salva vite, Clarke ne toglie una. Non che sia dispiaciuto a qualcuno, però la morte del cecchino l’avvicina sempre di più al diventare come Lexa e non mi fa esattamente piacere. Va bene adattarsi alla vita sulla terra, va bene il desiderio di vendetta, ma a tutto c’è sempre un limite. Clarke non ha ancora superato questo limite ma poco ci manca, e l’unico modo per sapere se lo farà o no purtroppo è aspettare il momento in cui finalmente riusciranno a raggiungere Mount Weather e vedere come si comporterà. Se davvero ucciderà tutti gli abitanti. Anche quelli che stanno aiutando i suoi amici o i bambini. Io non credo che lo farà, o per lo meno lo spero, ma nemmeno lo escludo.
P.s. Ma con quanta freschezza la gente si becca pallottole o coltellate, in questo telefilm? Solo io urlerei e correrei da tutte le parti per il dolore?
Alla fine abbiamo una sorta di riappacificazione tra madre e figlia, e ne sono rimasta abbastanza contenta. Il problema sta nel fatto che, se da un lato Abby doveva per forza perdonare Clarke – andiamo, ha fatto lanciare suo marito, non è esattamente nella posizione giusta per poter parlare – dall’altro io l’avrei presa per le spalle l’avrei scrollata e le avrei chiesto MA CHE STAI FACENDO? LA GENTE MUORE, TU HAI EREDITATO IL MIO TOCCO MAGICO E INVECE DI AIUTARMI TE NE VAI? e poi allo stesso tempo penso anche che non c’è tempo da perdere perché i ragazzi non stanno bene e quindi bisogna salvarli. Come la mettiamo? C’è solo una cosa sulla quale non ho dubbi: bravissima Abby che zittisce Lexa e ricorda a tutti che non è ancora il momento di parlare di vendetta. Avrà pure perdonato la figlia ma non la comandante, e la faccia di Lexa quando viene interrotta è tutta un programma. A me Lexa piace, ma l’ho trovata un po’ ipocrita nel suo istigare la gente quando lei stessa e Clarke, tacendo, sono complici del massacro. Capisco la necessità del momento ma non so, un po’ di delicatezza, dai.

E infine abbiamo Octavia: oh ragazzi, questa ragazza stupisce sempre di più. Credo che tra i Grounders abbia trovato il suo sentiero, che appartenga a loro ormai. Che fosse destinata ad essere una di loro. Con lei, persino il cuore di Indra si scioglie un pochino… Non subito, ci vuole un po’, ma quello che importa è il risultato. E quanto è stata furba con il trucchetto dell’alcool? Se non fosse stato per lei, probabilmente quel simpatico cecchino avrebbe ucciso tutti i superstiti. Ora mi chiedo come reagirà quando scoprirà che Clarke sapeva del missile ma non ha impedito comunque quella carneficina: ci passerà sopra? La metterà alla gogna? Si opporrà al matrimonio tra lei e suo fratello?

E a proposito di fratello, chi come me è stato fisicamente male a guardare quei poveri ragazzi in Mount Weather fare di tutto per salvarsi la vita? Quando quei cattivoni lanciano le bombolette di gas soporifero e c’è quell’inquadratura con loro per terra mi stavo per sentire male, non potevo credere che fosse già tutto finito: invece no, il mio Jasperone ne sa sempre una più del diavolo e aveva previsto questa minaccia, quindi aveva fatto riempire dei secchi d’acqua per annullarne l’effetto. Mi ha molto colpita la scena in cui uccide il soldato rimasto, nonostante sia evidente che o questo o si viene usati come cavie da laboratorio.
Di fatti, ero molto dispiaciuta per la ragazza, Fox: mi sono messa nei suoi panni per un momento e ho pensato a cosa proverei io se, come lei, venissi trascinata verso la morte senza poter far nulla per liberarmi. Ci pensate che ansia e che sofferenza? E penserei anche cose del tipo perché a me? Insomma, se un giorno diventerò un’attrice NON reciterò in The 100.
Quale momento migliore per fare entrare in scena lui, l’unico, l’inimitabile, l’eroe che tutte le donne sognano di curare: Bellamy, accompagnato dalla sempre più simpatica Maya, arriva e salva Fox. Sì, anche io mi sarei tuffata tra le sue braccia, solo che io poi non mi sarei staccata più.

Recensione | The 100 2×13 “Resurrection”
Recensione | The 100 2×13 “Resurrection”

   La mia reazione

Ora voglio spendere due paroline su Maya: ammetto di non essere stata una sua grande fan, all’inizio. Ma accidenti mi sono ricreduta completamente: prima aiuta Bellamy – il che già di per sé è un ottimo motivo per venerarla – poi, non contenta, nasconde Fox a casa sua, poi viene utilizzata dal suo presidente-vampiro come mezzo per fare arrendere i… 40? quanti saranno rimasti? Vabbé, Jasper e company, e praticamente per un minuto non ci rimette le penne. Insomma, credo che sia un po’ troppo da sopportare, no? Eppure lei lo fa, per salvare dei ragazzi che sono la loro unica speranza di uscire fuori da quel bunker e vivere all’aria aperta. Sì, ovviamente questa è la cosa più giusta da fare, indubbiamente, ma ricordiamo anche che la tentazione è una brutta bestia. E quanti di noi si manterrebbero nobili di fronte a tale opportunità?
In ogni caso, vedere tutta quella gente disposta a rischiare la vita – quelli di Mount Weather non mi sembrano poi così clementi – per salvare i nostri ragazzini preferiti, mi ha commossa ed emozionata. Ragazzi, sarà pure un mondo crudele, ma mi fa credere che ci sia ancora speranza di redenzione.

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Jasper, sei tutte noi.

War is coming.

E insomma, in un moto Game of Thronistico, Bellamy avverte Jasper che devono stare pronti perché la guerra sta arrivando. Autori, quanti ne farete morire prima dell’arrivo dell’armata di Clarke?!
Ora, ci sono due cose che in questo episodio mi hanno spezzato il cuore: prima cosa, Jasper e Monty che finalmente si ridanno il cinque a modo loro. Ultimamente gli erano capitate così tante disgrazie che non avevano molto per cui festeggiare, ma oggi finalmente sì, evviva! Seconda cosa, Jasper che parla di Finn e Bellamy non ha il coraggio di rivelargli il piccolo dettaglio irrilevante che riguarda la morte del ragazzo (anche se, ripensandoci, Jasper non sa che Bellamy e Finn sono sopravvissuti all’esplosione, giusto? Poteva chiedergli “senti tu sei vivo ma Finn è sopravvissuto pure?”. O forse lo ha dato per scontato vedendo Bell vivo?). Come se non ne avessero già passate abbastanza, devono ancora una volta piangere un loro compagno.

Con questo è tutto. L’episodio mi è piaciuto molto e non vedo l’ora di sapere cosa accadrà ai ragazzi di Mount Weather, sia i nostri che gli “altri”. L’unica pecca: niente Raven e Murphy. Uffa.

Come sempre vi lascio il promo del prossimo episodio e vi invito a passare dalle nostre pagine affiliate. A presto!

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