Magazine Cultura

Recensione "The Dead" di Charlie Higson

Creato il 17 aprile 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
DISTOPICO, POST-APOCALITTICO, SPLATTER, EMOTIVAMENTE SCHIACCIANTE... QUESTO LIBRO E' UN SIGNOR HORROR!
Recensione Autore: Higson Charlie
Titolo: The Dead
Editore: De Agostini

Prezzo: 14,90 €
Numero di pagine: 384
Pubblicazione: 03/2011

Trama:
Il legame tra Ed e Jack è messo a dura prova dalla battaglia quotidiana per la sopravvivenza, in una Londra devastata dal morbo che trasforma gli adulti in zombie. Con loro ci sono tanti altri ragazzi: emarginati e prepotenti, combattenti coraggiosi e vigliacchi opportunisti. E un uomo. Greg, un macellaio che dice di essere immune al contagio. Per riuscire a farcela in questo mondo terrificante non possono fare altro che collaborare, ma un nuovo disastro minaccia di devastare ulteriormente la capitale e i sopravvissuti sanno che la Morte li sta cercando. In questo secondo volume, Charlie Higson riprende lo scenario apocalittico di The Enemy (ambientandolo un anno prima del precedente) e lo sviscera senza lasciare nulla all’immaginazione, dando vita a personaggi intensi e a situazioni al cardiopalma.
RECENSIONE
Greg li seguì semiaccovacciato, le braccia tese, gli occhi rossi di odio e rabbia furente. Perdeva sangue dalla bocca, non si sa bene se per la stangata di Jack o per un’emorragia interna. Tossiva, e a ogni colpo di tosse spruzzava sangue e muco sui ragazzi, che si erano messi in piedi sui sedili, schiacciati contro i finestrini come un branco di anatroccoli impauriti. Greg ruttò e gli si formò una grande bolla marrone tra le labbra, che quando esplose diffuse un tanfo maleodorante in tutto il bus. Si spazzò la bocca e sputò un blocco di muco contro il finestrino, che scese lungo il vetro come una lumacona giallastra.
Distopico, post-apocalittico, splatter, emotivamente schiacciante… Questo libro è un signor “Horror”! Pur avendo evidentemente un target preciso nella fascia young adult, e preferibilmente di sesso maschile, la storia è capace di conquistare anche un lettore adulto per l’intensità delle emozioni che mette in gioco, per l’alternarsi di POV che consente di immedesimarsi con differenti realtà, per la notevole capacità dell’autore di creare sequenze quasi cinematografiche
E parto proprio da questo ultimo punto per raccontarvi il libro: l’autore/attore Charlie Higson ha lavorato come producer, writer e director per la BBC e l’esperienza si fa sentire! Ha un modo di scrivere che non saprei definire meglio che con la parola “visivo”: dal primo brano di apertura che descrive il video “Scared Kid” apparso su You Tube in cui un bimbo terrorizzato chiede aiuto e racconta di come tre "Madri" e un "Padre" abbiano ucciso i suoi amici, ai brani di chiusura con l’immenso rogo di Londra e la fuga disperata di "Ammorbati" e sopravvissuti, nella mente si creano con estrema facilità sequenze di immagini, precise, vivide, a volte zoomate, a volte in primo piano. Sembra di avere tra le mani un manga oppure un film, a seconda del proprio background di “animazione e visualizzazione”; e questa potenza visiva, se in certi passaggi decisamente gore fa stringere un po’ lo stomaco, è un vero punto forza per il libro considerato il pubblico di riferimento, che più che leggerlo ha certamente la sensazione di viverci dentro!
L’altro punto forte del romanzo come accennavo prima è costituito dai numerosi Points of  View. In realtà Higson è narratore onnisciente e eterodiegetico (esterno alla storia narrata), quindi conosce ed esprime, anche nello stesso paragrafo, pensieri e reazioni di differenti personaggi; però si sofferma in alcuni brani particolari su certi personaggi dando la possibilità al lettore di vivere la tragedia da ogni possibile punto di vista, facendole così prendere corpo, sostanza, e infrangendo una semplicistica dicotomia tra Bene e Male, Buoni e Cattivi. Qui ci sono solo vittime, e ognuna reagisce come può, quando può. E se vuole. Perché molti smettono di lottare e si lasciano andare.
Londra, come il resto del mondo, è stata contagiata da un morbo che non risparmia nessuno sopra i 14 anni; si manifesta con la perdita delle doti cerebrali, con una sconveniente necessità di mangiare carne viva e giovane, con piaghe, pustole, carne putrescente, perdita di sangue e muco da ogni orifizio, lento disfacimento dell’intera struttura corporale… In una parola: il morbo trasforma gli adulti nella cosa più vicina agli Zombies cinematografici. I bambini e i giovani rimangono alla mercé di un mondo senza elettricità e senza mezzi di comunicazione, minacciati dalle aggressioni di quelli che vengono definiti in modo agghiacciante “Madri” e “Padri”, oppure ancora “Ammorbati” ed “Estranei”, con scarse speranze per il futuro, che non solo non sanno se vivranno a sufficienza per raggiungerlo, ma che non sanno come costruire perché privi delle conoscenze necessarie. Dal collegio di Rowhurst un piccolo gruppo di superstiti alla prima inaspettata ondata assassina degli “Ammorbati”, inizia la ricerca di un rifugio e di scorte di viveri e acqua, incontrando sul suo cammino altri gruppi di giovani disperati, armati, organizzati o totalmente inermi e terrorizzati, perdendo elementi importanti e secondari, e acquisendone di nuovi. Tutti, “Ammorbati” inclusi, si ritroveranno sulla medesima strada, nel tentativo disperato di attraversare il Lambeth Bridge sul Tamigi per raggiungere la zona nord di Londra, nella speranza che il fiume funga da barriera tagliafuoco naturale all’immenso incendio che sta distruggendo l’intera zona sud della città.
L’autore ci racconta tutto questo non solo dal punto di vista di quelli che potremmo identificare come i protagonisti, cioè i ragazzi più tosti che si prendono maggiori responsabilità nel guidare gli altri della Rowhurst. Come Ed, il ragazzo immagine del collegio, bello e solare, che non ha ancora conosciuto avversità nella vita e che fatica ad accettare la nuova realtà che costringe alla violenza per sopravvivere, ma che alla fine per lealtà e amicizia tirerà fuori le unghie e diventerà un punto di riferimento importante per molti; o come Jack, il suo migliore amico, che invece reagisce con grinta da subito, ma che non vuole sentirsi sulle spalle la responsabilità di altre vite, e continua invece a proteggerle.
Higson ci fa vivere anche il terrore della situazione attraverso gli occhi del “debole” Chris, che trova la sua vera realtà solo nei libri, nei quali si rifugia senza partecipare a nessuna decisione e a nessuna battaglia; attraverso gli occhi della spaventata Frédérique che, ormai quindicenne, scopre su di sé i primi sintomi del morbo e finisce con l’attaccare i suoi stessi compagni; attraverso gli occhi vendicativi di Greg, l’unico adulto incontrato dai ragazzi non ancora intaccato dal morbo, che inizialmente li aiuta ma poi li aggredisce violentemente, uccidendo il suo stesso bambino; e persino attraverso gli occhi di Pez, uno dei “Padri” che i ragazzi incontrano più spesso e che ribattezzano così a causa della mandibola rotta e della lunga lingua che penzola proprio come quelle dei pupazzi che distribuiscono caramelle, il quale si domanda nei vaneggiamenti tipici degli “Ammorbati” perché non riesca a soddisfare la sua fame, perché nonostante gli sforzi non riesca ad azzannare nulla, inconsapevole della propria condizione e della prossima inevitabile morte…
Non ci sono solo gli eroi in questo libro, e gli eroi non necessariamente fanno azioni e prendono decisioni buone e giuste, ma ci sono tutte le vittime della tragedia, quelle più forti, quelle più fragili, quelle che hanno già perso, quelle che soccomberanno a breve e quelle che invece vinceranno. Nel caos post-apocalittico, in una dimensione in cui ciò che dovrebbe donare protezione diventa invece il pericolo e il nemico, ragazzi che ancora non hanno scoperto chi sono e cosa vogliono devono crescere in fretta, prendere decisioni che cambieranno in modo irrevocabile il loro cammino, decidere chi e cosa e come essere, e soprattutto costruire una nuova possibilità di futuro.
Sono davvero ansiosa di leggere The Enemy, il libro successivo, che anche se non racconterà i destini dei protagonisti di The Dead, riprenderà quelli di altri ragazzi nella Londra ormai devastata dal morbo e dall’incendio, impegnati nella continua lotta con la sopravvivenza e con la speranza 
Se Chris sapeva una cosa, era che la conoscenza era potere. E dov’era tutta la conoscenza del mondo? Nei libri. Ne conseguiva che i libri erano gli oggetti più potenti del mondo. Chris aveva intenzione di usare quel potere. Voleva continuare a leggere e attingerne sempre di più. Doveva recuperare enciclopedie, libri scientifici, volumi di storia e geografia, testi pieni di dati, formule e numeri. Doveva pianificare il futuro con l’aiuto dei libri.

LA SERIE * The Enemy SeriesRecensione 1. The Dead (2010) * The Dead (De Agostini 2011)2. The Enemy (2009) * The Enemy (De Agostini 2010)previsti altri 4 libri a seguire
Recensione L'AUTORECharles Murray Higson, classe 1958 e meglio conosciuto come Charlie Higson, è un attore, comico ed autore inglese; ha lavorato come producer, writer e director per la BBC e per la radio. Come scrittore è divenuto famoso per la Young Bound Series, che racconta le avventure del giovane James Bond. Dal 2009 è impegnato anche nella stesura della The Enemy Series, di cui la De Agostini ha già pubblicato entrambi i libri sinora usciti. Il sito dell'autore QUI

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :