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Recensione: THE IRON DUKE di Meljean Brook

Creato il 16 agosto 2011 da Francy
Recensione:  THE IRON DUKE di Meljean Brook Autrice: Meljean Brook  Titolo: The Iron Duke Genere:  paranormale/steampunk Ambientazione: Inghilterra, fine '800 Pubblic. originale: ed. Berkley,2010,pp.284 Pubblicato in Italia: inedito Parte di una serie: I° volume della serie The Iron Seas Livello di sensualità: Medio/Alto
RECENSIONE DI LADY MACBETH
Giudizio: Recensione:  THE IRON DUKE di Meljean BrookRecensione:  THE IRON DUKE di Meljean BrookRecensione:  THE IRON DUKE di Meljean BrookRecensione:  THE IRON DUKE di Meljean BrookRecensione:  THE IRON DUKE di Meljean Brook Bellissimo!
Sono venuta a conoscenza di questo romanzo circa un mesetto fa, in modo del tutto fortuito, durante una discussione sul blog di Leggereditore (che mi auguro voglia prendere in considerazione la possibilità di tradurlo in italiano). Inizialmente le notizie erano quanto mai scarne, proprio ridotte all'osso direi, titolo ed autrice, il minimo indispensabile per lanciare una ricerca su Google. Ricerca che, come potrete ben immaginare, è partita immediatamente; d'altro canto, come sottrarsi alla malìa di un titolo siffatto? "The Iron Duke", non vi sentite dentro anche voi un certo rimescolamento? Io, di solito, quando inciampo in un titolo che istintivamente mi attira, sento una specie di campanello in testa; ecco, in questo frangente, le campane suonavano a distesa, come il mattino di Pasqua. Sono bastati alcuni commenti e recensioni su All About Romance, Dear Author, Amazon, aNobii e anche qualche blog italiano, tutti oscillanti tra l'ottimo e l'entusiastico, per indurmi all'acquisto senza indugio. Insomma, ho ceduto alla tentazione, come si raccomanda di fare lo zio Oscar, buonanima, e mai resa fu più piacevole (be', riconosco che, in effetti, quando Mina, finalmente, si arrende anima e soprattutto corpo al nostro eroe, deve essersi divertita parecchio).
Comincerei spendendo giusto due parole due sul genere letterario, lo steampunk, che forse non è così frequentato in Italia. Si tratta, sostanzialmente, di una variazione del genere fantascientifico che introduce un progresso tecnologico anacronistico su uno sfondo storico, di solito l'Inghilterra di fine '800
http://it.wikipedia.org/wiki/Steampunk.
Lo steampunk si fonda sull'ucronia, o fantastoria, che, a sua volta, può avere carattere utopico (una realtà estremamente desiderabile) o distopico (una realtà assolutamente non desiderabile); questo semplificando molto, chi desiderasse approfondire l'argomento può leggere qui http://it.wikipedia.org/wiki/Ucronia.
Su questa base di partenza, l'autrice è stata molto brava ad innestare altri generi letterari; un accenno di thriller/giallo, spy-story, azione, un pizzico di avventura marinara e, ovviamente, una robusta vena del romance più sensuale e intrigante.
LA STORIA
Si immagina che, durante il XVII° secolo, tutta l'Europa sia stata invasa e messa a ferro e fuoco dall'Orda delle selvagge truppe mongole che, dopo aver conquistato l'intera l'Asia, hanno sbaragliato le difese del Vecchio Mondo.
Dopo due secoli di crudele e spietata oppressione da parte dell'Orda, anche grazie ad una speciale tecnologia in grado di controllare la volontà e il libero arbitrio delle persone, un uomo, armato di coraggio ed incoscienza in pari misura, ha realizzato il sogno proibito di tutti: liberare l'Inghilterra dalla feroce dominazione.
Mina Wentworth, ispettore investigativo del corpo di polizia della città di Londra, è la classica brava ragazza di buona famiglia. Figlia dei conti di Rockingham, nobili decaduti ed impoveriti durante la dominazione mongola, è educata e rispettosa, seria e posata, con un carattere ed un modo di fare schietti e onesti, ama il proprio lavoro ed è molto ligia al dovere. È una contraddizione vivente; dolce e dura, coraggiosa ma bisognosa di protezione (che, ovviamente, il nostro duca non si farà sfuggire l'occasione di offrirle). Le circostanze della sua nascita sono state talmente drammatiche da aver influito su tutto il periodo della sua infanzia e adolescenza e da crearle tuttora non pochi problemi, nonostante la posizione dei genitori e il suo ruolo ufficiale.
Poi, naturalmente, c'è lui, l'eroe protagonista, il duca del titolo, che è esattamente come ve lo immaginate. E anche di più. Un vero maschio Alpha che più Alpha non si può. Di ferro, di nome e di fatto (muscoli, carattere e volontà) molto più di quanto possiate immaginare.
Rhys Trahaearn, duca di Anglesey, s'è guadagnato titolo e possedimenti ducali sul campo, grazie ad un atto di eroismo che, non solo ha liberato per sempre l'Inghilterra dagli invasori, dopo due secoli di oppressione feroce, ma gli ha anche assicurato il perdono dell'alta società (almeno di buona parte di essa), dopo gli anni in cui ha imperversato come pirata con la sua nave e la sua temuta ciurma nei proverbiali sette mari, unitamente alla fedeltà, al rispetto e alla deferenza imperituri da parte di tutta la popolazione.
Ha un proprio inflessibile codice d'onore, che non è detto coincida sempre con quello corrente, ma è anche un uomo pericoloso ed implacabile, un nemico terribile; d'altro canto non si passa da un'infanzia di schiavitù a rappresentante dell'alta nobiltà senza sporcarsi le mani.
L'occasione d'incontro tra Mina e Rhys è data da un cadavere, ritrovato proprio sulla porta di casa del duca. Questo tragico fatto dà il via ad una girandola di avvenimenti che li porteranno a seguire insieme un'indagine che, partita come poliziesca, si rivela ben presto un caso di spionaggio e addirittura di alto tradimento.
Rhys s'invaghisce di Mina quasi immediatamente e immediatamente la vuole; è abituato ad ottenere sempre tutto ciò che desidera e quando non lo ottiene con le buone se lo prende con le maniere più o meno forti. È una fiera in caccia, individua la sua preda e la tiene d'occhio in attesa del momento più propizio e non perde occasione di farlo sapere a Mina. È il vecchio gioco del gatto col topo, anche se, in realtà, il topo non si trova mai in reale pericolo (se non quello d'innamorarsi perdutamente, è ovvio). La sua presenza e le sue profferte a Mina sono impositive ma mai volgari né offensive per lei. Lui è così, è il suo carattere, è nella sua natura, dà per scontato che Recensione:  THE IRON DUKE di Meljean Brookprima o poi Mina cederà, la sconfitta non è un'opzione nel suo mondo.
Mina cerca in tutti i modi di resistere ad una tale forza della natura, ma è una battaglia persa in partenza. Lui, inizialmente, la terrorizza sia per il suo modo di fare predatorio sia per la posizione sociale che occupa: un eroe nazionale, sempre al centro dell'attenzione di tutti, la cui frequentazione, che Mina ritiene unicamente dovuta ad un capriccio passeggero del duca, non può che rivelarsi deleteria per una persona con il suo marchio d'infamia e che non mancherà di trascinare nel fango anche la sua famiglia.
Nonostante queste premesse, Rhys vince infine le resistenze di Mina con le inopinate armi della dolcezza e della tenerezza unite a sfrenate passionalità e sensualità e, a questo punto, alzi la mano chi non vorrebbe essere nei panni della protagonista (e anche fuori da detti panni, all'occorrenza).
Anche i comprimari sono finemente caratterizzati (commoventi soprattutto i genitori di Mina e la loro dedizione reciproca e verso la figlia). Inoltre, ho molto apprezzato il rapporto d'amicizia tra Rhys e il compagno d'avventure, cartina da tornasole del vero carattere del duca, seppellito sotto anni di solitudine e sofferenze.
SECONDO ME
Tutto il romanzo è vivace, con una trama ben congegnata e ricco di colpi di scena; le ultime cinquanta pagine, però, sono anche intrise di pathos drammatico. Le ho rilette tre volte: la prima di corsa, per vedere come sarebbe andato a finire; la seconda con calma, assaporandone tutti i tormenti psicologici dei protagonisti e la terza quà e là, i miei passaggi preferiti.
Gli unici piccoli punti deboli del libro, secondo me, sono una morte, che avviene verso la fine in modo improvviso e senza una ragione ben definita, in modo quasi gratuito e che mi ha lasciato un po' di amaro in bocca (a meno che non sia un perno su cui si basano le prossime avventure, può anche darsi). Il secondo sviluppo che non mi ha convinta del tutto è l'incontro finale tra i due protagonisti, che avviene in modo fortuito, quasi per caso e, nel giro di poche pagine, si giunge alla reciproca dichiarazione d'amore conclusiva. Questa soluzione mi ha soddisfatta poco, tutto è vagamente affrettato; avrei preferito che l'autrice la tirasse un po' per le lunghe, ad esempio facendoli incontrare durante un ballo o altro tipo di occasione mondana a cui nessuno dei due trova motivo plausibile per sottrarsi, anelando e paventando contemporaneamente il momento della verità che entrambi sanno inevitabile. Questo espediente narrativo, a mio modesto parere, avrebbe contribuito ad aumentare in modo esponenziale la tensione per poi esplodere e mitigarsi nell'incontro, anche fisico, tra i due protagonisti.
Questi ultimi, però, sono gli unici due appunti che mi sento di fare ad un romanzo che mi è piaciuto veramente tanto, dimostrandosi una lettura estremamente soddisfacente, coinvolgente ed appassionante. Superconsigliato a chi è in cerca di un romance piuttosto fuori dagli schemi, benché, trattandosi di un esempio di ucronia decisamente distopico, forse non troppo adatto a chi si lascia angosciare facilmente da situazioni un po' opprimenti.  
Recensione:  THE IRON DUKE di Meljean Brook

DA LEGGERE DELLA STESSA AUTRICE
SERIE Iron Seas
1. The Iron Duke (2010)
2. Heart of Steel (2011)
SERIE  Guardians 1. Falling For Anthony (2005) (in Hot Spell)
2.Demon Angel (2007)
3. Paradise (2007)
4. Demon Moon (2007)
5. Demon Night (2008)
6. Thicker Than Blood (2008) (in First Blood)
7. Demon Bound (2008)
8. Blind Spot (2009)
9. Demon Forged (2009)
10. Demon Blood (2010)
11. Demon Marked (2011)

 GUARDA L'INTERVISTA CON MELJEAN BROOK SU THE IRON DUKE

CONOSCETE QUESTA AUTRICE? AVETE LETTO QUESTO LIBRO? COSA NE PENSATE? VI INTRIGA IL GENERE STEAMPUNK?


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